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Scuola popolare di musica donna Olimpia
La Scuola popolare di musica Donna Olimpia è operante a Roma, dal 1976 all'interno del Comitato di quartiere Donna Olimpia e autonomamente dal 1980.
La storia della scuola
[modifica | modifica wikitesto]La Scuola popolare di musica Donna Olimpia nasce a Roma nel gennaio 1976 dall'incontro di alcuni giovani musicisti e studenti di musica con gli operatori del Centro di Quartiere Donna Olimpia, all'interno del complesso delle case popolari chiamato I grattacieli e descritto da Pier Paolo Pasolini in Ragazzi di vita. Dopo un periodo di gestione interna al Centro di Quartiere come Circolo Arci, la Scuola viene legalmente costituita il 23 gennaio 1980.[1]
È stata frequentata da circa 35.000 allievi[2] e sono state centinaia le collaborazioni professionali con artisti[3] ed insegnanti[4] provenienti da tutto il mondo; nei teatri e nelle chiese, nelle biblioteche e nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle strade, nei centri sociali, nelle carceri, ovunque ha portato musica, cultura e informazione. Insieme alle altre scuole di musica della città, con associazioni, cooperative ed istituzioni anche di altri paesi, la Scuola ha organizzato stage, seminari e concerti.
La Scuola è socio fondatore del Coordinamento delle Scuole Popolari di Musica di Roma, della rete nazionale Musica in Culla[5] ed è promotrice dell'O.S.I. - Orff-Schulwerk Italiano[6]; è riconosciuta dal Comune di Roma dal 1994[7] ed ha il patrocinio del Municipio Roma XVI; è Ente accreditato alla formazione per il Ministero della Pubblica Istruzione[8] e per il Comune di Roma – Dipartimento XI; svolge da quasi venti anni attività di aggiornamento anche con il contributo del Ministero dei Beni Culturali ed ha realizzato corsi di formazione professionale con il contributo della Regione Lazio e del Fondo Sociale Europeo; è gemellata con l'Istituto Magnificat di Gerusalemme.
Dal 2003 ha promosso e attivato i progetti Note di Pace[9] con la collaborazione del Comune di Roma - Ufficio Relazioni Internazionali e numerose altre istituzioni musicali italiane, israeliane e palestinesi.[10] con lo scopo di incentivare momenti di incontro e scambio tra ragazzi e musicisti israeliani, italiani e palestinesi e contribuire alla strutturazione dell'educazione musicale in Palestina condizione necessaria affinché il dialogo possa svilupparsi attraverso quel linguaggio che più di ogni altro è universale: la musica.
Ha ospitato i due seminari mondiali ECME (Early Childhood Music Education)[11][12] e MISTEC (Music in Schools and Teachers education)[13][14] dell'ISME - International Society for Music Education nel luglio 2008, anno in cui ha vinto il GIBSON International Awards for music education per i suoi progetti in Mediooriente[15].
Filosofia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]La filosofia dell'intervento è sintetizzata in queste righe: " una società in cui l'insegnamento della musica, la formazione, l'aggiornamento e la ricerca siano al centro della vita sociale. Un sistema di istruzione integrato che garantisca l'apprendimento pratico della musica per tutti, a partire dalla primissima infanzia. Un Paese nel quale la musica sia un canale di comunicazione universale, che riduca le distanze fra le persone, le differenti fasce di età e abilità, le etnie, le religioni. Noi vogliamo essere una Scuola di Musica utile per tutto questo. "[16]
La Scuola ha dato vita insieme ad altre scuole di musica di Roma nel 1979 alla FADIM (Federazione associazioni democratiche di informazione musicale)[17] si è impegnata in campagne per la pace e contro la pena di morte, in corsi nel carcere romane di Rebibbia, ha promosso la nascita e fa parte del Forum nazionale per l'educazione Musicale[18], del Coordinamento per il Diritto alla Musica, ha organizzato petizioni popolari e iniziative per l'adeguamento della legislazione in campo educativo-musicale e ha fatto presentare disegni di legge in ambito locale[19] ed emendamenti legislativi in ambito nazionale.[20]
Nel 2000 ha dato vita al Coordinamento delle Scuole Popolari di Musica. È stata citata per questo suo impegno in un disegno di legge al Senato nel 2006[21] ed ha partecipato dal 2007 al 2009, nella figura del vicepresidente al Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della Musica istituito dal Ministero dell'Istruzione.
Il progetto e l'attività didattica
[modifica | modifica wikitesto]La Scuola ha uno staff organizzativo ed un progetto didattico basati su piani triennali.[22] La Scuola è strutturata in tre dipartimenti: prima infanzia (0/3 anni), junior (4/13 anni), adulti (dai 14 anni in poi). I dipartimenti sono organizzati in dieci percorsi didattici colorati suddivisi a seconda delle età e delle competenze.[23] Circa 50 gli insegnanti in organico all'interno della sede.[24]
Le attività didattiche esterne alla sede sono strutturate in interventi continuativi negli asili nido (dal 1999)[25] e nelle scuole d'infanzia e primarie della provincia di Roma (dal 1996)[26], e in corsi nazionali di aggiornamento e formazione per insegnanti strutturati su diverse metodologie didattiche: Orff-Schulwerk (dal 1992 e diretto da Giovanni Piazza)[27], Didattica Pianistica (dal 1996 e diretto da Walter Fischetti),[28] Musica in Culla (dal 2002 e diretto da Paola Anselmi)[29].
Tra gli insegnanti che hanno collaborato ai progetti didattici della Scuola vanno segnalati Beth Marie Bolton, Francois Delalande, Emilia Fadini, Michal Hefer, Piero Rattalino, Rodolfo Rossi, Ambrogio Sparagna, Oscar Valdambrini.[30]
Fa parte del progetto didattico della Scuola la costituzione di organici stabili quali il Coro polifonico dal 1981[31], la Big Band diretta da Marco Tiso prima e Giovanni di Cosimo poi, l'Orchestra da Camera diretta da Marco Boido e progetti didattici quali l'esecuzione da organici di soli allievi del Flauto Magico di Mozart nel 1988 e nel 1991[32] e de L'Orfeo di Claudio Monteverdi nel 1992.
Festival e concerti
[modifica | modifica wikitesto]La Scuola ha promosso fin dalla sua nascita numerosi concerti e festival. Tra i più importanti festival vanno segnalati “Ballando, Ballando...”, “Festa de' Noantri”, “Festa di San Giovanni”, “I Concerti di San Lorenzo”, “Intermundia”, “Le Traianee”, “Musiques Sans Frontiers”, “Ostia Musica Festival”, “Passaggi Segreti”, “Prove d'Orchestra”, “Ricercare in Cinque Tempi”, “Sogni di una Notte di Mezza Estate”, “Strabilia – Viaggio nel Mondo dello Spettacolo per Bambini e Ragazzi”.[33]
Tra i numerosi artisti che si sono esibiti Frank Gambale, piccola Orchestra Avion Travel, Nando Citarella, Moni Ovadia. Con alcuni organici la Scuola ha stretto un legame più stretto: tra questi Têtes de Bois, il gruppo italo palestinese Handala e il trio chitarristico di Roma.
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV. (DVD) Musica al Nido (36') - 2005, in collaborazione con la Regione Lazio, Assessorato alla Cultura Spettacolo Sport e Turismo
- Rima Tarazi Canti palestinesi per bambini - MKT Brescia OSI Orff-Schulwerk Italiano 2009, pag.72 versione italiano/arabo e versione inglese-arabo in collaborazione con Edward Said National Conservatory of Music of Palestine e con il Comune di Roma. A cura di B. Edzidi e F. Galtieri
- Paola Anselmi Il Pongo Musicale Idee musicali per i piccolissimi - MKT Brescia OSI Orff-Schulwerk Italiano 2010, pag.72 in collaborazione con la Regione Lazio - Presidenza del Consiglio Regionale
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Atto costitutivo[collegamento interrotto]
- ^ "circa 35.000 fra allievi dei corsi musicali interni e bambini delle scuole materne, elementari e del nido" nel capitolo La lunga marcia dell'Orff-Schulwerk in Italia nel libro AA. VV., L'Orff-Schulwerk in Italia: storia, esperienze e riflessioni, a cura di Giovanni Piazza, XXIII, 163 p. Torino, EDT, 2010. - ISBN 978-88-6040-690-3
- ^ Elenco artisti, su donnaolimpia.it. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Elenco docenti, su donnaolimpia.it. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ sito della rete nazionale Musica in Culla
- ^ sito dell'OSI Orff-Schulwerk Italiano
- ^ lettera di riconoscimento del Comune di Roma, su donnaolimpia.it. URL consultato il 19 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).
- ^ accreditamento del Ministero, su donnaolimpia.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).
- ^ sito Note di Pace, su notedipace.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).
- ^ Elenco Istituzioni coinvolte in Note di Pce dal 2003 al 2009, su donnaolimpia.it. URL consultato il 19 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ lettera di assegnazione del ECME 2008, su donnaolimpia.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2007).
- ^ relazione finale del convegno ECME 2008[collegamento interrotto]
- ^ lettera di assegnazione del MISTEC 2008, su donnaolimpia.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2007).
- ^ relazione finale del convegno MISTEC 2008, su issuu.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2016).
- ^ Estratto lettera assegnazione Gibson Awards 2008 (PDF), su donnaolimpia.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ presentazione del progetto, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2010).
- ^ articolo del Corriere della Sera settembre 1981, su donnaolimpia.com. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ manifesto del forum per l'educazione musicale Archiviato il 10 agosto 2011 in Internet Archive.
- ^ disegno di delibera comunale per la promozione della musica nella scuola di infanzia (PDF), su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ SPM Donna Olimpia - Scuola Popolare di Musica, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2009).
- ^ disegno di legge sulla musica n° 234 della XV legislatura, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Struttura organizzativa 2009/2012, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2008).
- ^ presentazione dei percorsi didattici, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2011).
- ^ prospetto degli insegnanti, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2012).
- ^ Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia - Roma - Monteverde, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2011).
- ^ Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia - Roma - Monteverde, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2011).
- ^ sito di Giovanni Piazza
- ^ Curriculum di Walter Fischetti Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia - Roma - Monteverde, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2010).
- ^ elenco docenti, su donnaolimpia.it. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ storia e concerti del Coro dal 1981, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
- ^ articolo Paese Sera 1988, su donnaolimpia.com. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ elenco festival e concerti, su donnaolimpia.it. URL consultato il 15 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scuola popolare di musica donna Olimpia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su donnaolimpia.it.
- Note di Pace - sito dei progetti mediorientali dell'istituzione, su notedipace.it. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).