Rhamphosuchus crassidens
Rhamphosuchus | |
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Fauci di Rhamphosuchus crassidens | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
Superordine | Crocodylomorpha |
Ordine | Crocodylia |
Sottordine | Eusuchia |
Sottofamiglia | Tomistominae |
Genere | †Rhamphosuchus |
Specie | †R. crassidens |
Rhamphosuchus crassidens è un rettile estinto, appartenente ai coccodrilli. Visse nel Pliocene inferiore (circa 5 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in India e in Pakistan. È considerato uno dei più grandi coccodrilli esistiti e possedeva uno dei morsi più potenti mai esistiti in natura.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale è noto solo per frammenti, tra cui parte di una mascella e parte di una mandibola, che hanno portato alcuni paleontologi a ritenere che Rhamphosuchus potesse raggiungere una lunghezza di 15 - 18 metri. Stime più recenti hanno suggerito che questo animale poteva essere lungo 8 - 11 metri, e quindi potrebbe non essere il più grande coccodrillo noto (Head, 2001). Altri coccodrilli estinti, come Deinosuchus, Purussaurus, Mourasuchus e Gryposuchus, potrebbero essere stati di dimensioni simili.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Descritto per la prima volta da Richard Lydekker nel 1886, Rhamphosuchus è stato tradizionalmente considerato uno stretto parente dell'attuale gaviale del Gange. Ulteriori studi hanno messo in luce invece parentele con il falso gaviale (Tomistoma schlegelii), nella sottofamiglia dei tomistomini.
Paleoecologia
[modifica | modifica wikitesto]Studi compiuti sulla morfologia di Rhamphosuchus indicano che questo animale doveva avere una dieta più generalizzata rispetto agli altri tomistomini, più specializzati in una dieta a base di pesce (Head, 2001).
Il morso di questo animale era, insieme a quello degli altri crocodilomorfi, il più potente nel regno animale. Le mascelle si chiudevano a diverse centinaia di chilometri orari. Le stime per un comune esemplare adulto riportano una forza mascellare di 181.000 - 235.000 N e una pressione esercitata dell'ordine di 2 200 kg/cm2, due volte superiore a quella sul fondo della fossa delle Marianne. I maschi più grandi probabilmente erano in grado di esercitare pressioni molto maggiori, finanche il doppio di queste stime, come si vede ad esempio nell'alligatore Purussaurus[2][1]. Per stabilire un confronto, il morso del tirannosauro raggiungeva i 64.000 N, circa quattro volte più potente dell'attuale coccodrillo marino, mentre il colossale squalo megalodonte si "fermava" a circa 100.000 N.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) George Dvorsky, This Ancient Crocodylian Has Set The Record For The Most Powerful Bite, su io9. URL consultato il 6 agosto 2019.
- ^ (EN) (PDF) Morphometry, Bite-Force, and Paleobiology of the Late Miocene Caiman Purussaurus brasiliensis, su ResearchGate. URL consultato il 6 agosto 2019.
- ^ Charles Q. Choi, Live Science Contributor | August 4, 2008 08:02am ET, Ancient Shark's Bite More Powerful Than T. Rex's, su Live Science. URL consultato il 6 agosto 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Head, J. J. (2001). "Systematics and body size of the gigantic, enigmatic crocodyloid Rhamphosuchus crassidens, and the faunal history of Siwalik Group (Miocene) crocodylians". Journal of Vertebrate Paleontology 21 (Supplement to No. 3): 59A.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rhamphosuchus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Rhamphosuchus crassidens, su Fossilworks.org.