Lonchura stygia
Cappuccino nero | |
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Lonchura stygia Naturalis Biodiversity Center di Leiden | |
Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Passerida |
Superfamiglia | Passeroidea |
Famiglia | Estrildidae |
Genere | Lonchura |
Specie | L. stygia |
Nomenclatura binomiale | |
Lonchura stygia Stresemann, 1924 | |
Areale | |
Il cappuccino nero (Lonchura stygia Stresemann, 1924) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli estrildidi[2].
Distribuzione ed habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è endemica di una ristretta area nella Nuova Guinea meridionale, dove abita le aree erbose, le paludi ed i canneti, spingendosi anche nelle zone coltivate e nelle risaie.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura circa 11 cm di lunghezza, per un peso che sfiora i 12 g.
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di un uccello robusto e munito di un becco tozzo e forte, di forma conica.
Come intuibile dal nome comune, nella livrea di questa specie predomina il nero, che tende a sfumare nel bruno scuro sul dorso (in particolare nelle femmine), mentre il codione è di colore giallo-arancio: gli occhi sono di colore bruno scuro, le zampe sono carnicino-grigiastre, il becco è plumbeo.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che si riuniscono in gruppetti di una ventina d'individui, a volte in compagnia di altre specie come il diamante rosso ed il cappuccino calotta grigia: durante il giorno il cappuccino nero tende a rimanere al suolo o nell'erba alta alla ricerca di cibo, mentre al calar della sera questi uccelli si riuniscono nella vegetazione arborea per passare la notte.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli essenzialmente granivori, che grazie al forte becco sono in grado di spezzare facilmente gli involucri di molti piccoli semi di graminacee e di riso: essi integrano la propria dieta anche con germogli, frutta, bacche e di tanto in tanto anche con piccoli insetti volanti.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione riproduttiva coincide con la fine della stagione delle piogge, sicché essa non è ben definita ma teoricamente questi uccelli sono in grado di riprodursi durante tutto l'anno, a patto che le condizioni climatiche e di disponibilità del cibo siano ottimali.
Il nido è una struttura sferica costituita da rametti, steli d'erba e penne intrecciati da ambedue i genitori, ed ubicata nelle aree umide, possibilmente su isolotti affioranti dall'acqua: al suo interno la femmina depone 4-6 uova, che vengono covate da entrambi i sessi per circa due settimane. I nidiacei sono ciechi ed implumi alla nascita, ed è compito di ambedue i genitori nutrirli ed accudirli: essi sono pronti per l'involo attorno alle tre settimane di vita, tuttavia è piuttosto comune che i giovani rimangano coi genitori per almeno altri dieci giorni prima di allontanarsi definitivamente dal nido.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Lonchura stygia, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
Altri progetti
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