Kophobelemnon stelliferum
Kophobelemnon stelliferum | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Radiata |
Phylum | Cnidaria |
Classe | Anthozoa |
Sottoclasse | Octocorallia |
Ordine | Pennatulacea |
Sottordine | Sessiliflorae |
Famiglia | Kophobelemnidae |
Genere | Kophobelemnon |
Specie | K. stelliferum |
Nomenclatura binomiale | |
Kophobelemnon stelliferum (Müller, 1776) | |
Sinonimi | |
Bathyptilum carpenterii (Kölliker, 1872) |
Kophobelemnon stelliferum (Müller, 1776) è un ottocorallo pennatulaceo della famiglia Kophobelemnidae.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie forma colonie di colore bianco-grigiastro, di forma allungata, a clava, con rachide lungo sino a 30 cm, che si ingrossa distalmente, ancorato al substrato con un bulbo basale.[1][3]
Le colonie sono costituite da un polipo assiale che forma il rachide e dai polipi secondari distinti in autozooidi, lunghi 10-15 mm, dotati di otto tentacoli pinnulati, parzialmente retrattili, disposti in due serie longitudinali lungo la concavità del rachide, e in sifonozooidi, più piccoli, privi di tentacoli, presenti sia sulla parte convessa del rachide che alla base degli autozooidi.
La colonia è irrigidita dalla presenza di un gran numero di scleriti tubercolati, fusiformi, lunghi da 0,1 a 0,6 mm.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie cosmopolita diffusa lungo la scarpata continentale dell'oceano Atlantico nord-orientale e nord-occidentale e nel Pacifico nord-occidentale, a profondità comprese tra 40 e 500 m. È presente anche nel bacino occidentale del mar Mediterraneo, dallo stretto di Gibilterra e dal mare di Alborán, sino al mar Tirreno e al canale di Sicilia[1][4][5]; una densa popolazione scoperta recentemente nelle acque pugliesi del mar Adriatico rappresenta il limite orientale della sua distribuzione nel Mediterraneo[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Bo M., Orejas C., Garcia S., Cerrano C. & Antoniadou C. 2015, Kophobelemnon stelliferum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 5/6/2020.
- ^ (EN) Kophobelemnon stelliferum (Müller, 1776), in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 5/6/2020.
- ^ a b (EN) Mastrototaro F., Maiorano P., Vertino A., Battista D., Indennidate A., Savini A., Tursi A., D'Onghia G., A facies of Kophobelemnon (Cnidaria, Octocorallia) from Santa Maria di Leuca coral province (Mediterranean Sea), in Marine ecology, vol. 34, 2013, pp. 313-320.
- ^ (EN) Kophobelemnon stelliferum (Müller, 1776), su Ocean Biogeographic Information System (OBIS). URL consultato il 5/6/2020.
- ^ (EN) Otero M., Overview of the conservation status of mediterranean anthozoa (PDF), IUCN, Gland, Switzerland, and Malaga, Spain, 2017.