Intermezzo iraniano

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La locuzione intermezzo iraniano,[1] o rinascimento persiano, rappresenta un periodo storico che ha visto l'ascesa di varie dinastie musulmane native iraniche nell'altopiano iranico, dopo il VII secolo, con la conquista islamica dell'Iran e la caduta dell'impero sasanide. Il termine è degno di nota poiché è stato un interludio tra il declino del califfato abbaside e del potere degli arabi e il "revival sunnita" con l'emergere, nell'XI secolo, dei turchi selgiuchidi. Il risveglio iraniano consisteva nel sostegno iraniano basato sul territorio e, soprattutto, in uno spirito e una cultura rianimati da un nazionalismo iraniano in forma islamica.[2] Le dinastie e le entità iraniane che componevano l'Intermezzo iraniano erano i Tahiridi, i Saffaridi, i Sagidi, i Samanidi, gli Ziyaridi, i Buyidi e i Sallaridi.[3]

Secondo lo storico Alison Vacca[4], l'intermezzo iraniano "in realtà includeva un certo numero di altre dinastie minori iraniane, principalmente curdi, nelle ex province califfali di Armenia, Albania e Azerbaigian iraniano".[5] Secondo Vacca qeste erano Rawadidi, Marwanidi e Shaddadidi.[5] Lo storico Clifford Edmund Bosworth, nella seconda edizione della Encyclopedia of Islam, sostiene che Minorsky considera i Rawadidi come fioriti nel periodo dell'intermezzo iraniano.[6]

Dinastie islamiche iraniane

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Tahiridi (821–873)

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I Tahiridi, (Persiano: سلسله طاهریان) erano una dinastia iraniana che governava la parte nord-orientale della Grande Persia, nella regione del Khorasan (composta da parti degli attuali Iran, Afghanistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan). La capitale tahiride si trovava a Nishapur.

Saffarids (861–1003)

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I Saffaridi (in persiano سلسله صفاریان‎), erano una dinastia iraniana[7] che regnò sul Sistan (861–1003), una regione storica nell'Iran sud-orientale e nell'Afghanistan sud-occidentale.[8] La loro capitale era Zaranj.

Sagidi (889–929)

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I Sagidi (in persiano ساجیان‎), erano una dinastia islamica che regno dal 889–890 fino al 929. Regnarono sull'Azerbaigian e parte dell'Armenia, prima da Maragheh e Barda e poi da Ardabil.[9] Provenivano dalla provincia di Ushrusana, in Asia centrale, ed erano di origine iraniana (Sogdiani)[10][11].

Samanidi (875/819–999)

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I Samanidi (in persiano سلسلهٔ سامانیان‎), noti anche come Impero samanide (819–999)[12] (in persiano سامانیانSāmāniyān) furono una dinastia imperiale[13] in Asia centrale e nel Grande Khorasan, che prese il nome dal suo fondatore, Saman Khuda, che si convertì all'Islam sunnita[14] nonostante provenisse da una famiglia della nobiltà teocratica zoroastriana.[15]

Con le loro radici che affondano nella città di Balkh (nell'attuale Afghanistan), i Samanidi promossero le arti, dando origine al progresso della scienza e della letteratura, e quindi attrassero studiosi come Rudaki e Avicenna. Mentre era sotto il controllo dei Samanidi, Bukhara era una rivale di Baghdad nella sua gloria. Gli studiosi notano che i Samanidi fecero rivivere il persiano più dei Buyidi e dei Saffaridi, pur continuando a patrocinare l'arabo in misura significativa. Tuttavia, in un famoso editto, le autorità samanidi dichiararono che "qui, in questa regione, la lingua è persiana, e i re di questo regno sono re persiani".[16]

Ziyaridi (930–1090)

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Gli Ziyaridi (in persiano زیاریان‎) erano una dinastia iraniana di lingua gilaki che regnò sul Tabaristan dal 930 al 1090. Nella sua massima estensione, governò gran parte dell'Iran odierno, occidentale e settentrionale.

Buyidi (934–1062)

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Asia del sud-ovest – c. 970

I Buyidi, noti anche come Impero buyide[17] erano persiani di lingua caspica[18][19][20][21] originari del Daylam. Fondarono una confederazione che controllava la maggior parte dell'Iran e dell'Iraq odierni nel X e nell'XI secolo. In effetti, come iraniani dailamiti, i Būyidi fecero rivivere consapevolmente i simboli e le pratiche della dinastia sasanide persiana. Infatti, a partire da 'Adud al-Daula usarono l'antico titolo sasanide di Shāhanshāh (persiano: شاهنشاه), che letteralmente significa re dei re.

Sallaridi (942–979)

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I Sallaridi (noti anche come Musafiridi o Langaridi) erano una dinastia persiana islamica nota principalmente per il suo dominio dell'Azerbaigian iraniano, dell'Azerbaigian e di una parte dell'Armenia dal 942 al 979.

  1. ^ Tale locuzione, ovviamente "coniata", è stata introdotta da Vladimir Fëdorovič Minorskij, "The Iranian Intermezzo", in Studies in Caucasian history (London, 1953) e ripresa da Bernard Lewis, tra gli altri, nel suo The Middle East: A brief history of the last 2,000 years (New York, 1995).
  2. ^ The Middle East: 2,000 Years of History from the Rise of Christianity to the Present Day (pgs. 81–82) – Bernard Lewis
  3. ^ Alison Vacca, Non-Muslim Provinces under Early Islam: Islamic Rule and Iranian Legitimacy in Armenia and Caucasian Albania, Cambridge University Press, 2017, pp. 5-7, ISBN 978-1107188518.
  4. ^ Cambridge University Press, 2017.
  5. ^ a b Alison Vacca, Non-Muslim Provinces under Early Islam: Islamic Rule and Iranian Legitimacy in Armenia and Caucasian Albania, Cambridge University Press, 2017, p. 7, ISBN 978-1107188518.
    «L'intermezzo iraniano comprendeva infatti una serie di altre dinastie minori iraniane, per lo più curde, nelle ex province califfali di Armenia, Albania e Azerbaigian prima dell'arrivo dei Selgiuchidi, come i Rawwādidi arabi curdi in Azerbaigian e la famiglia curda Marwānide in Anatolia orientale dal X all'XI secolo. Infine, la dinastia curda più famosa, gli Shaddādidi, salì al potere a Dabīl/Duin nel X secolo, governando fino al XII. Gli Shaddādidi chiamarono i loro figli "shāhanshāh" sasanidi e dichiararono persino di discendere dalla linea sasanide. È l'altro ramo della famiglia Shaddādide, che controllava Ani, che Minorsky propone come “preistoria” di Salāḥ al-Dīn.»
  6. ^ C.E. Bosworth, Rawwādids, vol. 8.
  7. ^ The Cambridge History of Iran, di Richard Nelson Frye, William Bayne Fisher, John Andrew Boyle, pubblicato da Cambridge University Press, 1975, ISBN 0-521-20093-8, ISBN 978-0-521-20093-6; p. 121.
  8. ^ Nancy Hatch Dupree – An Historical Guide To Afghanistan – Sites in Perspective (Chapter 3)... Link Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  9. ^ Iranicaonline.org AZERBAIJAN iv. Islamic History to 1941
  10. ^ Clifford Edmund Bosworth, The New Islamic Dynasties: A Chronological and Genealogical Manual, Columbia University, 1996. pg 147: "I Sagidi erano una stirpe di governatori califfali nella Persia nord-occidentale, la famiglia di un comandante al servizio dell'abbaside di discendenza soghdiana che divenne culturalmente arabizzata."
  11. ^ V. Minorsky, Studies in Caucasian history, Cambridge University Press, 1957. p. 111
  12. ^ Enciclopedia Britannica, Online Edition, 2007, Samanid Dynasty, LINK
  13. ^ Aisha Khan, A Historical Atlas of Uzbekistan, Rosen Publishing Group, 2003, ISBN 0-8239-3868-9, ISBN 978-0-8239-3868-1, p. 23; Richard Nelson Frye, William Bayne Fisher, John Andrew Boyle, eds., The Cambridge History of Iran, Cambridge University Press, 1975, ISBN 0-521-20093-8, ISBN 978-0-521-20093-6, p. 164; The New Encyclopædia Britannica, 1987, ISBN 0-85229-443-3, p. 891; Sheila Blair, The Monumental Inscriptions from Early Islamic Iran and Transoxiana, Brill, 1992, ISBN 90-04-09367-2, p. 27.
  14. ^ Elton L.Daniel, The History of Iran, p. 74
  15. ^ C.E. Bosworth, ed and tr, The Ornament of Histories: A History of the Eastern Islamic Lands AD 650–1041, I.B. Tauris, 2011, p. 53.
  16. ^ Richard Foltz, Iran in World History, Oxford University Press, 2016, pp. 56–58.
  17. ^
    • Busse, Heribert (1975), "Iran Under the Buyids", in Frye, R. N., The Cambridge History of Iran, Volume 4: From the Arab Invasion to the Saljuqs., Cambridge, UK: Cambridge University Press, page 270: ""Aleppo era rimasta una zona cuscinetto tra l'impero Buyide e Bisanzio".
    • Joseph Reese Strayer (1985), "Dictionary of the Middle Ages", Published by Scribner, 1985.
  18. ^ Tilman Nagel, BUYIDS, in Encyclopedia Iranica. URL consultato l'8 febbraio 2012.
  19. ^ WILFERD MADELUNG, DEYLAMITES, in Encyclopædia Iranica. URL consultato l'8 febbraio 2012.
  20. ^ Clifford Edmund Bosworth, The New Islamic Dynasties: A Chronological and Genealogical Manual, Columbia University, 1996. pp. 154–155.
  21. ^ "Buyid Dynasty." Encyclopædia Britannica. 2008. Encyclopædia Britannica Online. 25 gennaio 2008 Link interrotto

Collegamenti esterni

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