Incursioni nel Redeswire
Incursioni nel Redeswire parte Guerre anglo-scozzesi | |||
---|---|---|---|
Data | 7 luglio 1575 | ||
Luogo | Redesdale, Scozia | ||
Esito | Vittoria degli scozzesi | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
| |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
Voci di battaglie presenti su Teknopedia | |||
Le incursioni nel Redeswire[3] furono una serie di scorribande avvenute il 7 luglio 1575 presso il Carter Bar, nel Redesdale, nell'ambito della guerra in corso tra il Regno d'Inghilterra ed il Regno di Scozia. Tra gli inglesi vi presero parte sir John Forster, sir George Heron, sir John Carmichael e George Douglas di Bonjedworth.
Fu questo l'ultimo scontro tra il regno d'Inghilterra e il regno di Scozia prima della loro definitiva unione sotto un'unica corona.[4]
Forze in campo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la sconfitta scozzese nella Pinkie del 1547, non vi furono altri scontri di peso tra inglesi e scozzesi. Sir John Carmichael incontrò sir John Forster su una collina chiamata Redwire nel Carter Bar per una tregua nella quale i due discussero sui motivi che li contrapponevano.[2][5]
La battaglia
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso della discussione tra i due generali, si parlò anche di un inglese che aveva rubato alcuni oggetti ad uno scozzese il quale li aveva ricevuti in custodia da Forster. Carmichael chiedeva che l'uomo fosse rispedito in Scozia per affrontare il tribunale, ma Forster disse che l'uomo era fuggito e non avrebbe potuto essere consegnato.[5] La discussione si tramutò in una serie di insulti da ambo le parti sino a quando i membri del contingente inglese non resistettero oltre e decisero di attaccare, uccidendo due uomini e ferendone altri. Gli scozzesi vennero costretti inizialmente alla ritirata, ma nel percorso incontrarono un altro gruppo di uomini provenienti da Jedburgh che si era attardato all'incontro.[2] Questo fatto diede agli scozzesi un certo vantaggio e li incoraggiò a battagliare con gli inglesi. Iniziarono a sondare le linee nemiche e dopo poco gli inglesi risultarono battuti. George Heron venne ucciso assieme a suo fratello, John, e a 23 altri inglesi. Forster, Francis Russell figlio di conte di Bedford, e molti altri nobili vennero catturati,[2][6] e gli scozzesi condussero un'incursione durante la quale catturarono circa 300 capi di bestiame dalle fattorie locali.[5]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]I prigionieri vennero portati da James Douglas, IV conte di Morton, il quale era reggente per conto di Giacomo VI di Scozia. Il conte di Morton scoprì però che i suoi uomini avevano fatto prigionieri per lucrare sulle loro vite col nemico, fatto che creò un certo imbarazzo politico.[5] Morton scrisse immediatamente una lettera alla regina Elisabetta I d'Inghilterra descrivendo l'accaduto,[1] e scusandosi tramite il suo ambasciatore a Londra, Nicolas Elphinstone,[7] ma questa si disse oltremodo oltraggiata da questo comportamento degli scozzesi ed inviò Nicolas Errington e Henry Killigrew a chiedere immediata soddisfazione.[8]
Il reggente Morton incontrò Henry Hastings, III conte di Huntingdon, che era presidente del consiglio e nord, col quale collaborò per trovare una soluzione amichevole all'accaduto ed evitare una nuova guerra.[5][6] Forster, Cuthbert Collingwood e altri prigionieri vennero trattati col massimo rispetto e vennero rilasciati anzi con dei doni di scuse.[5] Carmichael venne inviato a York per essere processato.[2]
La battaglia oggi
[modifica | modifica wikitesto]Le vicende legate alle incursioni divennero il substrato principale di una ballata popolare locale[9] edita e pubblicata da Walter Scott.[10]
A Cheviot Hills, nei pressi del luogo della battaglia si trova un monumento noto come Redeswire Stone che venne eretto per commemorare la battaglia. Su di esso si legge l'iscrizione: "Su questa collina, il 7 luglio 1575 venne combattuto una delle ultime razzie di confine, nota come razzia del Redeswire". Annualmente si tiene in loco una commemorazione con rievocazione storica.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b John Hill Burton, The History of Scotland from Agricola's Invasion to the Extinction of the Last Jacobite Insurrection, vol. 5, W. Blackwood and Sons, 1901, pp. 152–154. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ a b c d e G. Ridpath, The border-history of England and Scotland : deduced from the earliest times to the union of the two crowns, 1776, pp. 650–652.
- ^ (EN) Peter Popham, Photographer Colin McPherson walked the Scottish border to meet the people pondering independence – and their view of England, in The Independent, 20 luglio 2014. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ (EN) The Raid of the Reidswire, su Minstrelsy of the Scottish Border education site, University of Edinburgh. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ a b c d e f Derek James Stewart, The Armstrongs, American Academic Press, 11 luglio 2017, pp. 98–99, ISBN 9781631818790. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ a b Thomas Hodgkin, The Wardens of the Northern Marches: The Creighton Memorial Lecture Delivered on October 4, 1907, University of London, 1908, p. 29. URL consultato il 5 luglio 2018.
- ^ William Boyd, Calendar of State Papers Scotland: 1574–1581 (Edinburgh, 1907), p. 172.
- ^ William Boyd, Calendar of State Papers Scotland: 1574–1581, vol. 5 (Edinburgh, 1907) p. 170.
- ^ Rev. James Wood (a cura di), The Nuttall Encyclopaedia, Being a Concise and Comprehensive Dictionary of General Knowledge, 1907. URL consultato il 28 maggio 2018.«Redeswire, Raid of the, a famous Border fight took place in July 1575 at the Cheviot pass which enters Redesdale; through the timely arrival of the men of Jedburgh the Scots proved victorious; is the subject of a Border ballad.»
- ^ (EN) Walter Scott Educational Website — The Raid of the Reidswire, su walterscott.eu. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ (EN) IN PICTURES: Jethart Callant's rideout to Redeswire, su thesouthernreporter.co.uk. URL consultato il 7 luglio 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- "Raid of the Redeswire" in John S. Roberts, The Legendary Ballads of England and Scotland, F. Warne, 1890, pp. 144–148.
- "The Raid of the Redeswire" by Sir Walter Scott