Indice
Giardino Pacini
Giardino Pacini | |
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La fontana al centro della villa Pacini. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Catania |
Caratteristiche | |
Tipo | giardino pubblico |
Gestore | Comune di Catania |
Ingressi | via beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, 18-42; via Jonica, dopo il 2 |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Catania |
Mappa di localizzazione | |
Il giardino Pacini è uno dei due giardini più antichi della città e uno dei quattro parchi principali di Catania[1]. È dedicato al compositore operistico nato a Catania nel 1796 Giovanni Pacini. Sorge sotto gli archi della Marina (sul cui viadotto passa il binario della ferrovia), nei pressi del porto e dell'antica porta Uzeda.
È sempre accessibile durante il giorno e presenta un'area giochi per bambini.
Il giardino è soprannominato dai catanesi più anziani Villa 'ê varagghi ("Villa degli sbadigli") in quanto, un tempo, meta di persone avanti in età che vi si recavano per rilassarsi e "sbadigliare".[nb 1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La sua nascita risale ai primi tempi dell'Unità d'Italia quando venne riordinata l'area adiacente alle mura e la porta Uzeda nell'area interessata dalla foce del fiume Amenano ove le lavandaie catanesi lavavano i panni; venne realizzata una villetta con passeggiata a mare e riordinato il lavatoio, di cui oggi restano alcune tracce visibili di fronte alla pescheria.
Nel 1866 iniziarono i lavori di costruzione della ferrovia per Siracusa con la costruzione dei contestati Archi della Marina, il lungo viadotto che sottrasse parecchio spazio al giardino e cancellò la passeggiata a mare
.
Nel 1879 la villetta ebbe finalmente un nome: quello del musicista e compositore catanese Giovanni Pacini, scomparso poco più di un decennio prima, il cui busto in marmo bianco venne posto su di un piedistallo all'ingresso. L'opera era dello scultore Giovanni Duprè[2].
All'inizio degli anni trenta allo scopo di potenziare il Porto di Catania venne interrato il vecchio porto saraceno e canalizzata la foce del fiume Amenano realizzando il nuovo grande molo Crispi. Con tale operazione la villetta perse la sua "ariosità" trovandosi incassata tra il viadotto della ferrovia e le recinzioni del porto. Un'ulteriore mutilazione si ebbe nel dopoguerra quando venne realizzato il mercato ortofrutticolo tagliando un'ampia sezione di alberi e realizzandovi la cosiddetta Piazza Alcalà (più recentemente rinominata piazza Borsellino) e intorno agli anni sessanta quando venne raddoppiato il binario della ferrovia raddoppiando quindi l'area occupata dalle arcate del viadotto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Riferimenti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ VILLA PACINI | Luogo FAI, su fondoambiente.it, Fondo Ambiente Italiano. URL consultato il 21 maggio 2023.
- ^ Simona Russo, Per tutti è "Villa degli sbadigli": il giardino di Catania da cui si vede il fiume fantasma, su Balarm.it, 19 maggio 2021. URL consultato il 21 maggio 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Teresa Di Blasi e Concetta Greco Lanza, Il Cicerone. Storia, itinerari, leggende di Catania, 2ª ed., Catania, Edizioni Greco, 2007, ISBN 978-88-7512-060-3.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giardino Pacini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La Villa Pacini, su dipbot.unict.it, dal sito del Dipartimento di Botanica dell'Università di Catania (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2006).