Coordinate: 51°30′48″N 0°08′12″W

Epidemia di colera a Broad Street del 1854

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Epidemia di colera a Broad Street del 1854
epidemia
PatologiaColera
LuogoBroad Street (Londra)
Nazione coinvoltaRegno Unito
Periodo31 agosto 1854 -
valore sconosciuto
Dati statistici[1]
Numero di morti617
Veduta di Broadwick Street con il monumento e il pub intitolati a John Snow.
Il 20 luglio 2018 il monumento dedicato a John Snow è stato collocato davanti al pub John Snow, ponendolo così più vicino a dove sorgeva originariamente la pompa ad acqua causa dell'epidemia di colera.

Nell'ambito della terza pandemia di colera, l'epidemia a Broad Street nel 1854 ebbe luogo a Broad Street (ora ribattezzata Broadwick Street), una via del quartiere di Soho a Londra (Inghilterra).

Questa epidemia è nota soprattutto per lo studio condotto su di essa dal medico inglese John Snow, che scoprì che il colera si diffonde tramite l'acqua inquinata. Questa scoperta influenzò in modo determinante la sanità pubblica e la costruzione di impianti di depurazione più efficienti che ebbero inizio nel XIX secolo.

Storia ed epidemiologia

[modifica | modifica wikitesto]

Nella metà del XVII secolo, il quartiere di Soho a Londra aveva gravi problemi di sporcizia, a causa del grande afflusso di popolazione e della mancanza di adeguati servizi igienici: il sistema fognario di Londra non aveva raggiunto Soho. Molte cantine (seminterrati) avevano pozzi neri di escrementi sotto i loro pavimenti di legno. Poiché i pozzi neri stavano traboccando, il governo di Londra decise di scaricare i rifiuti nel fiume Tamigi. Questa azione però contaminò la riserva idrica, portando all'epidemia di colera.

Il 31 agosto 1854, dopo che varie epidemie si erano verificate in quasi tutta la città, una gravissima epidemia di colera colpì Soho. John Snow la definì in seguito "la più terribile epidemia di colera che sia mai avvenuta in questo regno".[2]

Durante i successivi tre giorni, morirono 127 persone a Broad Street o nelle vicinanze. Nella settimana seguente, tre quarti dei residenti erano fuggiti dall'area. Entro il 10 settembre, 500 erano morte e il tasso di mortalità in alcune parti della città era il 12,8 per cento.

Alla fine dell'epidemia[Quando?], erano morte 616 persone.

L'indagine di John Snow

[modifica | modifica wikitesto]
La mappa originale di John Snow che mostra i gruppi dei casi di colera nell'epidemia di Londra del 1854. La pompa è ubicata all'incrocio tra Broad Street e Little Windmill Street, oggi Lexington St.

Snow era scettico sulla teoria dei miasmi allora dominante, che affermava che malattie come il colera o la peste nera erano causate dall'inquinamento o da una forma nociva di "aria cattiva". La teoria dei germi non era ampiamente accettata a quell'epoca, perciò Snow era ignaro del meccanismo mediante il quale la malattia si trasmetteva, ma le evidenze lo portavano a credere che essa non fosse dovuta al fatto di respirare aria fetida. Egli pubblicizzò per la prima volta la sua teoria in un saggio, On the Mode of Communication of Cholera ("Sul modo di trasmissione del colera") nel 1849. Nel 1855 fu pubblicata una seconda edizione, con un'indagine molto più elaborata dell'effetto della riserva idrica nell'epidemia di Soho (Londra) del 1854.[3]

Parlando con i residenti locali (con l'aiuto del reverendo Henry Whitehead il quale sull'argomento aveva pubblicato un libro intitolato "The Cholera in Berwick Street (1854)"),[4] Snow identificò la fonte dell'epidemia nella pompa pubblica di distribuzione dell'acqua su Broad Street (ora Broadwick Street).[5] Anche se l'esame chimico e microscopico di Snow su un campione dell'acqua della pompa non fu in grado di provarne inoppugnabilmente la pericolosità, i suoi studi sul modello di diffusione della malattia furono abbastanza convincenti da persuadere il consiglio comunale a disattivare la pompa del pozzo togliendone la maniglia. Sebbene popolarmente si sia detto che fu questa azione a fermare l'epidemia, è probabile che questa fosse già in rapida diminuzione, come spiegato dallo stesso Snow:

«Non c'è dubbio che questa mortalità fosse molto diminuita, come ho detto prima, dalla fuga della popolazione, che incominciò subito dopo l'epidemia; ma gli attacchi erano talmente diminuiti prima che l'uso dell'acqua fosse fermato, che è impossibile determinare se il pozzo contenesse ancora il veleno del colera in uno stato attivo, o se, per qualche causa, l'acqua se ne fosse liberata.»

Snow in seguito usò una mappa dei luoghi per illustrare come i casi di colera fossero concentrati intorno alla pompa. Egli fece anche un solido uso della statistica per illustrare il collegamento tra la qualità della sorgente d'acqua e i casi di colera. Gli sforzi di Snow per collegare l'incidenza del colera alle fonti geografiche potenziali si concentrarono nel creare quello che adesso è conosciuto come un diagramma di Voronoi. Egli mappò le località delle singole pompe d'acqua e ricavò delle caselle che rappresentavano tutti i punti sulla sua mappa che erano più vicini a ciascuna pompa. La sezione della mappa di Snow che rappresentava le aree della città dove la sorgente di acqua disponibile più vicina era la pompa di Broad Street comprendeva la maggior parte dei casi di colera.[6][7][8]

C'era una sola anomalia significativa - nessuno dei monaci dell'adiacente monastero aveva contratto il colera. L'indagine mostrò che questa non era un'anomalia, ma un'ulteriore prova, perché i monaci bevevano soltanto birra, che fabbricavano loro stessi.

Snow mostrò anche che la Southwark and Vauxhall Waterworks Company stava attingendo acqua da sezioni del Tamigi inquinate dai liquami portando quindi nelle case acqua con un'accresciuta incidenza di colera. Lo studio di Snow fu un evento fondamentale nella storia della sanità pubblica e della geografia sanitaria, e può essere considerato come l'evento fondante della scienza dell'epidemiologia.[9][10][11]

Nelle stesse parole di Snow:

«Procedendo sul posto, trovai che quasi tutte le morti avevano avuto luogo entro breve distanza dalla pompa di Broad Street. C'erano soltanto dieci morti in case situate decisamente più vicino a un'altra pompa stradale. In cinque di queste case le famiglie delle persone decedute mi informarono che si rivolgevano sempre alla pompa in Broad Street, in quanto preferivano l'acqua [di quest'ultima] a quella delle pompe che erano più vicino. In altri tre casi, i deceduti erano bambini che andavano a scuola vicino alla pompa in Broad Street...

Riguardo alle morti che avvenivano nella località appartenente alla pompa, c'erano 61 casi nei quali fui informato che le persone decedute erano solite bere l'acqua della pompa da Broad Street, o costantemente oppure occasionalmente...

Il risultato della ricerca, allora, è che non c'è stata alcuna particolare epidemia o prevalenza di colera in questa parte di Londra eccetto tra le persone che avevano l'abitudine di bere l'acqua del pozzo della suddetta pompa.

Ebbi un colloquio con la Commissione dei Guardiani della parrocchia di St James, la sera del 7 c.m. [7 settembre], e rappresentai loro le suddette circostanze. In conseguenza di ciò che dissi, la maniglia della pompa fu eliminata il giorno seguente.»

Si scoprì in seguito che questo pozzo pubblico era stato scavato soltanto a un metro (tre piedi) da un vecchio pozzo nero che aveva cominciato a perdere batteri fecali. Un bambino che aveva contratto il colera da un'altra fonte ebbe i pannolini lavati in questo pozzo nero la cui apertura era sotto una casa vicina che era stata ricostruita più avanti dopo che un incendio aveva distrutto la precedente struttura, e la strada era stata allargata dalla città. Al tempo era comune avere un pozzo nero sotto la maggior parte delle case. La maggior parte delle famiglie tentavano di far raccogliere e scaricare i loro liquami grezzi nel Tamigi per impedire che il loro pozzo nero si riempisse più velocemente di quanto i liquami potevano decomporsi nel suolo.

Dopo che l'epidemia di colera si era placata, i funzionari del governo sostituirono di nuovo la maniglia della pompa di Broad Street. Avevano risposto soltanto alla minaccia urgente posta alla popolazione, e dopo avevano respinto la teoria di Snow. Accettare la sua proposta avrebbe significato indirettamente accettare la trasmissione della malattia mediante il metodo di trasmissione oro-fecale, che era troppo sgradevole da contemplare per la maggior parte del pubblico.[12]

Il coinvolgimento di Henry Whitehead

[modifica | modifica wikitesto]
Il reverendo Henry Whitehead

Il reverendo Henry Whitehead era un vice curato nella chiesa di St. Luke a Soho (Londra), durante l'epidemia di colera del 1854.

Ex assertore fervente della "teoria miasmatica" della malattia, Whitehead lavorò per confutare le false teorie, focalizzandosi alla fine sull'idea di John Snow che il colera si diffonda attraverso l'acqua contaminata dai rifiuti umani. Il lavoro di Snow, particolarmente le sue mappe delle vittime del colera nell'area di Soho, convinsero Whitehead che la pompa di Broad Street era la fonte delle infezioni locali. Whitehead allora si unì a Snow nel rintracciare la contaminazione in un pozzo nero difettoso e il paziente zero della contaminazione.[13]

Il lavoro di Whitehead con Snow combinò lo studio demografico con l'osservazione scientifica, fissando un importante precedente per la nascente scienza dell'epidemiologia. [14]

  1. ^ Numero complessivo di casi confermati e sospetti.
  2. ^ Robert Friis, Epidemiology 101, Jones & Bartlett Publishers, 2009, p. 13, ISBN 978-0-7637-5443-3.
  3. ^ John Snow, On the Mode of Communication of Cholera, London, John Churchill, New Burlington Street, 1854.
  4. ^ Henry Whitehead, The cholera in Berwick Street, su collections.nlm.nih.gov, London: Hope & Co., 1854, 1854. URL consultato il 29 aprile 2014..
  5. ^ 51°30′48″N 0°08′12″W
  6. ^ Steven Johnson, The Ghost Map: The Story of London's Most Terrifying Epidemic – and How it Changed Science, Cities and the Modern World, Riverhead Books, 2006, pp. 195-196, ISBN 1-59448-925-4.
  7. ^ Sandra Hempel, The Strange Case of the Broad Street Pump: John Snow and the Mystery of Cholera, Berkeley e Los Angeles, California, University of California Press, 2007.
  8. ^ Sandra Hempel, The Medical Detective: John Snow and the Mystery of Cholera, Londra, Granta Books, 2006, ISBN 1-86207-842-4.
  9. ^ N. Paneth, J. Snow, Assessing the contributions of John Snow to epidemiology: 150 years after removal of the broad street pump handle., in Epidemiology, vol. 15, n. 5, Set 2004, pp. 514-6, PMID 15308944.
  10. ^ JS. Buechner, H. Constantine; A. Gjelsvik; J. Snow, John Snow and the Broad Street pump: 150 years of epidemiology., in Med Health R I, vol. 87, n. 10, Ott 2004, pp. 314-5, PMID 15559385.
  11. ^ SW. Newsom, J. Snow; H. Whitehead, Pioneers in infection control: John Snow, Henry Whitehead, the Broad Street pump, and the beginnings of geographical epidemiology., in J Hosp Infect, vol. 64, n. 3, Nov 2006, pp. 210-6, DOI:10.1016/j.jhin.2006.05.020, PMID 16891036.
  12. ^ Frank Chapelle, Wellspings, New Brunswick, New Jersey: Rutgers University Press, 2005, p. 82
  13. ^ Steven Johnson, The Ghost Map: The Story of London's Most Terrifying Epidemic – and How it Changed Science, Cities and the Modern World, Riverhead Books, 2006, p. 206, ISBN 1-59448-925-4.
  14. ^ Ralph R. Frerichs, Reverend Henry Whitehead, su ph.ucla.edu, 11 ottobre 2006. URL consultato il 10 dicembre 2007 (archiviato il 16 dicembre 2007).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]