Spinus thibetanus

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lucherino tibetano
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùCarduelini
GenereSpinus
SpecieS. thibetanus
Nomenclatura binomiale
Spinus thibetanus
(Hume, 1872)
Sinonimi

Spinus thibetana
Serinus thibetanus
Serinus thibetana
Chionomitris thibetana

Il Lucherino tibetano (Spinus thibetanus (Hume, 1872)) è un uccello passeriforme della famiglia Fringillidae[2].

Il nome scientifico della specie, thibetanus, è un chiaro riferimento all'areale occupato da questi uccelli: il nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.

Maschio nel Sikkim.
Femmina nel Sikkim.

Misura 10–12 cm di lunghezza, per 10-12 g di peso[3].

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di becco conico corto ma appuntito, ali appuntite e coda corta e dalla punta lievemente forcuta. Nel complesso, soprattutto i maschi possono ricordare i canarini africani del genere Crithagra, rispetto ai quali presentano però testa più squadrata.

Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale: nei maschi, infatti, faccia (tranne mustacchi e area fra i lati del becco e le orecchie), petto e fianchi sono di colore giallo, mentre vertice, nuca, dorso e codione sono tendenti al giallo-olivastro, il sottocoda è bianco così come il ventre e la punta di ali e coda è nera. Le femmine mancano dei segni facciali e di gran parte del giallo, presente sotto forma di sfumature su faccia e petto, mentre il resto della livrea è dominata dai toni del grigio-brunastro, con penne di dorso e fianchi munite di punte più scure a dare un effetto screziato.
In ambedue i sessi, il becco è nerastro superiormente (con tendenza a schiarirsi verso la base) e avorio inferiormente, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono di color carnicino.

I lucherini tibetani sono uccelli dalle abitudini essenzialmente diurne, che vivono in coppie o in gruppetti, tenendosi per la maggior parte del tempo fra i cespugli o i rami alla ricerca di cibo e facendo ritorno sul far della sera verso posatoi elevati dove passare la notte al riparo.

Alimentazione

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La dieta di questi animali è perlopiù granivora, componendosi in massima parte dei semi di betulla e ontano[3], ma comprendendo anche germogli, fiori, boccioli e sporadicamente anche piccoli insetti.

La stagione riproduttiva sembrerebbe comprendere almeno i mesi di maggio e giugno[3], tuttavia mancano informazioni sulla riproduzione di questi uccelli, sebbene si supponga che essa non differisca significativamente per modalità e tempistica da quanto osservabile negli altri fringillidi.

Distribuzione e habitat

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Come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico, il lucherino tibetano è un abitatore dell'altopiano del Tibet, popolando il Tibet meridionale e orientale, lo Yunnan settentrionale ed il Sichuan sud-occidentale, oltre che il nord della Birmania: la specie è presente, ma verosimilmente solo per svernare, anche lungo le pendici meridionali dell'Himalaya, dal Nepal nord-occidentale all'Assam attraverso Sikkim e Bhutan.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle pinete montane e submontane a prevalenza di abete e tsuga, ma popolano anche le foreste miste.

Lo status tassonomico del lucherino tibetano è sempre stato incerto e molto travagliato: ascritto dal suo scopritore Hume al genere monotipico Chrysomitris[4], esso è stato in seguito spostato di volta in volta in Carduelis e in Serinus, prima di venirne scorporato ed essere ascritto al restaurato Spinus, in seguito ad affinità emerse dalle analisi del DNA mitocondriale[5]. L'affinità con Spinus non è tuttavia strettissima, e si sta facendo strada fra gli studiosi l'ipotesi (che va però supportata da ulteriori analisi) di ascrivere il lucherino tibetano a un proprio genere monotipico, Chionomitris[3].

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Spinus thibetanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 20 maggio 2017.
  3. ^ a b c d (EN) Tibetan Siskin (Spinus thibetanus), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 19 maggio 2017.
  4. ^ Hume, A. O., Description of six new species of Indian birds, in Ibis, III, vol. 2, 1872, p. 107–111, DOI:10.1111/j.1474-919x.1872.tb06136.x.
  5. ^ Zuccon D, Prys-Jones R, Rasmussen PC and Ericson PGP, The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 62, 2012, pp. 581-596. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).

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