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Nadežda Aleksandrovna Lochvickaja
Teffi (pseudonimo di Nadežda Aleksandrovna Lochvickaja, coniugata – Bučinskaja), (San Pietroburgo, Impero Russo, 21 maggio 1872; secondo altre fonti 8 maggio 1872 - Parigi, Francia, 6 ottobre 1952), è stata una scrittrice e poetessa russa, memorialista, traduttrice, autrice di racconti famosi come “Demoničeskaja ženščina” (Donna demoniaca) e "Ke fer" (fr.Que faire; it.Che fare). Dopo la rivoluzione iniziò la sua migrazione, per poi stabilirsi definitivamente in Francia. Sorella della poetessa Mirra Lochvickaja e del generale Nikolaj Lochvickij, collega dell'ammiraglio Kolčak.
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[modifica | modifica wikitesto]Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nadežda Aleksandrovna Lochvickaja nacque nel maggio 1872 a San Pietroburgo nella famiglia dell'avvocato Aleksander Vladimirovič Lochvickij (1830-1884) e di sua moglie Varvara Aleksandrovna (nata Goyer, fr. Hoer), una donna francese naturalizzata russa, colta e appassionato di letteratura. Studiò presso il liceo femminile fondiario, dove si è diplomata nel 1890.
Nel 1892, dopo la nascita della sua prima figlia, si stabilì con il suo primo marito Vladislav Bučinskij nella sua tenuta vicino Magilëv (una città nell'est della Bielorussia). Nel 1900, dopo la nascita della seconda figlia Elena e del figlio Janek, si separò dal marito e si trasferì a San Pietroburgo, dove iniziò la sua carriera letteraria.
Nel 1910 la casa editrice "Šipovnik" (Rosa canina) pubblicò il primo libro di poesie “Sem' ognej” (Sette luci) e la raccolta “Jumorističeskie rasskazy” (Racconti umoristici).
Conosciuta per le sue poesie satiriche e i suoi feuilleton (romanzo d’appendice), collaborò regolarmente alla rivista Satiricon. La satira di Teffi era spesso di natura molto originale: ad esempio, la poesia del 1905 "Da Mickiewicz" si basa sul parallelo tra la famosa ballata di Adam Bernard Mickiewicz "Voivoda" e uno specifico evento di attualità. Le storie di Teffi furono sistematicamente pubblicate da autorevoli giornali e riviste parigini come "Grjaduščaja Rossija” (fr.La Russie Future; it.La futura Russia), " Zveno" (fr.Le Chainon; it.L’anello), "Russkiye zapiski" (fr.Annales russes; it.Note russe), "Sovremennye zapiski" (fr.Les Annales contemporaines; it.Annali contemporanei). Nicola II fu un ammiratore di Teffi e alcune caramelle furono chiamate con il suo nome.
Dopo la chiusura nel 1918 del quotidiano " Russkoe slovo" (Parola Russa), presso il quale Teffi lavorò, la scrittrice si recò a Kiev e Odessa con spettacoli letterari. Questo viaggio la portò a Novorossijsk, per poi condurla nell'estate del 1919 in Turchia. Nell'autunno dello stesso anno si stabilì a Parigi, dove nel febbraio 1920 due delle sue poesie apparvero su una rivista letteraria parigina e in aprile organizzò un salone letterario. Nel 1922-1923 visse in Germania.
Dalla metà degli anni '20 ha convissuto con P.A. Tikston (morto nel 1935).
Morì il 6 ottobre 1952 a Parigi, il funerale fu tenuto presso la Cattedrale Aleksander Nevskij a Parigi solo due giorni dopo e fu sepolta nel cimitero russo di Sainte-Genevieve-des-Bois.
Teffi è stata definita la prima scrittrice satirica russa dell'inizio del XX secolo, "la regina dell'umorismo russo", ma non è mai stata una sostenitrice dell'umorismo puro che ha sempre combinato con la tristezza e le osservazioni spiritose della vita quotidiana. Dopo l'emigrazione, la satira e l'umorismo cessano gradualmente di dominare il suo lavoro, sostituito da osservazioni di carattere filosofico della vita quotidiana.
Pseudonimo
[modifica | modifica wikitesto]Il nome di Teffi (ancora agli esordi) apparve per la prima volta nel 51° numero della rivista “Teatr i iskusstvo” (Teatro e Arte), nel dicembre 1901 (questa è la seconda pubblicazione della scrittrice). Forse Teffi prese tale pseudonimo perché, molto prima dell'inizio della sua attività letteraria, sua sorella maggiore, la poetessa Mirra Lochvickaja, soprannominata dai critici la "Saffo russa", aveva guadagnato una notevole fama. (All'inizio della sua carriera letteraria, Teffi si era già separata dal suo primo marito, e portava il suo cognome Bučinskaja). Secondo i ricercatori E.M. Trubilova e D.D. Nikolaev, che si sono occupati del lavoro di Teffi, lo pseudonimo per Nadežda Aleksandrovna Lochvickaja, che amava bufale e battute, ed era l'autrice di parodie letterarie, feuilletons, divenne parte del gioco letterario volto a creare l'immagine appropriata dell'autrice.
L'origine dello pseudonimo è spiegato dalla scrittrice stessa nel racconto " Psevdonim " (Pseudonimo). Non voleva firmare i suoi testi con un nome maschile, come spesso facevano le scrittrici moderne: "Non volevo nascondermi dietro lo pseudonimo di un uomo, sarebbe vile e codardo. È meglio scegliere qualcosa di incomprensibile, (né carne né pesce). Ma che cosa? Lei ha bisogno di un nome che porti felicità. La cosa migliore è il nome di qualche sciocco, perché gli sciocchi sono sempre felici”. Si ricordò “<...> di uno sciocco, davvero eccellente e in aggiunta era anche fortunato, significa che il destino stesso lo ha riconosciuto come uno sciocco perfetto. Si chiamava Stepan, e la famiglia lo chiamava Steffi. Scartando la prima lettera per delicatezza (in modo che lo sciocco non si montasse la testa)”, la scrittrice "decise di firmare il suo spettacolo teatrale «Teffi»". Dopo il successo del debutto di questo spettacolo, in un'intervista, alla domanda del giornalista in merito allo pseudonimo, Teffi rispose che "è ... il nome di uno sciocco... cioè un cognome”. Il giornalista osservò che gli era stato fatto notare “che era di Kipling". Teffi, rammentando questo nome in un’opera Kipling, e la canzone “Taffy was a walesman / Taffy was a thief…” dal romanzo Trilby, concordò con questa versione.
In effetti, nel racconto di Kipling " How the First Letter Was Written” (Come fu scritta la prima lettera) dalla raccolta "Just So Stories for Little Children" (Storie proprio così), pubblicata nel 1902, è presente un'eroina, una bambina di nome (nelle traduzioni russe) Taffima Metalumai, o Taffy. In un romanzo molto popolare dell’epoca “Trilby” dello scrittore inglese George du Maurier è presente un personaggio di nome Teffi (nelle traduzioni russe del romanzo, pubblicato nel 1896-1897, Taffy). G.G. Ge nel 1898 scrisse il dramma "Trilby" basato sulla versione del romanzo creato nel 1895. Questo pezzo fu eseguito nei teatri russi (ad esempio, al Teatro Korša nel settembre 1900). La canzone menzionata (che in realtà manca nel romanzo, è una popolare canzone inglese per bambini “Taffy was a Welshman, Taffy was a thief”.
Tuttavia, la prima dell'opera teatrale "Ženskij vopros" (Domanda delle donne), menzionata nel racconto “Psevdonim”, ebbe luogo solo nel 1907, quando Teffi era già attiva da tempo nel pubblicare sotto questo pseudonimo sui giornali di San Pietroburgo. Tuttavia, questa versione è accettata, tra le altre, da E.M. Trubilova e dalla biografa della scrittrice Elisabeth Nitraur.
Un'altra possibile fonte è il lavoro della scrittrice inglese Edith Nesbit, che Nadežda Lochvickaja conosceva. Nella fiaba "The Deliverers of Their Country" (ru. Osvoboditeli svoej otčizny) presenti nella raccolta “The Book of Dragons” del 1901, l'eroina era una ragazza di nome Effie.
Produzione letteraria
[modifica | modifica wikitesto]In Russia
[modifica | modifica wikitesto]Fin dall'infanzia, amava la letteratura classica russa. I suoi idoli erano A.S. Puškin e L.N. Tolstoj, si interessava di letteratura e di pittura contemporanea, ed era amica del pittore Aleksandr Nikolaevič Benois. Teffi fu anche fortemente influenzata da N.V. Gogol', F.M. Dostoevskij e dai suoi contemporanei F. Sologub e A.T. Averčenko.
Nadežda Lochvickaja iniziò a scrivere da bambina, ma il suo debutto letterario ebbe luogo all'età di quasi trent'anni. La prima pubblicazione di Teffi, che ebbe luogo il 2 settembre 1901 sul settimanale "Sever" (Nord), era una poesia " Mne snilsja son, bezumnyj i prekrasnyj…” (Avevo fatto un sogno, folle e bello ...).
La stessa Teffi commentò il suo debutto: "Hanno preso la mia poesia e l'hanno messa in una rivista illustrata senza dirmi una parola al riguardo. E poi mi hanno portato il numero della rivista, dove era già presente la poesia, il che mi ha fatto arrabbiare molto. Non volevo mandare alle stampe in quel momento, perché una delle mie sorelle maggiori, Mirra Lochvickaja, aveva già da tempo pubblicato le sue poesie e con successo. Ho pensato che sarebbe stato divertente se tutti fossimo entrati nell’ambiente letterario. A proposito, è così che è successo... Quindi non ero felice. Ma quando mi sono stati inviati i proventi dalla redazione, ne sono rimasta entusiasta”.
Nel 1905, i suoi racconti furono pubblicati nel supplemento della rivista “Niva” (Campo di grano).
Durante la Prima rivoluzione russa (1905-1907) Teffi compose poesie di attualità per riviste satiriche (parodie, feuilletons, epigrammi). In questo periodo, si andò delineando il genere principale di tutto il suo lavoro: racconti satirici. Prima, i feuilletons letterari di Teffi furono pubblicati sul quotidiano “Reč’” (Discorso), poi su “Birževye Novosti” (Scambio di notizie) in ogni numero domenicale, che la portò ad essere apprezzata in tutta la Russia.
Negli anni pre-rivoluzionari, Teffi fu molto popolare e collaborò regolarmente con le riviste "Satiricon" (1908-1913) e “Novyj Satirikon” (Nuova satira) (1913-1918), dirette dal suo amico A.T. Averčenko.
La raccolta di poesie "Sem' ognej" (Sette luci) fu pubblicata nel 1910. Il libro passò quasi inosservato a causa del clamoroso successo della prosa di Teffi. In totale, prima dell'emigrazione, la scrittrice pubblicò 16 raccolte e in tutta la sua vita più di 30. Inoltre, Teffi scrisse e tradusse diverse opere teatrali. Il suo primo spettacolo "Ženskij vopros" (Domanda delle donne) andò in scena nel Teatro Malyj di San Pietroburgo.
Il suo passo successivo fu la creazione nel 1911 di un libro in due volumi “Jumorističeskie rasskazy” (Racconti umoristici), in cui critica i pregiudizi filistei e descrive anche la vita della "penombra" di San Pietroburgo e dei lavoratori, in una parola meschina: "sciocchezze" quotidiane. A volte i protagonisti della scrittrice entrano in contatto con i lavoratori, per lo più cuochi, camerieri, pittori, rappresentati come esseri stupidi e insignificanti. La vita quotidiana e la routine sono rappresentate da Teffi in modo malvagio e calcolatore. La sua edizione in due volumi fu preceduta da un'epigrafe dall'Ethica di Baruch Spinoza, che definiva precisamente la tonalità di molte delle sue opere: “Perché la risata è gioia, e quindi di per sé è buona”.
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N. Teffi. Durante la Prima guerra mondiale
Nel 1912, la scrittrice realizzò la raccolta “I stalo tak” (È diventò così), dove non descrive il prototipo della borghesia, ma mostra l'ordinarietà della grigia quotidianità. Nel 1913 scrisse la raccolta "Karusel'" (Giostra) (qui l'immagine centrale è un uomo semplice, schiacciato dalla vita) e “Vosem' miniatjur” (Otto miniature); nel 1914 “Dym bez ognja” (Fumo senza fuoco); nel 1916 “Žit'ë-byt'ë” (Vita, esistenza), “Neživoj zver'” (Bestia morta) dove descrive il sentimento di tragedia e infelicità della vita. Per Teffi l’ideale positivo è rappresentato dai bambini, dalla natura, dal popolo.
Gli eventi del 1917 si riflettono nei saggi e nei racconti "Petrogradskoe žitie" (La vita di Pietrogrado), "Zavedujuščie panikoj" (Responsabili del panico) (1917), "Torgovaja Rus'" (La Rus’ commerciale), "Rassudok na verevočke" (Giudizio in billico), "Uličnaja estetika" (Estetica da strada), "V rynke" (Nel mercato) (1918), feuilletons "Pës'e vremja" (Il tempo del cane), "Nemnožko o Lenine" (Qualcosa su Lenin), "My verim" (Noi crediamo), "Doždalis'" (E venne il giorno), "Dezertiry" (Disertori) (1917), "Semečki" (Semi di girasole) (1918).
Alla fine del 1918, insieme ad A. Averčenko, Teffi partì per Kiev, dove avrebbero avuto luogo le loro esibizioni pubbliche. Dopo un anno e mezzo di vagabondaggio nel sud della Russia (Odessa, Novorossijsk, Krasnodar), Teffi raggiunse Parigi attraverso Costantinopoli. A giudicare dal libro "Vospominanija" (Ricordi), Teffi non aveva intenzione di lasciare la Russia. La decisione fu presa, si potrebbe dire, all'istante: “Il rivolo di sangue visto la mattina ai cancelli del commissariato, un rivolo che striscia lentamente sul marciapiede, taglia per sempre la strada della vita. Non puoi scavalcarlo. Non puoi andare oltre. Puoi voltarti e correre".
Teffi ricorda di non aver rinunciato alla speranza di un rapido ritorno, sebbene avesse definito da tempo il suo atteggiamento nei confronti della Rivoluzione d'Ottobre: "Certo, non avevo paura della morte. Avevo paura delle facce arrabbiate con una torcia puntata proprio in faccia, stupida rabbia idiota. Freddo, fame, buio, colpi di mozziconi sul pavimento, urla, pianti, spari e la morte di qualcun altro. Sono così stanca di tutto. Non lo volevo più. Non ce la facevo più”.
In esilio
[modifica | modifica wikitesto]I libri di Teffi continuarono ad essere pubblicati a Berlino e Parigi, e un successo eccezionale la accompagnò fino alla fine della sua lunga vita. In esilio, pubblicò più di una dozzina di libri di prosa e solo due raccolte di poesie: “Šamran” (Berlino, 1923) e “Passiflora” (Fiore della passione) (Berlino, 1923). La depressione, la malinconia e la confusione in queste collezioni sono simboleggiate da immagini diverse: un nano, un gobbo, un cigno che piange, una nave della morte d'argento, una gru nostalgica.
In esilio, Teffi scrisse racconti che ritraevano la Russia pre-rivoluzionaria, la stessa vita banale che aveva descritto nelle raccolte pubblicate in patria. Il titolo malinconico "Tak žili” (E così che si viveva) univa queste storie, riflettendo sul crollo delle speranze dell'emigrato per un ritorno al passato e la totale disperazione di una vita sgradevole in un paese straniero. Il primo numero del quotidiano "Poslednie novosti" (Ultime novità) (27 aprile 1920) pubblicava il racconto di Teffi "Ke fer?" (fr. Que faire? - “Cosa fare?”), e la frase del suo eroe, il vecchio generale, che, guardandosi intorno smarrito nella piazza parigina, borbottava: “Tutto questo va bene ... ma que faire ? Fer-to ke ?”, divenne una sorta di password per chi era in esilio.
La scrittrice scriveva per molti importanti periodici dell'emigrazione russa ("Obščee delo" (Causa comune), "Vozroždenie" (fr.Renaissance; ita.Rinascita), "Rul'" (fr.Le Gouvernail; it.Il timone), "Segodnja" (Oggi), "Zveno" (fr.Le Chainon; it.L’anello), "Sovremennye zapiski" (fr.Les Annales contemporaines; it.Annali contemporanei), "Žar-Ptica" (Fenice). Teffi pubblicò una serie di libri di racconti - "Rys'" (Lince) (1923), “Kniga Ijun'" (Libro di giugno) (1931), “O nežnosti” (Sulla tenerezza) (1938) - che mostravano nuove sfaccettature del suo talento, così come le opere teatrali di questo periodo - "Moment sud'by" (Momento del destino) (1937), "Ničego podobnogo" (Niente del genere) (1939) – e un unico romanzo - "Avantjurnyj roman" (Romanzo avventuroso) (1931). Il genere del romanzo, indicato nel titolo, sollevò dubbi tra i primi critici: si è notato che “l'anima” del romanzo (B. Zaicev) non corrispondeva al titolo. I ricercatori moderni indicano somiglianze con un romanzo avventuroso, picaresco, cortese, poliziesco, e mitico. Ma Teffi considerava la sua raccolta di racconti "Ved'ma" (Stregha) (1936), il suo lavoro migliore.
Nelle opere di Teffi di questo periodo, gli accenti tristi, persino tragici sono notevolmente intensificati. “Avevano paura della morte bolscevica - e siamo morti qui. Pensiamo solo a quello che succede adesso lì. A noi interessa solo che veniamo da lì ", si dice in una delle sue prime miniature parigine “Nostal'gija” (Nostalgia) (1920).
La Seconda guerra mondiale sorprese Teffi a Parigi, dove rimase a causa della malattia. Non prese parte a nessuna pubblicazione dei collaborazionisti, sebbene fosse affamata e in povertà. Di tanto in tanto, accettava di esibirsi con la lettura delle sue opere di fronte ad un pubblico di suoi connazionali, che andava sempre più scemando. La tomba di Teffy nel cimitero di Sainte-Genevieve-des-Bois Negli anni '30 Teffi si rivolse al genere memorialistico. Creò storie autobiografiche “Pervoe poseščenie redakcii” (Prima visita in redazione) (1929), “Psevdonim” (Pseudonimo) (1931), “Kak ja stala pisatel'nicej” (Come sono diventata scrittrice) (1934), “45 let” (45 anni) (1950), nonché saggi artistici, ritratti letterari di personaggi famosi con i quali le è capitato di incontrarsi. Tra loro:
- G.E. Rasputin;
- V.I. Lenin;
- A.F. Kerenskij;
- A.M. Kollontaj;
- F. Sologub;
- K.D. Bal'mont;
- I.E. Repin;
- A.T. Averčenko;
- Z.N. Gippius;
- D.S. Merežkovskij;
- L.N. Andreev;
- A.M. Remizov;
- A.I. Kuprin;
- I.A. Bunin;
- I. Severjanin;
- M. Sespel';
- V.E. Mejerchol'd.
Nel creare immagini di personaggi famosi, Teffi evidenziò qualche tratto o qualità che le sembrava più vivida, enfatizzando l'individualità di ognuno di loro. L'originalità dei ritratti letterari è dovuta all'atteggiamento della scrittrice “descriverle... proprio come delle persone vive, mostrare come le vedevo io quando le nostre strade si intrecciavano. Se ne sono andati tutti e il vento sta coprendo le loro tracce con neve e polvere. Hanno scritto del lavoro di ciascuno di loro e ne scriveranno sempre di più, ma solo poche persone li mostreranno come persone viventi. Voglio parlarvi dei miei incontri con loro, dei loro caratteri, delle stranezze, dell'amicizia e dell'inimicizia”. I contemporanei hanno percepito il libro come "quasi il meglio di ciò che questa scrittrice talentuosa e intelligente ci ha offerto finora" (I.N. Goleniščev-Kutuzov), come "un epilogo di una vita passata e irrevocabile" (M.O. Cetlin).
Teffi aveva in programma di scrivere sugli eroi di j e Miguel de Cervantes, che furono ignorati dalle critiche, ma questi piani non erano destinati a diventare realtà. Il 30 settembre 1952 Teffi festeggiò il suo onomastico a Parigi e solo una settimana dopo morì.
Opere di Teffi
[modifica | modifica wikitesto]Edizioni curate da Teffi
[modifica | modifica wikitesto]- 1910 – “Sem' ognej” (Sette luci) – San Pietroburgo "Šipovnik" (Rosa canina);
- 1910 – “Jumorističeskie rasskazy” (Racconti umoristici) Libro 1 – San Pietroburgo "Šipovnik" (Rosa canina);
- 1911 – “Jumorističeskie rasskazy” (Racconti umoristici) Libro 2 “Čelovekoobraznyj” (Umanoide) – San Pietroburgo "Šipovnik" (Rosa canina);
- 1912 – “I stalo tak” (È diventò così) – San Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1913 – “Karusel'” (Giostra) – San Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1914 – “Dym bez ognja” (Fumo senza fuoco) – San Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1914?-1915 – “Vosem' miniatjur” (Otto miniature) Volume 1– Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1914?-1915 – “Miniatjury i monologi” (Miniature e monologhi) Volume 2 – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1915 – “Ničego podobnogo” (Niente del genere) raccolta di storie – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1916 – “Neživoj zver'” (Bestia morta) – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1917 – “I stalo tak” (È diventò così) 7° edizione – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1918 – “Včera” (Ieri) – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1918 – “Dym bez ognja” (Fumo senza fuoco) 9° edizione – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1918 – “Karusel'” (Giostra) 4° edizione – Pietroburgo “Novyj Satirikon” (Nuova satira);
- 1920 – “Tak žili” (E così che si viveva) – Parigi;
- 1921 – “Čornyj iris” (L’iris nero) – Stoccolma;
- 1921 – “Sokrovišča zemli” (I tesori della terra) – Berlino;
- 1921 – “Tichaja zavod'” (Tranquillo ristagno) – Parigi;
- 1921 – “„Vostok“ i drugie rasskazy” (Oriente e altre storie) – Shanghai;
- 1923 – “Rys'” (Lince) – Berlino;
- 1923 – “Passiflora” (Fiore della passione) – Berlino;
- 1923 – “Šamran. Pesni Vostoka” (Šamran. Canzoni d’Oriente) – Berlino;
- 1924 – “Večernij den'” (Crepuscolo) – Praga;
- 1927 – “Gorodok” (Paesino) – Parigi;
- 1930 – “Vospominanija” (Ricordi) – Parigi;
- 1931 – “Kniga Ijun'” (Libro di giugno) – Parigi;
- 1931 – “Avantjurnyj roman” (Romanzo avventuroso) – Parigi;
- 1936 – “Ved'ma" (Stregha) – Parigi;
- 1938 – “O nežnosti” (Sulla tenerezza) – Parigi;
- 1939 – “Zigzag” (Zigzag) – Parigi;
- 1946 – “Vsë o ljubvi” (Tutto sull’amore) – Parigi;
- 1952 – “Zemnaja raduga” (Arcobaleno terrestre) – New York;
- “Žizn' i vorotnik” (Vita e colletto);
- “Mitenʹka” (Mitja);
- “Vdochnoven'e” (Ispirazione);
- “Svoi i čužie” (Noi e l’altro);
- “Nostal'gija” (Nostalgia).
Pubblicazioni in URSS
[modifica | modifica wikitesto]- 1926 – “Vzamen politiki” (Invece della politica). Racconti. – Mosca - Leningrado: “Zif”;
- 1927 – “Včera” (Ieri). Racconti umoristici. – Kiev: “Kosmos” (Cosmo);
- 1927 – “Tango smerti” (Tango della morte). – Mosca: “Zif”;
- 1927 – “Sladkie vospominanija” (Dolci ricordi) – Mosca - Leningrado: “Zif”.
Raccolte di opere
[modifica | modifica wikitesto]- 1998-2005 – Raccolta di opere in 7 volumi. Testi compilati e preparati di D.D. Nikolaev e E.M. Trubilova. – M. Lakom;
- 2008 – raccolta di opere in 5 volumi. – M.: Knižnyj klub TERRA (Club del libro TERRA).
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Storia antica/Storia generale, elaborata da “Satiricon” – 1909;
- Storia antica/Storia generale, elaborata da “Satiricon” – San Pietroburgo edizione M.G. Kornfeld, 1912;
- Teffi. La mia cronaca/Compilazione, prefazione, nota S. S. Nikonenko;Mosca: PROZAIK, 2016 .-- p655. ISBN 978-5-91631-249-2: 2000 copie
- Teffi. “Moment sud'by” (Momento del destino). Un’opera teatrale in 4 atti/pubblicazione T. Keijser , V. Salzmann in Russian Literature, Volume 117, October, Pages 11-64 — Amsterdam: Elsevier, 2020;
- Teffi. “Ničego podobnogo” (Niente del genere). Una commedia in 3 atti, 4 scene / pubblicazione T. Keijser , V. Salzmann in Russian Literature, Volume 117, October , Pages 65-110 — Amsterdam: Elsevier, 2020.
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Le opere di Teffi, nei circoli letterari, erano tenute in forte considerazione. Lo scrittore e contemporaneo di Teffi, M.A. Osorgin, la considerava "uno degli scrittori moderni più intelligenti e lungimiranti".
Sebbene V.JA. Brjusov abbia criticato le poesie di Teffi, considerandole troppo "letterarie", N.S. Gumilëv ha notato in questa occasione: "La poetessa non sta parlando di sé stessa e non di ciò che ama, ma di ciò che potrebbe essere, e di come potrebbe amare. Da qui la maschera, che indossa con grazia solenne e, quasi, ironica". Inoltre, il suo lavoro è stato molto apprezzato da A.I. Kuprin, D.S. Merežkovskij, F. Sologub.
“Literaturnaja enciklopedija” (Enciclopedia letteraria) 1929-1939 parla della poetessa in modo estremamente vago e negativo: Il culto dell'amore, la voluttà, un tocco spesso di esotismo e simbolismo orientale, l'esaltazione di vari stati estatici dell'anima, sono il contenuto principale di Teffi. Occasionalmente e accidentalmente si sentivano qui i motivi della lotta contro "l’autocrazia", ma gli ideali sociali di Teffi erano estremamente vaghi. Dall'inizio degli anni '10 del Novecento Teffi è passata alla prosa, dando vita a una serie di raccolte di racconti umoristici. In essi, Teffi critica superficialmente alcuni pregiudizi e abitudini filistee, in scene satiriche raffigura la vita della "penombra" di San Pietroburgo. A volte i lavoratori entrano nel campo visivo della scrittrice, con il quali entrano in contatto i personaggi principali; si tratta per lo più di cuochi, camerieri, pittori, rappresentati come creature stupide e insensate. Oltre a poesie e racconti, Teffi ha scritto e tradotto una serie di opere teatrali. La prima rappresentazione, "Ženskij vopros" (Domanda delle donne), è stata messa in scena dal Teatro Malyj di San Pietroburgo; molti altri sono stati rappresentati in momenti diversi nei teatri metropolitani e provinciali. In esilio Teffi ha scritto storie che raffigurano la Russia pre-rivoluzionaria, la stessa vita filistea. Il titolo malinconico “Tak žili” (E così che si viveva) unisce queste storie, riflettendo il crollo delle speranze dell'emigrazione bianca di tornare al passato, la completa disperazione di una sgradevole vita da emigrato. Parlando dei “Sladkie vospominanija” (Dolci ricordi) dell'emigrato, Teffi arriva a una rappresentazione ironica della Russia pre-rivoluzionaria, mostra la stupidità e l'inutilità dell'esistenza filistea. Queste opere testimoniano la grave delusione della scrittrice emigrata nei confronti delle persone a cui ha legato il suo destino.
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- In URSS:
- Il racconto di Teffi "Maljar" (Pittore) è stato utilizzato nel cinema due volte:
- La trama omonima basata sul racconto nel cinegiornale "Fitil’" (Stoppino) (1967, numero 63). Regista G.N. Danelija, con I.S. Savvina (padrona di casa) ed E.P. Leonov (pittore);
- Una novella nel quadro della commedia televisiva “Po stranicam Satiricona» (Attraverso le pagine di Satiricon) 1974. Regista E.B Anufriev, con M.I. Strunova (padrona di casa) e A.G. Kuznecov (pittore).
- Altri due racconti - "Sčastlivaja ljubov'" (Amore felice) e "Provorstvo ruk" (Agilità delle mani) - furono girate nel secondo numero della commedia televisiva "Al'manach satiry i jumora" (Almanacco della satira e dell'umorismo) (1980).
- Dopo il crollo dell'URSS:
- Nell'ambito del progetto “Nedlinnye istorii” (Storie brevi) sul canale televisivo “Kul'tura” (Cultura) (2002-2003) sono state girate le seguenti storie di Teffi:
- "Malyar" (Pittore), regista Dmitrij Vasil'yev, con Oksana Bazilevič (padrona di casa) e Vadim Guščin (pittore);
- “Bliny” (Pancake), diretto da Dmitrij Vasil’yev, con Oksana Bazilevič (signora), Vladimir Bogdanov (signore), Gennadij Alimpiev (Petr Nikolaevič, insegnante di matematica), Igor’, Lifanov (signore), Aleksandr Stroev (straniero), Nadežda Rjazanceva (straniera);
- “Vybor kresta” (Scelta della croce), diretto da Dmitrij Vasil'yev, con Oleg Kulikovič (Šura Erbel'), Oksana Bazilevič (moglie di Šura Erbel’), Anatolij Petrov (Ermilov), Zoja Burjak (moglie di Ermilov).
- “Predskazatel' prošlogo” (Cartomante del passato);
- “Vyslužilsja” (Il congedo);
- “Prelestnaja ženščina” (Bella donna);
- “Brošečka” (Spilletta);
- “Džentel'men” (Gentiluomo);
- “Ved'ma” (Strega).
- Nell'ambito del progetto “Nedlinnye istorii” (Storie brevi) sul canale televisivo “Kul'tura” (Cultura) (2002-2003) sono state girate le seguenti storie di Teffi:
Memoria
[modifica | modifica wikitesto]- Biblioteca "Teffi" a Tichvin (regione di Leningrado) .
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rumjancev Andrej. Una delle due sorelle Lochvickaja. La data esatta di nascita di Nadežda Teffi è stata stabilita // “Sank-Peterburgskie Vedomosti” (Notiziario di San Pietroburgo) - 2017. – N° 118, 30 giugno... Dai documenti scoperti dall'autore nell'Archivio storico, statale, centrale di San Pietroburgo (il libro metrico di Sergievskij dell'intera artiglieria della cattedrale, il fondo del Concistoro spirituale di Pietrogrado) ne consegue che Nadežda, la figlia del consigliere di stato Aleksander Vladimirovič Lochvitskij e sua moglie Varvara Aleksandrovna, nacque il 8 maggio e fu battezzata il 24 maggio 1872.
- ^ M. Lochvickaja, Biografia, http://www.mirrelia.ru/bio/
- ^ Istituto femminile, aperto nel 1864, che si trovava in via Bassejnaja (ora in via Nekrasova), all’interno 15. Nelle sue memorie, Nadežda Aleksandrovna osservava: “Ho visto il mio lavoro stampato per la prima volta quando avevo tredici anni. Era un'ode scritta da me per l'anniversario dell’istituto".
- ^ E. Nitraur “Žizn’ smeëtsja i plačet” (La vita ride e piange) Sul destino e l’attività di Teffi // Teffi. Nostalgia: Racconti; Ricordi / Compilato da B. Averina; Introduzione E. Nitraur. Leningrado: Letteratura artistica, 1989. - pp. 4-5. – ISBN 5-280-00930-X.
- ^ Teffi. Enciclopedia letteraria. Biblioteca elettronica fondamentale (1939).
- ^ Teffi. Ricordi // Teffi. Nostalgia: racconti brevi; Ricordi / Compilazione B. Averina; Introduzione E. Nitraur. – Leningrado: Letteratura artistica, 1989. - pp. 267-446. – ISBN 5-280-00930-X
- ^ Don Aminado: A.M. Špoljanskij “Poezd na tret’em puti” (Il treno è sul terzo binario). - New York, 1954. - pp. 256-267.
- ^ Poesia della belle époque: un'antologia // Prefazione, articoli e note di B.S. Akimova. - Mosca: Casa editrice Rodionov, Letteratura, 2005 – p 560. - (Serie "Klassika v škole" (I classici a scuola). - p. 420.
- ^ S.S. Vasil’eva, Teffi // Letteratura della diaspora russa ("prima ondata" di emigrazione: 1920-1940): Libro di testo: In 2 ore / A.I. Smirnova, A.V. Mlečko, S.V. Baranov e altri;. A cura del Dottore in filologia, professore. A.I.Smirnova. - Volgograd: Casa editrice dell’Università statale di Volgograd, 2004. - pp. 18-34. – ISBN 5-85534-920-9
- ^ Teffi. Pseudonimo // Rinascimento (Parigi). – 1931. – 20 dicembre.
- ^ Teffi. Pseudonimo. Piccola prosa del secolo d'argento della letteratura russa.
- ^ D.D. Nikolaev, Alla domanda sull'origine dello pseudonimo di Teffi // Attività letteraria di N.A. Teffi e il processo letterario russo della prima metà del XX secolo / Comitato editoriale.: O.N. Michajlov, D.D. Nikolaev, E.M. Trubilova. - Mosca: Eredità, 1999 . – p. 252. – ISBN 5-201-13346-0
- ^ Amate voi Teffi? Un inutile articolo sulla sua vita e sul suo lavoro. Teffi
- ^ Teffi. Online enciclopedia – Intorno al mondo
- ^ Su Teffi. (Collegamento non disponibile)
- ^ "Fitil" (Stoppino) "Maljar" (Pittore) su Youtube
- ^ “Po stranicam Satiricona» (Attraverso le pagine di Satiricon) 1974 - Teffi "Maljar" (Pittore), su Youtube
- ^ "Al'manach satiry i jumora" (Almanacco della satira e dell'umorismo). "Sčastlivaja ljubov'" (Amore felice) e "Provorstvo ruk" (Agilità delle mani). Su Youtube.
- ^ “Nedlinnye istorii” (Storie brevi) Teffi. Su Youtube.
- ^ http://teffylib.ru Teffi
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- V.YA. Brjusov. “Ženščiny-poety” (Donne-poete) in V.YA. Brjusov Distanti e vicini, Mosca, 1912
- La storia della letteratura russa della fine del XIX - inizio XX secolo. Indice bibliografico, ed. K.D. Muratova, Mosca - Leningrado, 1963
- V.P. Kranichfel’d “Jumorističeskie rasskazy” (Racconti umoristici). [Rev.] in "Sovremennyj mir” (Mondo moderno)". 1910. N° 9
- A.I. Kuprin “Bisernoe kolečko” (L’anellino con perline) in A.I. Kuprin sulla letteratura. Minsk. 1969
- O.N. Michajlov Teffi in “Kratkaja literaturnaja enciklopedija” (Breve enciclopedia letteraria) Vol. 7: "Ucraina sovietica" - Fliaki / Ed. A.A. Surkov. - Mosca.: Enciclopedia sovietica, 1972. – San Pietroburgo. pp.708-709.
- L.A. Spiridonova L'immortalità della risata: il fumetto nella letteratura della diaspora russa. Mosca, 1999
- Creatività di N.A. Teffi e il processo letterario russo della prima metà del XX secolo / Comitato editoriale: O.N. Michajlov, D.D. Nikolaev, E.M. Trubilova - Mosca: Eredità, 1999 – p.328 - ISBN 5-201-13346-0
- Teffi in Torre della televisione - Ulan Bator [Risorsa elettronica]. - 2016. - p. 608. – “Bol’šaja rossijskaja enciclopedija” (Grande enciclopedia russa: [in 35 volumi] / Ed. YU.S. Osipov; 2004-2017, vol. 32)
Sitografia
[modifica | modifica wikitesto]- Teffi in Biblioteca di M.E. Moškov.
- Teffi, poesie, biografia in Antologia della poesia russa.
- Teffi, poesie, biografia su sito Stichija.
- Teffi. Racconti tardivi "Moment sud'by" (Momento del destino) e "Ničego podobnogo" (Niente del genere)
- Saggio su Teffi in "Nezavisimaja Gazeta" (Rivista indipendente)
- Teffi sul sito "Proekt 1917"
- Dmitrij Bykov. Lezione "Teffi, l'angelo della letteratura russa" su Youtube.