Utente:Noce09/Chaim Yisroel Eiss

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Chaim Yisroel Eiss in ebraico חיים ישראל אייז? (Ustrzyki Dolne, 16 settembre 1876Zurigo, novembre 1943) è stato uno scrittore polacco e attivista ebreo tra i fondatori dell'Agudath Israel nel 1912.[1][2].

Durante la prima guerra mondiale istituì un sistema di aiuti per i rifugiati. Durante la seconda guerra mondiale operò a favore degli ebrei nell'Europa occupata dai nazisti e fu un membro del Gruppo Ładoś.[3][4]

Chaim Yisroel Eiss nacque in Galizia, in Austria-Ungheria, nella città di Ustrzyki Dolne,[5] oggi in Polonia, uno degli 11 figli del rabbino Moshe Nissan Eiss e di sua moglie Myria Kessler. Fu l'unico dei figli a sopravvivere a un'epidemia di difterite [citazione necessaria], malattia per la quale all'epoca non esistevano cure. Dopo la morte degli altri figli, il padre portò il giovane Yisroel dal rabbino Sadigora che lo benedisse e gli diede il nome aggiuntivo Chaim. [citazione necessaria]

Eiss non ha ricevuto un'educazione laica. I taught myself to write at a later age. I did not learn any trade either as my father wanted me to be a rabbi. For this reason, I then only completed Jewish religious studies (Imparai a scrivere da solo in età avanzata. Non ho imparato alcun mestiere, mio padre voleva che diventassi rabbino anche io. Per questo motivo ho completato solo gli studi sulla religione ebraica), dichiarò nel 1943.

Nel 1900 si trasferì in Svizzera, a Zurigo, dove voleva studiare ma, non avendo soldi, iniziò a lavorare come venditore porta a porta. In seguito, nel 1901, Eiss acquistò un proprio negozio e sposò Adele Holles. La coppia ebbe 10 figli.

Agudath Israel

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Eiss fu un membro fondatore dell'Organizzazione Agudath Israel e uno dei suoi principali attivisti, operò principalmente dietro le quinte e ogni proposta che veniva portata al Presidium per essere ratificata veniva prima presentata a lui [citazione necessaria].

Durante la prima guerra mondiale, Eiss istituì un vasto sistema di aiuti che individuava i rifugiati, scopriva ciò di cui avevano più bisogno e raccoglieva i fondi necessari [citazione necessaria].

A Eiss i principali rabbini dell'epoca affidarono la direzione di tutti i fondi dell'Agudath Israel con sede in Svizzera. Tra questi, il Fondo di aiuto agli orfani, il Fondo per la Terra d'Israele e il Fondo per la Yeshiva polacca e lituana.[6] Eiss riceveva contributi da tutto il mondo e trasferiva il denaro ai destinatari.

Eiss era uno scrittore e pubblicava la rivista Haderech di Agudath Israel. Scriveva lui stesso tutti gli articoli ed era personalmente responsabile della stampa e della distribuzione del giornale.[7] Contribuì inoltre regolarmente all'allora settimanale di Agudath Israel Kol Yisrael, stampato a Gerusalemme, e lo usava per far conoscere le sue opinioni alla popolazione di Eretz Israel [citazione necessaria].

Salvataggio degli ebrei

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Lo stesso argomento in dettaglio: Gruppo Ładoś e Archivio Eiss.

Eiss viveva in Svizzera, paese neutrale durante la seconda guerra mondiale, ed era quindi in grado di fare da tramite tra le persone che vivevano nei Paesi sotto l'occupazione nazista e i residenti del mondo libero. Trasferì informazioni e richieste di aiuto agli uffici dell'Agudath Israel di Londra, New York e Istanbul e facilitò il trasferimento di denaro, fotografie di passaporti e richieste di localizzazione di familiari in Europa. Ricevette centinaia di lettere dai Paesi occupati dai nazisti e fu uno dei primi a farsi un'idea chiara delle atrocità che venivano compiute in quei Paesi [citazione necessaria].

Interrogato dalla polizia svizzera nel maggio 1943, Eiss ammise di aver collaborato con i diplomatici polacchi per ottenere illegalmente un passaporto falso da un console onorario del Paraguay corrotto, Rudolf Hugli. I always contact the Polish Consul, Rokicki, who then, in turn, contacts the Paraguayan Consul, Hügli in Bern, who issues the documents. Then, presumably, Rokicki must pay some amount to Mr Hügli. The certificates are then be sent to Poland in the original, whereas the passports are to be photocopied and the copies notarised ("Io contatto sempre il console polacco, Rokicki, che poi, a sua volta, contatta il console paraguaiano, Hügli a Berna, che rilascia i documenti. Poi, presumibilmente, Rokicki deve pagare una certa somma al signor Hügli. I certificati devono poi essere inviati in Polonia in originale, mentre i passaporti devono essere fotocopiati e le copie autenticate").

Eiss avrebbe poi ottenuto le copie dei passaporti, presumibilmente tramite il diplomatico ebreo-polacco Juliusz Kühl, braccio destro di Aleksander Ładoś, e le avrebbe fatte entrare di nascosto nella zona di occupazione tedesca. Le lettere contenevano i certificati che dimostravano che la persona interessata aveva ottenuto la cittadinanza paraguaiana. In molti casi, Eiss ha fornito i nomi dei suoi conoscenti come mittenti, per assicurarsi che il proprio nome non venisse rivelato alle autorità di censura. "Tutti i destinatari erano ebrei religiosi che vivevano a Varsavia e a Będzin", dichiarò.

I possessori dei passaporti paraguaiani sarebbero stati collocati nei campi di internamento della Francia e della Germania occupate, anziché essere inviati ai campi di sterminio. Così, centinaia di loro riuscirono a sopravvivere alla guerra. Nel 1944, la Polonia costrinse il Paraguay a riconoscere temporaneamente la validità dei passaporti.

Il sistema di comunicazione che Eiss mise in piedi per far contrabbandare i documenti fu complesso e non privo di pericoli. Il servizio postale non ufficiale era condotto da residenti non ebrei dei Paesi occupati, persone a cui Eiss si riferiva nelle sue lettere come ariani puri [citazione necessaria], e la fraseologia utilizzata era studiata per passare il controllo della censura e per essere compresa dai destinatari. Un esempio di ciò può essere visto in una lettera che scrisse alla sezione americana di Agudath Israel in una fase iniziale, prima che la gente fosse ancora consapevole degli sforzi di sterminio dei nazisti. In essa si legge: "Il nostro amico Rav Alexander Susha Friedman mi ha scritto una lettera di ringraziamento a nome del signor Mekayem Nefesh" e che "il signor Chalelei Raav (Morire di fame) è un ospite fisso nelle case dei nostri amici". [citazione necessaria]

A volte fu in grado di essere più esplicito e scrisse alla sezione londinese di Agudath Israel: "La situazione dei nostri fratelli francesi e ancor più dei nostri fratelli polacchi peggiora di giorno in giorno. A Varsavia gli ebrei muoiono al ritmo di 6.000 al mese, soprattutto per fame". [citazione necessaria] Centinaia, forse migliaia di persone non morirono grazie agli sforzi di Eiss, ma queste non furono le uniche persone che egli aiutò. Migliaia di ebrei intrappolati nell'Europa occupata ricevettero una speranza grazie alle sue attività. [citazione necessaria]

Eiss morì nel novembre del 1943. L'Archivio Eiss, creato nel 2019, porta il suo nome.[8]

Opinioni politiche

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Eiss era critico nei confronti del movimento Mizrachi. Scrisse che il movimento non insegnava ai suoi figli la Torah, ma invece una nuova religione, quella del lavoro [citazione necessaria]. Secondo Eiss, l'unica ragione per cui Mizrachi si era affiliato ai sionisti era per ricevere un ritorno economico [citazione necessaria]. Eiss era anche critico nei confronti del sistema educativo, scrisse che: "quarantamila bambini del nostro popolo vengono educati in scuole tali che i bambini non diventeranno apikorsim (eretici), perché non conosceranno abbastanza Torah per potersi ribellare, ma diventeranno ignoranti". [citazione necessaria]

  1. ^ Chaim Shalem, su www1.yadvashem.org, The Holocaust Martyrs' and Heroes' Remembrance Authority (YadVashem.org). URL consultato il 6 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2007).
  2. ^ Seymour Finger, American Jewry During the Holocaust, New York, Holmes & Meier Pub, 1984, p. 22, ISBN 978-0-8419-7506-4, OCLC 11882160.
  3. ^ President Andrzej Duda and Survivors will pay tribute to a Polish diplomat who saved more than 800 Jews, su chicago.mfa.gov.pl, Consulate General of the Republic of Poland in Chicago. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2019).
  4. ^ Jakub Kumoch, How we let a Holocaust hero be forgotten, su israelhayom.com, Israel Hayom. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  5. ^ Non è chiaro se sia nato a Ustrzyki Dolne o Ustrzyki Górne, entrambi i luoghi corrispondono alla descrizione geografica.
  6. ^ web.archive.org, https://web.archive.org/web/20120722175056/http://planetnana.co.il/eiss/english.htm.
  7. ^ Chaim Yisroel Eiss, su planetnana.co.il. URL consultato il 12 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2012).
  8. ^ Documents from the Eiss Archive on exhibition at the UN Office in Geneva, su auschwitz.org, 26 gennaio 2019. URL consultato il 12 febbraio 2019.

Collegamenti esterni

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