Brontotheriidae

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Brontotheriidae
Fossile di Megacerops
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Eocene
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineLaurasiatheria
OrdinePerissodactyla
FamigliaBrontotheriidae

I brontoteri (Brontotheriidae), noti anche come titanoteri (Titanotheriidae), sono un gruppo di mammiferi perissodattili estinti, imparentati alla lontana con gli equidi benché superficialmente simili a rinoceronti. Vissero tra l'Eocene inferiore e l'Eocene superiore (circa 56 - 34 milioni di anni fa) e i loro resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica, Asia ed Europa.

Superficialmente, la maggior parte dei brontoteri assomigliava ai rinoceronti. I brontoteri conservavano quattro dita nelle loro zampe anteriori e tre dita in quelle posteriori. I loro denti erano adatti a tagliare un tipo di vegetazione non particolarmente abrasiva. I loro molari erano caratterizzati da un ectolofo (la parte esterna tagliente del molare) dalla caratteristica forma a W.

Nel corso della loro storia evolutiva, i brontoteri svilupparono una corporatura particolarmente massiccia, anche se alcune specie di piccole dimensioni (come Nanotitanops) sopravvissero fino all'Eocene superiore. Alcuni generi, come l'americano Dolichorhinus e l'europeo Brachydiastematherium, svilupparono crani molto allungati. Brontoteri successivi erano di taglia massiccia e di grandi dimensioni, e potevano raggiungere un'altezza al garrese di 2,5 metri. Queste forme tarde erano inoltre dotate di bizzarre appendici simili a corna nella zona sopra il naso. Ad esempio, il brontoterio nordamericano Megacerops sviluppò un paio di corna appaiate simili a una Y; queste corna erano sessualmente dimorfiche e suggeriscono che questi animali fossero altamente gregari e che i maschi combattessero gli uni contro gli altri per contendersi le femmine. Al contrario dei rinoceronti, le corna dei brontoteri erano costituite da ossa (ossa frontali e ossa nasali) ed erano poste l'una accanto all'altra. Un'altra forma, l'asiatico Embolotherium, possedeva una struttura a spatola, alta e piatta, che probabilmente sosteneva una struttura ancor più grande costituita da tessuti molli.

Classificazione

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La famiglia Brontotheriidae venne istituita nel 1873 da Othniel Charles Marsh per accogliere alcune forme di grandi mammiferi perissodattili, apparentemente simili a rinoceronti, del Terziario inferiore americano. A questa famiglia vennero attribuite in seguito anche numerosissime forme asiatiche e alcune specie provenienti da giacimenti europei. Fino ai primi anni 2000, la classificazione dei brontoteri era basata su scoperte fatte fino agli anni '20: anche un testo autorevole come Classification of Mammals Above the Species Level (McKenna e Bell, 1997) includeva ancora generi molto noti come Menodus, Brontops e Brontotherium, così come un numero notevole di sottofamiglie. Una serie di revisioni operate da Mihlbachler nel corso degli anni 2000 indicarono che i classici generi nordamericani appartenevano in realtà a un unico genere, Megacerops (il primo descritto) e molte delle sottofamiglie note sino ad allora erano da considerarsi non valide a livello tassonomico.

Sembra che i brontoteri siano derivati nel corso dell'Eocene inferiore da animali di piccola taglia, forse simili a forme come Lambdotherium, all'interno del gruppo degli Hippomorpha (cavalli e affini), per poi diversificarsi velocemente nel giro di pochi milioni di anni, dando vita a una moltitudine di forme. Le forme più ancestrali sembrerebbero essere Eotitanops e Palaeosyops del Nordamerica, ma si conoscono altre forme altrettanto antiche e basali provenienti dal Pakistan (Mulkrajanops, Pakotitanops). La sottofamiglia Brontotheriinae comprende le forme più derivate, tra cui il già citato Dolichorhinus, Telmatherium, Sthenodectes e la tribù Brontotheriini; quest'ultima, oltre a generi come Diplacodon, Protitanotherium, Rhinotitan e l'enigmatico Brachydiastematherium, comprende due cladi gemelli, Embolotheriina (tra cui Embolotherium) e Brontotheriina (tra cui Duchesneodus, Protitanops e Megacerops). Di seguito è mostrata la classificazione tratta dagli studi di Mihlbachler (Mihlbachler, 2004; Mihlbachler et al., 2004a, 2004b; Mihlbachler, 2008):

Dopo un dominio di milioni di anni, i brontoteri andarono incontro a una rapida estinzione, probabilmente a causa dell'incapacità di adattarsi a condizioni climatiche più secche e a una vegetazione più dura (come l'erba), che si diffuse nel corso dell'Oligocene.

  • O. C. Marsh. 1873. Notice of new Tertiary mammals (continued). 5(30):485-488
  • McKenna, M.C.; Bell, S.K. (1997). Classification of Mammals Above the Species Level. New York: Columbia University Press. ISBN 0231110138. OCLC 37345734.
  • Mihlbachler, M.C. (2004). Phylogenetic Systematics of the Brontotheriidae (Mammalia, Perissodactyla) (Ph.D. thesis). Columbia University.
  • Mihlbachler, M.C.; Lucas, S.G.; Emry, R.J. (2004a). "The holotype specimen of Menodus giganteus, and the 'insoluble' problem of Chadronian brontothere taxonomy". In Lucas, S.G.; Zeigler, K.; Kondrashov, P.E. Paleogene Mammals. Bulletin 26. New Mexico Museum of Natural History and Science. pp. 129–136. Retrieved October 2013. Check date values in: |access-date= (help)
  • Mihlbachler, M.C.; Lucas, S.G.; Emry, R.J.; Bayshashov, B. (2004b). "A new brontothere (Brontotheriidae, Perissodactyla, Mammalia) from the Eocene of the Ily Basin of Kazakhstan and a phylogeny of Asian "horned" brontotheres" (PDF). American Museum Novitates. 3439: 1–43. doi:10.1206/0003-0082(2004)439<0001:ANBBPM>2.0.CO;2
  • M. C. Mihlbachler. 2008. Species taxonomy, phylogeny, and biogeography of the Brontotheriidae (Mammalia: Perissodactyla). Bulletin of the American Museum of Natural History 311(1):1-475
  • M. C. Mihlbachler. 2011. A new uintan horned brontothere from Wyoming and the evolution of canine size and sexual dimorphism in the Brontotheriidae (Perissodactyla: Mammalia). Journal of Vertebrate Paleontology 31(1):202-214

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