Indice
Villa Grasselli
Villa Grasselli | |
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Facciata | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Copermio |
Indirizzo | via Argine a Destra del Parma 2 |
Coordinate | 44°55′47″N 10°23′19.2″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1771 - 1775 |
Stile | neoclassico |
Realizzazione | |
Architetto | Pietro Cugini |
Proprietario | famiglia Grasselli |
Committente | Ferdinando di Borbone |
Villa Grasselli, nota anche come Casino di Riserva[1] e Piccolo Trianon,[2] è un edificio in stile neoclassico situato accanto all'oratorio della Beata Vergine del Buon Cuore in via Argine a Destra del Parma 2 a Copermio, frazione di Colorno, in provincia di Parma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio fu eretto a partire dal 1701, unitamente all'adiacente oratorio della Beata Vergine del Buon Cuore, per volere del duca di Parma Ferdinando di Borbone, che ne commissionò la progettazione all'architetto Pietro Cugini; la cappella e il Real casino, destinato ad accogliere eventuali ospiti, furono prospetticamente costruiti sul margine nord-est dell'enorme parco del palazzo Ducale, al termine di un lungo viale. Mentre il luogo di culto fu completato nel 1702, il casino di Riserva fu terminato nel 1775.[3][4][5]
Negli anni successivi la villa fu utilizzata in più occasioni da Ferdinando, in cerca sia di tranquillità dagli impegni di corte sia di svago frequentando i contadini dei dintorni;[6] inoltre, lungo il viale tra il complesso e il torrente Parma, per alcuni anni il Duca organizzò una fiera nella prima settimana di settembre, che in seguito fu spostata nella strada di fronte alla Venaria Reale.[7]
La tenuta rimase di proprietà ducale fino alla fine del ducato di Parma e Piacenza nel 1859; dopo l'Unità d'Italia nel 1860, fu alienata alla famiglia Serventi.[2]
Alcuni anni dopo, la villa fu acquistata da Gabriele Sacerdoti, che la trasmise a Nello. In seguito subentrò la famiglia Bottoli, che attuò alcune modifiche all'interno, per poi rivenderla ad Alessandro Grasselli.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il parco si estende su una pianta rettangolare sul retro della villa, raggiungibile attraverso un viale alberato rettilineo.
Villa
[modifica | modifica wikitesto]La villa si sviluppa su una pianta rettangolare, con ingresso a nord-ovest.[8]
La simmetrica facciata, interamente intonacata come il resto dell'edificio, si eleva su tre livelli principali fuori terra, scanditi da fasce marcapiano; al centro è posto il portale d'ingresso ad arco a tutto sesto, affiancato da due finestre per parte; al primo piano nel mezzo si apre su un balconcino con ringhiera di ferro battuto un'ampia portafinestra a tutto sesto, delimitata da una doppia cornice, mentre ai lati si trovano altre aperture in corrispondenza di quelle sottostanti; al livello superiore sono collocate cinque finestre incorniciate; a coronamento si allunga orizzontalmente un cornicione modanato. Dal colmo del tetto si erge una torretta, affacciata sulle quattro fronti.[8]
All'interno si accede all'androne centrale passante, coperto da una volta a botte ornata nel mezzo con un affresco a forma di ellisse, raffigurante la Prosperità fra la Quiete e il Piacere santo e realizzato da Antonio Bresciani nel 1773; l'ambiente, pavimentato alla palladiana, conserva le porte originarie intagliate, dotate delle antiche maniglie in ottone.[1][6]
Una scala originariamente decorata conduce all'andito centrale del piano nobile, che presenta caratteristiche analoghe all'androne sottostante; l'ambiente conserva nel mezzo della volta a botte di copertura un affresco rappresentante Diana cacciatrice, anch'esso eseguito dal Bresciani, autore pure dei dipinti ritraenti l'Amore e la Fecondità posti al centro delle volte di due sale laterali.[9][1]
Al livello superiore gli ambienti presentano sui soffitti piani varie decorazioni a ghirlande, dipinte a chiaroscuro forse da Gaetano Ghidetti nel 1772.[2][1]
Parco
[modifica | modifica wikitesto]Il piccolo parco, interamente racchiuso da un muro e dagli edifici annessi, si estende sul retro della villa su una pianta rettangolare.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi, Guida artistica del Parmense, I, Parma, Artegrafica Silva, 1986.
- Lodovico Gambara, Le ville Parmensi, Parma, La Nazionale Tipografia, 1966.
- Marco Pellegri, Colorno Villa Ducale, Parma, Cassa di Risparmio di Parma, 1981.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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