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Proposizione interrogativa latina
La proposizione interrogativa latina può essere una frase indipendente (interrogative dirette) oppure subordinata (interrogative indirette). Entrambe possono essere di tipo disgiuntivo.
La frase interrogativa diretta
[modifica | modifica wikitesto]Le interrogative dirette hanno il verbo al modo indicativo o al congiuntivo (congiuntivo indipendente) e sono introdotte da:
- pronomi interrogativi;
- aggettivi interrogativi o avverbi interrogativi;[1]
- particelle interrogative, precisamente il suffisso -ne per una domanda reale in cui la risposta può essere sia affermativa sia negativa, la particella nonne (= forse che non?) per una domanda retorica da cui ci si aspetta una risposta affermativa, la particella num (= forse che?) per una domanda retorica da cui ci si aspetta una risposta negativa.
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]- Ubinam gentium sumus? (Cicerone)
In che parte del mondo siamo?
- Quis nomen non dedit?
Chi non diede il proprio nome?
- Quomodo mortem filli tulit?
Come ha sopportato la morte del figlio?
- Esne tu Syracusanus? (Plauto)
Sei siracusano?
- Num tum ingemuisse Epaminondam putas, cum una cum sanguine vitam effluĕre sentiret? (Cicerone)
Pensi forse che Epaminonda abbia pianto, sentendo che la vita gli sfuggiva via insieme al sangue?
- Poëtae nonne post mortem nobilitari volunt? (Cicerone).
Non vogliono forse i poeti essere celebrati dopo la morte?
La frase interrogativa indiretta
[modifica | modifica wikitesto]Le interrogative indirette sono frasi subordinate, la cui reggente contiene un verbo o un'espressione che esprime domanda richiesta e simili. Hanno il verbo al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum, rispettata completamente, e sono introdotte dagli stessi pronomi, aggettivi e particelle interrogative delle interrogative dirette.
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]- Videamus quid sit exilium. (Seneca)
Consideriamo che cosa sia l'esilio.
- Quod tuum consilium sit ignoro (Cicerone)
Non so quale sia il tuo parere.
- Nihil erat cur properato opus esset (Cicerone)
Non c'era nessun motivo per cui ci si dovesse affrettare.
Il secondo membro, se è espresso ellitticamente con "o no", si rende con necne.
Esempio.
Quaero, potueritne Roscius partem suam petĕre necne (Cicerone).
Chiedo se Roscio abbia potuto richiedere la sua parte o no.
Le interrogative dirette disgiuntive (o doppie)
[modifica | modifica wikitesto]Sia le interrogative dirette sia quelle indirette possono essere disgiuntive, cioè esprimere due possibilità alternative. Queste in latino sono introdotte da due elementi secondo lo schema che segue:
Primo elemento | Secondo elemento |
utrum | an (o, oppure) |
-ne | an (o, oppure) |
[nulla] | an (o, oppure) |
Inoltre il secondo elemento si rende con an non quando è espresso ellitticamente con "o no".
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]- Utrum ego tibi patrimonium eripui an tu comedisti? (Cicerone)
Ho sottratto io a te il patrimonio o lo hai scialacquato tu?
- Utrum ea vestra an nostra culpa est? (Cicerone).
Quella è colpa vostra o nostra?
- Pater eius rediit an non? (Terenzio, Phorm., 147).
Suo padre è tornato o no?
Risposta alle interrogazioni
[modifica | modifica wikitesto]Le risposte "sì" e "no" si esprimono in latino in due modi.
- Si ripete la parola su cui cade l'interrogazione, premettendo non se la risposta è negativa.
Esempi. Solusne profectus est pater? Solus.
Il padre è partito da solo? Da solo.
Est Ctesĭpho intus? Non est.
Ctesifone è in casa? No.
- Si ricorre per il "sì" italiano alle voci ita, ita est, ita vero est (così, così è, così veramente è); sane, sane quidem (= certamente), ecc; per il "no" a non ita (= non così), oppure, se la negazione è energica, a minime, minime vero (= assolutamente no, per nulla), haudquaquam, nequaquam (= niente affatto).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ad esempio: quis, quid? (=chi, che cosa?); qui, quae, quod? (= quale? [aggettivi]); ecquis, ecquid? (=chi mai, che cosa mai?); ubi? (= dove?, quando?); quando? (= quando?); cur? (= perché ?); quomodo? (= come?); quantus, a, um? (= quanto?); quisnam, quidnam? (= chi mai?, che cosa mai?); numquis? (= forse, forse che..?); uter, utra, utrum? (= chi dei due?); quare? (= perché?); quamobrem? (= per quale ragione, perché?), ecc.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]"Proposizione interrogativa diretta" in Sintassi del verbo per la quinta ginnasio di Italo Bartoli, pagg. 340-343, SEI, Torino, 1975. "Proposizione interrogativa indiretta", op.cit., pagg. 346-348.