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Lady Lilith
Lady Lilith | |
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Autore | Dante Gabriel Rossetti |
Data | 1866–1868, 1872–1873 |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 96,5×85,1 cm |
Ubicazione | Delaware Art Museum, Wilmington |
Lady Lilith è un dipinto a olio su tela (96.5×85.1 cm) di Dante Gabriel Rossetti realizzato tra il 1866 e il 1868 e poi rimaneggiato tra il 1872 e il 1873.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Lady Lilith venne commissionato a Rossetti da Frederick Richards Leyland agli inizi del 1866. In una lettera di Rossetti al committente del 9 aprile dello stesso anno, egli scrisse che il dipinto a cui stava lavorando «rappresenta una signora che si pettina i capelli. È della stessa dimensione di Palmifera - ovvero 36 x 31 pollici, e sarà ricca di materiale, - si può vedere un paesaggio sullo sfondo. Il colore dell'opera è prevalentemente bianco e argento; vi è una grande massa di capelli dorati.»[1] La modella usata nell'opera fu Fanny Cornforth.[2]
Lady Lilith venne terminato nel 1869 e costò 472 sterline e 10 scellini.[3] L'opera venne poi restituita a Rossetti che, su richiesta del committente, tra il 1872 e il 1873, apportò dei rimaneggiamenti, il più rilevante dei quali fu la sostituzione del volto di Cornforth con quello di Alexa Wilding.[1][2][4]
Nel 1892 l'opera venne acquistata dall'industriale statunitense Samuel Bancroft.[5] Dal 1935 è conservata nel Delaware Art Museum di Wilmington.[6]
Stile e tecnica
[modifica | modifica wikitesto]In Lady Lilith l'omonimo personaggio mitologico è rappresentato come una giovane e avvenente donna dai lunghi capelli biondi e un abito bianco e ampio. La figura è colta nell'atto di contemplare la sua bellezza davanti a uno specchietto che regge con la mano sinistra, mentre con l'altra si pettina i capelli. Lilith è seduta su una sedia rossa all'interno di un ambiente chiuso; sullo sfondo a sinistra vi sono un mobile con un candelabro sovrastato da una finestra che si affaccia su un gruppo di alberi. L'intera composizione è decorata da delle rose.
Stando a un documento dell'artista del 1870, egli volle realizzare una Lilith in chiave moderna e che fosse ben diversa da quella demoniaca propria dell'iconografia tradizionale.[7] Lady Lilith rappresenta un archetipo della femme fatale, aspetto sottolineato dalla presenza delle rose, che incarnano contemporaneamente la passione e la morte.[8]
Copie
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1866 Rossetti realizzò, adottando la sanguigna, uno studio preparatorio di Lady Lilith che è conservato al Museo d'arte di Tel Aviv.
Nel 1867 Rossetti creò una replica di Lady Lilith, realizzata con la tecnica dell'acquerello, oggi esposta al Metropolitan Museum of Art di New York. Sulla sua cornice il pittore vi riportò un verso tratto dal Faust di Goethe tradotto in inglese da Percy Bysshe Shelley.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Wildman, Stephen; Laurel Bradley; Deborah Cherry; John Christian; David B. Elliott; Betty Elzea; Margaretta Fredrick; Caroline Hannah; Jan Marsh; Gayle Seymour, Waking Dreams, the Art of the Pre-Raphaelites from the Delaware Art Museum, Art Services International, 2004, pp. 186, 188.
- ^ a b (EN) Lady Lilith, Dante Gabriel Rossetti, su rossettiarchive.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) Linda Merrill, The Peacock Room - A Cultural Biography, Freer Gallery of Art, 1998, p. 78.
- ^ (EN) VENUS IMAGINARIA: REFLECTIONS ON ALEXA WILDING, HER LIFE, AND HER ROLE AS MUSE IN THE WORKS OF DANTE GABRIEL ROSSETTI p.26b and 31 (PDF), su drum.lib.umd.edu. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) Margaretta Frederick Watson, Collecting the Pre-Raphaelites - The Anglo-American Enchantment, Taylor & Francis, 2018, p. capitolo 3.
- ^ (EN) Andrew Hottle, The Art of the Sister Chapel - Exemplary Women, Visionary Creators, and Feminist Collaboration, Taylor & Francis, 2017, p. 192.
- ^ (EN) Brian Donnelly, Reading Dante Gabriel Rossetti - The Painter as Poet, Taylor & Francis, 2016, p. 121.
- ^ la rivista di engramma 2014 119-122, Edizioni Engramma, 2020, p. 264.
- ^ (EN) Dante Gabriel Rossetti: Lady Lilith (08.162.1), su metmuseum.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
Altri progetti
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