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Castello ducale di Sessa Aurunca
Castello ducale | |
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Veduta del castello da Piazza XX Settembre | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Stato attuale | restaurato e visitabile: museo aperto al pubblico |
Città | Sessa Aurunca |
Indirizzo | Piazza 20 settembre |
Coordinate | 41°14′17.76″N 13°56′00.24″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello a pianta quadrangolare irregolare |
Stile | romanico |
Costruzione | Inizio X secolo-960 circa |
Materiale | Muratura |
Primo proprietario | Landone |
Condizione attuale | in buono stato |
Proprietario attuale | comune di Sessa Aurunca |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | difesa, poi residenza gentilizia |
Funzione strategica | struttura militare |
Occupanti | Famiglia Marzano (1360-1466) Famiglia Carafa di Stigliano (1522-1664) Famiglia Paternò (?-1806) |
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Il castello ducale si trova a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il castello fu costruito verso gli inizi del X secolo sulla vecchia acropoli probabilmente ad opera di un certo Landone, che in quegli anni fu gastaldo di Sessa.[1] Fu successivamente ricostruito non solo con funzioni di fortificazione militare (castrum), ma anche con funzioni residenziali per il signore della città (palatinum). Fu però sicuramente finito intorno al 963, in quanto nelle sue sale furono redatti gli atti del placito sessano.[2]
Con Federico II di Svevia fu nuovamente ampliato con nuove torri e divenne un centro di difesa militare del Regno di Napoli.[1][3] Inoltre, a partire dal XV secolo il palazzo fu modificato per farlo diventare più adatto alla vita di corte e renderlo residenziale; fu infatti dimora di governatori, viceré,[4] dei duchi Marzano (che ne furono proprietari fino alla morte di Marino Marzano nel 1466) e dei Carafa di Stigliano (dal 1522 al 1664).[5] Tra gli ospiti illustri si annoverano Federico III e Carlo V, la cui permanenza è stata raffigurata in un dipinto ancora oggi contenuto nel "Salone dei quadri" del municipio di Sessa.[4][6]
Il terremoto del 1688 causò gravi danni alla struttura, che però fu riparata sotto la guida di don Andrea Guerriero D. Torres (il tutto è rappresentato in un affresco interno). Dopo il possesso dei duchi di Paternò, nel 1806 il castello divenne proprietà del Comune, che lo usò prima come carcere e poi come scuola.[2] In seguito ai lavori di restauro, durati dal 2007 al 2014, è stato adeguato ad ospitare il Museo Civico e la Biblioteca Comunale "Caio Lucilio".[7]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il castello ha una pianta quadrangolare irregolare. Caratteristiche sono le bifore presenti alla finestra risalenti al XIII secolo circa, ma alcune sono state sostituite da normali finestre nel corso degli anni.[5] Inoltre, l'originale aspetto medievale è andato via via perdendosi negli interni, ma grazie agli ultimi restauri si è cercato di sistemare il complesso monumentale, eliminando le strutture aggiunte nel XX secolo.[3]
Museo Civico Archeologico
[modifica | modifica wikitesto]All'interno del Castello Ducale di Sessa Aurunca si trovano la biblioteca, alcune sale per eventi e il Museo Civico Archeologico.[8] Quest'ultimo conserva al suo interno alcune testimonianze del passaggio delle famiglie storiche che si sono succedute nel corso dei secoli (Longobardi, Normanni, Angioini e Aragonesi), fino ad arrivare alla famiglia dei Marzano nel XIV secolo.
In alcune sale sono custoditi, altresì, alcuni reperti archeologici del fondale sommerso di Sinuessa, reperiti durante alcune iniziative di elaborazione di un itinerario subacqueo sul suo banco roccioso[9], ad opera di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile). Tra le opere di maggior rilievo, vi è la celebre statua di Matidia minore.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Liceo linguistico-pedagogico "Taddeo da Sessa", "Scuola media statale convitto "Agostino Nifo", Sessa Aurunca: appunti per un turista, 2009, p. 14.
- ^ a b Il Castello Ducale, su Sessa Aurunca.blogspot.it, agosto 2009. URL consultato il 9 giugno 2016.
- ^ a b admin, Castello Ducale, su VisitSessaAurunca, 25 giugno 2013. URL consultato il 9 giugno 2016.
- ^ a b Mauro Volante, Pasquale Stanziale, Sessa Aurunca in tasca, 2006, p. 11.
- ^ a b Pietro Di Lorenzo, Sessa Aurunca: il Castello, su Trionfo.org. URL consultato il 9 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2016).
- ^ Carlo V e Agostino Nifo, su Gran Torneo dei Quartieri. URL consultato il 9 giugno 2016.
- ^ Apertura Biblioteca comunale di Sessa Aurunca, su Polidoro, 3 ottobre 2014. URL consultato il 9 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
- ^ Museo Civico di Sessa Aurunca, su beniculturali.it.
- ^ Elaborazione di un itinerario subacqueo sul banco roccioso di Sinuessa (PDF), su enea.it. URL consultato il 17 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2021).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file del Castello ducale