Artamus monachus
L'artamo monaco, artamo di Celebes o artamo dorsoavorio, anche noto come rondine boschereccia dorsoavorio o rondine boschereccia di Celebes (Artamus monachus Bonaparte, 1851), è un uccello passeriforme della famiglia Artamidae[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, monachus, deriva dal tardo latino e significa "monaco", in riferimento alla livrea di questi uccelli, che ricorda il saio dei domenicani: il nome comune di questi uccelli è anch'esso un riferimento alla livrea.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 19–20 cm di lunghezza, per 50-60 g di peso[3].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di testa appiattita, corto becco conico, lunghe ali appuntite dalla base molto larga e corta coda squadrata, nonché di zampe piuttosto corte: nel complesso, l'artamo monaco ricorda molto il disgiunto artamo delle Bismarck, rispetto al quale presenta colorazione della testa più tendente al bruno ed ali e coda più chiare.
Il piumaggio si presenta di colore bruno-nerastro su testa e gola, mentre petto, fianchi, ventre, sottocoda, scapole, dorso e codione sono (come intuibile dal nome comune) di color bianco avorio: le ali (copritrici e remiganti) e la coda sono di colore nero-grigiastro con sfumature brune.
Il becco è grigio-bluastro con punta nera, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro e le zampe sono nerastre.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]L'artamo monaco è un uccello sociale, che vive in coppie o in gruppetti di una decina d'individui: questi uccelli passano la maggior parte del tempo appollaiati su rami in evidenza nella canopia dai quali possono godere di una buona visuale dei dintorni, spiccando sovente il volo per nutrirsi e per il resto dedicandosi alla socializzazione, tolettandosi a vicenda e tenendosi in contatto fra loro mediante richiami monosillabici metallici e penetranti.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli insettivori, che si nutrono soprattutto di grossi insetti alati catturati al volo o in picchiata.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione riproduttiva di questi uccelli non è nota con certezza, tuttavia le uniche due osservazioni di nidi (coppe di fibre vegetali intrecciate a una quindicina di metri d'altezza alla base di una grossa epifita) sono state effettuate nel mese di luglio[3]: pur mancando ulteriori informazioni, si ha motivo di ritenere che la riproduzione dell'artamo dorsoavorio non differisca significativamente, per modalità e tempistica, da quanto osservabile negli altri artami.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'artamo monaco è endemico di Sulawesi, risultando presente anche in alcune isolette circonvicine come Lembeh, Butung e le isole Togian, Banggai e Sula (dove la popolazione, dalle dimensioni medie lievemente minori, viene da taluni classificata come sottospecie a sé stante col nome di A. m. sulaensis[3]).
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree boschive e forestali umide fra i 200 ed i 2000 m di quota[3]: l'artamo monaco predilige zone più densamente alberate rispetto alle altre rondini boscherecce.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Artamus monachus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 10 gennaio 2018.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Artamidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 gennaio 2018.
- ^ a b c d (EN) Ivory-backed Woodswallow (Artamus monachus), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 10 gennaio 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Artamus monachus
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