Sega NAOMI

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NAOMI
console
Un cabinato NAOMI
ProduttoreSEGA
TipoSistema Arcade
GenerazioneSesta
Presentazione
alla stampa
Settembre 1998
In vendita
PredecessoreModel 3
SuccessoreNAOMI 2
Caratteristiche tecniche
CPUHitachi SH-4 200 MHz
RAM totale32 MB
GPUPowerVR Series2 100 MHz

Il NAOMI (New Arcade Operation Machine Idea) è un sistema arcade sviluppato e prodotto da SEGA, svelato nel 1998 al JAMMA.[1]

Condivide con il Dreamcast la CPU, la GPU e il processore audio.

Il 12 marzo 1997 su diversi siti web fu diffusa la voce che SEGA stesse lavorando su un modulo di upgrade a 64 bit per il Saturn con il nome in codice "Eclipse". Tuttavia, nel corso dello stesso anno emerse che la casa produttrice non stava lavorando a un upgrade, bensì a una nuova console. Il 28 giugno venne rivelato che la nuova console aveva due versioni dalle specifiche tecniche molto simili, una denominata "Black Belt" e una "Dural", da cui prese forma il NAOMI. La nuova macchina, esattamente come il Titan faceva con il Saturn prima di lei, condivideva lo stesso hardware e la stessa architettura di base della sua controparte casalinga, il Dreamcast, permettendo così all'azienda di abbattere i costi e al NAOMI di beneficiare degli sforzi e delle ricerche già impiegate nel Dreamcast[2] che, al contrario del sistema arcade, venne prodotto per appena tre anni.[3] SEGA annunciò il rilascio di un minimo di dieci titoli durante il primo anno di vita della macchina, una lista di venti compagnie, incluse Capcom, Jaleco e Tecmo, già intente a sviluppare titoli per NAOMI e una stima di vendita di 100 000 unità in un periodo compreso tra i tre e i cinque anni.[1]

Caratteristiche tecniche

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Un cabinato di F355 Challenge

Le schede del NAOMI potevano sommarsi fino a sedici in contemporanea e in questo modo moltiplicare la potenza del sistema. Alcuni titoli come F355 Challenge o Sega Strike Fighter supportano solo questa modalità: quando sono installati su una scheda normale il software viene eseguito a velocità dimezzata e la qualità del sonoro cala drasticamente pur mantenendo la stessa velocità di esecuzione.[5]

Un NAOMI 2 con il modulo GD-ROM collegato

Il GD-ROM, compatibile sia con NAOMI sia con NAOMI 2, permetteva di ridurre sensibilmente i tempi di caricamento. Durante l'installazione del software di gioco, caricava infatti i dati direttamente nella RAM del sistema e successivamente andava in stand-by.[6]

Satellite Terminal

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Il Satellite Terminal era una configurazione con un NAOMI montato in uno o più terminal di gioco utilizzati in software in cui più giocatori condividevano uno o più schermi gestiti da un altro NAOMI. Ogni giocatore aveva di fronte a sé un terminale con cui interagire fornendo dati in input la cui visualizzazione output era affidata allo schermo condiviso.[7]

Al lancio
Successivi
  1. ^ a b c (EN) Yutaka Ohbuchi, How Naomi Got Its Groove On, su Gamespot, 28 aprile 2000.
  2. ^ (EN) Sam Pettus, David Munoz, Kevin William e Ivan Barroso, Service Games: The Rise and Fall of SEGA: Enhanced Edition, Smashwords Edition, 20 dicembre 2013, p. 291.
  3. ^ Dreamcast 15 anni dopo, lo shock che ha cambiato tutto, su it.ign.com. URL consultato il 20 giugno 2019.
  4. ^ (JA) NAOMI press release (PDF), su segaretro.org. URL consultato il 20 giugno 2019.
  5. ^ SEGA NAOMI MULTIBOARD HARDWARE, su system16.com. URL consultato il 20 giugno 2019.
  6. ^ SEGA NAOMI GD-ROM HARDWARE, su system16.com. URL consultato il 20 giugno 2019.
  7. ^ SEGA NAOMI SATELLITE TERMINAL HARDWARE, su system16.com. URL consultato il 20 giugno 2019.
  8. ^ a b (FR) René Speranza, Naomi, in Manettes & pixels: Histoire du jeu vidéo et Retrogaming, Éditions La Vallée Heureuse, 9 marzo 2018.
  9. ^ (EN) pp:241, 242 Ken Horowitz, The Sega Arcade Revolution: A History in 62 Games, McFarland, 14 giugno 2018.
  10. ^ (FR) René Speranza, Naomi, in Manettes & pixels: Histoire du jeu vidéo et Retrogaming, Éditions La Vallée Heureuse, 9 marzo 2018.
  11. ^ Ikaruga: la potenza proveniente da due energie, su gamecompass.it. URL consultato il 20 giugno 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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