Guarigione del cieco di Gerico

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Maestro della raccolta della manna, Guarigione del cieco di Gerico, 1475 ca.

La guarigione del cieco di Gerico è uno dei miracoli di Gesù narrato nei tre vangeli sinottici (Mc10,46-52 ; Mt20,29-34 ; Lc18,35-43[1]). I vangeli di Marco e Matteo pongono il miracolo subito dopo la richiesta fatta a Gesù di far sedere i figli di Zebedeo alla propria destra e sinistra nel suo regno[2].

Racconto evangelico

[modifica | modifica wikitesto]

Seguendo la versione data dal Vangelo secondo Marco, il più antico, mentre Gesù parte da Gerico con i discepoli, incontra un cieco di nome Bartimeo che mendica lungo la strada:

« E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. »   ( Mc 10,46, su laparola.net.)

Sentendo dell'arrivo di Gesù, il cieco inizia a gridare "«Figlio di Davide, abbi pietà di me!»" e, nonostante molti lo sgridino perché taccia, Gesù lo fa chiamare e gli domanda "«Che vuoi che io ti faccia?»". Bartimeo risponde "«Rabbunì, che io riabbia la vista!»". Il resoconto marciano si conclude con la guarigione miracolosa dell'infermo:

« E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. »   ( Mc 10,52, su laparola.net.)

Il Vangelo secondo Matteo, sempre riferendosi alla partenza di Gesù da Gerico, racconta di due ciechi:

« Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!». »   ( Mt 20,29-30, su laparola.net.)

Anche nella versione matteana, i due ciechi sono sgridati dalla folla perché disturbano il Signore, il quale, dopo aver chiesto loro "«Che volete che io vi faccia?»", accoglie la loro supplica, "«Signore, che i nostri occhi si aprano!»", e li guarisce:

« Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono. »   ( Mt 20,34, su laparola.net.)

Nel Vangelo secondo Luca, si parla invece dell'arrivo di Gesù a Gerico:

« Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. »   ( Lc 18,35, su laparola.net.)

Il cieco chiede aiuto a Gesù e, dopo esser stato rimproverato dalla folla per questo motivo, viene condotto da Gesù stesso che gli domanda "«Che vuoi che io faccia per te?»"; il cieco supplica "«Signore, che io riabbia la vista»" e Gesù risponde:

« «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. »   ( Lc 18,42-43, su laparola.net.)

Differenze fra i racconti

[modifica | modifica wikitesto]

Il racconto del miracolo si differenzia nei tre resoconti, essendo presentato dagli evangelisti con delle variazioni, in base alle proprie esigenze redazionali e teologiche, in merito al numero dei ciechi e sul momento in cui Gesù opera il miracolo stesso.
Infatti, mentre in Marco e Luca il cieco è uno solo, Matteo narra di due ciechi; gli esegeti curatori del "Nuovo Grande Commentario Biblico" osservano come "Matteo abbrevia il racconto di Marco e raddoppia il numero dei ciechi, forse per evitare l'impressione che si trattasse di un semplice affare privato"[3]; gli studiosi della École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme) notano, inoltre, che Matteo inserisce "due ciechi a Gerico (20,30) e due ciechi a Betsàida (9,27), miracolo che è un ricalco del precedente. Questa duplicazione dei personaggi può essere un procedimento stilistico di Matteo"[4] e anche il teologo cristiano Rudolf Bultmann[5] concorda sulla spiegazione della tecnica narrativa matteana in merito alla duplicazione dei personaggi.
Inoltre, Marco e Matteo descrivono come Gesù incontri il cieco quando parte da Gerico, mentre invece Luca riporta che avviene quando sta arrivando a Gerico; gli esegeti dell'interconfessionale Bibbia TOB osservano che "in Mt20,29 e Mc10,46, questo miracolo ha luogo quando Gesù esce da Gerico, in Lc18,35 quando vi entra. È probabile che Lc anticipi questo episodio perché vuole collocare di seguito la conversione di Zaccheo e la parabola del principe che va all'incoronazione".[6]

  1. ^ Mc10,46-52 ; Mt20,29-34 ; Lc18,35-43, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Nei vangeli di Luca e Giovanni non è invece presente tale episodio relativo ai figli di Zebedeo.
  3. ^ Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 865, ISBN 88-399-0054-3.
  4. ^ Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 2333, 2403, ISBN 978-88-10-82031-5.
  5. ^ Rudolf Bultmann, History of the Synoptic Tradition, Hendrickson Publisher, 1963, pp. 213-214, 316, ISBN 1-56563-041-6.
  6. ^ Bibbia TOB, Nuovo Testamento Vol.3, Elle Di Ci Leumann, 1976, p. 263.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]