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Cosimo Puttilli
Cosimo Puttilli | |
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Cosimo Puttilli con Pietro Mennea | |
Nazionalità | Italia |
Atletica leggera | |
Specialità | Marcia |
Cosimo Puttilli (Barletta, 22 giugno 1913 – Bari, 7 aprile 1994) è stato un marciatore italiano, due volte campione nazionale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Barletta da una famiglia umile, è stato carpentiere e panettiere prima di intraprendere la carriera di sportivo.
È diventato campione italiano il 9 ottobre 1938 nella 50 km di marcia da Milano a Como. La sua carriera è stata condizionata dal periodo bellico e negli anni del fascismo si è arruolato per la Milizia ferroviaria. Dopo la seconda guerra mondiale fu definito "atleta di regime" ed ebbe difficoltà a restare nel mondo dell'atletica.
Nonostante questo, riuscì a diventare campione italiano di marcia sui 50 km per la seconda volta il 21 settembre 1947 sulle strade tra Barletta, Andria e Trani. La sua carriera è durata diciotto anni, ma fu escluso dai Giochi olimpici del 1948 di Londra, a detta di alcuni per la sua provenienza meridionale.
Nel 1988, in occasione del cinquantenario dalla conquista del primo titolo italiano, a Barletta venne organizzata una cerimonia pubblica in suo onore con la consegna di una medaglia d'oro.
Pietro Mennea alle origini vedeva in Puttilli come un mito da raggiungere e superare e tra i due c'è sempre stata stima reciproca. Puttilli considerava Mennea come un suo erede, anche se eccellevano in diverse specialità.[1]
In suo onore, agli inizi del XXI secolo gli fu intitolato lo stadio di Barletta, fino ad allora chiamato semplicemente comunale.
Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- 2 volte campione nazionale assoluto di marcia 50 km (1938, 1947)
- 1938
- Oro ai campionati italiani assoluti (Milano-Como), marcia 50 km - 4h39'57"0
- 1947
- Oro ai campionati italiani assoluti (Barletta-Andria-Trani), marcia 50 km - 4h38'55"0
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mennea e il primo allenatore: <<Mio zio Cosimo scoprì il talento>>, su ecodibergamo.it, 23 marzo 2013. URL consultato il 24 giugno 2013.