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Acantholycosa mordkovitchi
Acantholycosa mordkovitchi | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Chelicerata |
Classe | Arachnida |
Ordine | Araneae |
Sottordine | Araneomorphae |
Superfamiglia | Lycosoidea |
Famiglia | Lycosidae |
Sottofamiglia | Pardosinae |
Genere | Acantholycosa |
Specie | A. mordkovitchi |
Nomenclatura binomiale | |
Acantholycosa mordkovitchi Marusik, Azarkina & Koponen, 2004 |
Acantholycosa mordkovitchi Marusik, Azarkina & Koponen, 2004 è un ragno appartenente alla famiglia Lycosidae.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della specie è in onore del zoologo russo Vyacheslav Mordkovitch, specialista degli artropodi della Siberia occidentale e direttore del Museo Zoologico di Novosibirsk[1].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'olotipo maschile rinvenuto ha lunghezza totale è di 8,00mm; la lunghezza del cefalotorace è di 3,60mm; e la larghezza è di 2,90mm[1].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]La specie è stata reperita nella Russia centrale: l'olotipo maschile è stato rinvenuto lungo il fiume Kastakhta, a circa 2000-2400 metri di altitudine, a sud dei monti Terektinsky, nella sezione russa dei Monti Altaj[1].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Appartiene al mordkovitchi-group, le cui caratteristiche peculiari sono: una consistente apofisi terminale troncata alla punta e un'apofisi tegolare con la parte terminale estesa retrolateralmente[1].
Al 2016 non sono note sottospecie e dal 2011 non sono stati esaminati nuovi esemplari[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marusik, Y.M., Azarkina, G.N. & Koponen, S., 2004 - A survey of east Palearctic Lycosidae (Aranei). II. Genus Acantholycosa F. Dahl, 1908 and related new genera. Arthropoda Selecta vol.12, pp.101-148 PDF (pag.123)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The world spider catalog, Lycosidae, Acantholycosa mordkovitchi, su wsc.nmbe.ch. URL consultato il 27 giugno 2016.