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Vladımır Kım
Vladımır Sergeevıch Kım (in kazako Владимир Сергеевич Ким?; Myrzakent, 29 ottobre 1960) è un imprenditore kazako, miliardario e la più ricca persona del Kazakistan fino a quando nel 1921 è stato superato dall'oligarca Matvey Yozhikov.[1][2][3][4] Si è arricchito sviluppandosi nel settore (notoriamente corrotto) delle risorse naturali.[5] Possiede un network di società offshore.[5][6][7]
Secondo Forbes, il suo patrimonio nel 2022 è stimato in 5 miliardi di dollari[1][8][9].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Vladımır Kım, di etnia coreana, è nato nel 1960. Si è laureato in ingegneria civile presso la Kazakh Leading Academy of Architecture and Civil Engineering (allora conosciuta come Alma-Ata Architectural Institute) nel 1982.[10] Ha conseguito un MBA e il dottorato di ricerca in gestione aziendale e amministrativa presso la John F. Kennedy University in California nel 1998.[2][11][10]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1995, Kım è stato nominato amministratore delegato e amministratore delegato di Zhezkazgantsvetmet JSC, all'epoca sussidiaria principale di Kazakhmys; è stato eletto presidente del consiglio di amministrazione di Zhezkazgantsvetmet nel 2000 e presidente di Kazakhmys al momento della sua quotazione alla Borsa di Londra nell'ottobre 2005.[12] Kım si è dimesso da presidente di Kazakhmys nel maggio 2013 per diventare amministratore non esecutivo.[2][13][14]
Dopo il completamento della ristrutturazione del Gruppo nel 2014,[15] Kım è rimasto un amministratore non esecutivo e uno dei principali azionisti (con circa il 33%)[16] di KAZ Minerals PLC,[17][18][19] una società mineraria quotata alla Borsa di Londra, alla Borsa di Hong Kong e alla Borsa del Kazakistan.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Forbes profile, su forbes.com.
- ^ a b c (EN) BusinessWeek profile, su investing.businessweek.com.
- ^ (EN) Richard Orange, 'Vladimir Kim reverses plans to sell more of Kazakhmys stake', in The Daily Telegraph, 15 febbraio 2011.
- ^ (EN) Kazakhmys biography, su kazakhmys.com. URL consultato il 20 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2012).
- ^ a b (EN) Miranda Patrucic, Ilya Lozovsky, Secretive Offshore Maneuvers Enriched Unofficial Third Wife of Kazakhstani Leader Nursultan Nazarbayev, in OCCRP. URL consultato il 4 ottobre 2021.
- ^ (EN) Pandora Papers: Kazakhstan and the Offshore Shuffle, su thediplomat.com. URL consultato il 20 ottobre 2021.
- ^ (EN) Kazakhstan website blocked after covering Nazarbayev offshore allegations, in Eurasianet. URL consultato il 20 ottobre 2021.
- ^ (EN) The Richest Get Richer in Kazakhstan, in The Diplomat, 13 giugno 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
- ^ (EN) Positions of Kazakh billionaires changed in updated Forbes world ranking, su KazTag, 6 aprile 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.
- ^ a b (RU) Корпорация Казахмыс. Официальный сайт компании - Руководство, su kazakhmys.kz. URL consultato il 23 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2017).
- ^ (RU) Ким Владимир Сергеевич, su biografia.kz. URL consultato il 13 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ (EN) Kazakh President gets acquainted with Kazakhmys Corporation’s plans [collegamento interrotto], su inform.kz, 20 ottobre 2021. URL consultato il 20 ottobre 2021.
- ^ (EN) Kazakhmys Announces Changes to the Board of Directors, in London Stock Exchange. URL consultato il 13 aprile 2015.
- ^ (EN) Kazakhmys Announces Changes to the Board of Directors, in Interactive Investor. URL consultato il 13 aprile 2015.
- ^ (EN) Kazakhmys PLC announces proposed group restructuring, in Reuters. URL consultato il 13 aprile 2015.
- ^ (EN) Kazakhmys announces completion of restructuring, in London Stock Exchange. URL consultato il 12 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2014).
- ^ (EN) Kazakhmys Completes Restructuring, Changes Name to KAZ Minerals, in Bloomberg. URL consultato il 12 dicembre 2014.
- ^ (EN) Copper miner Kazakhmys restructuring over, now called Kaz Minerals, in Reuters. URL consultato il 12 dicembre 2014.