Utente:Ciccio1947/Sandbox

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Piera Franca Carlin

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Piera Franca carlin è una pittrice astrattista ligure, nata a Genova, Italia, il 19 Giugno 1947 da una famiglia in parte veneto- francese, di Ebanisti già attivi nel '600 in Francia, in parte sardo-catalana.

Consegue la Maturità Artistica presso il Liceo "N. Barabino" nel 1967 e poi frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti diretti da G.F. Bruno. Consegue l'abilitazione all'insegnamento presso gli Istituti Superiori e viene iscritta all'Albo dei Professori della Provincia di Genova. La Carlin vive una formativa esperienza didattica insegnando Arte presso a scuola "N. Tommaseo" e, successivamente, si trasferisce a Firenze, compiendo esperienze di studio e partecipando a svariate mostre collettive e personali in diverse città italiane tra cui Firenze, Napoli, Milano, Padova, Ancona, Venezia. Tornata a Genova, approfondisce la ricerca sotto la Guida del critico d'arte genovese Germano Beringheli ed elabora uno stile che parte dalle intuizioni dei Suprematisti- Costruttivisti Russi, specialmente Varvara Stepanova e Aleksandr Michajlovič Rodčenko del primo ventennio del secolo scorso. Verifica la elaborazione di esse che diedero Max Bill e gli Astrattisti degli anni Cinquanta e Sessanta del novecento, giungendo a produrre geometri scarne ed essenziali, frutto di meditazione rigorosa e vivificante in maniera che violenta da stesure cromatiche intense, espressione di un mondo interiore genuino nella complessità, per essa la sua ricerca si volge all'incertezza tipicamente postmoderna dell'estetica attuale.


Pubblicazioni

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Dizionario degli Artisti Liguri De Ferrari editore (GE), 1991 ad oggi, G. Berigheli

Segno e Colore Giorgio Mondadori editore (MI), 1993, E. Fabbiani

Top Arts Rossano Marchesi (AN), 1994

Arquivos Historicos Wabda Svevo Fundacão Bienal de Sao Paolo Brazil, 1983, Vincenzo Torcello

Repertorio Illustrato degli Artisti Liguri De Ferrari editore (GE), 1995, G. Beringheli

Art Pictorial Vol. 10, 12, 13 Osaka, Giappone 1996

Kunsthistoriches Institut in Florenz Firenze 1996

Biblioteca Franzoniana Genova Inserimento in catalogo Artisti, 2008

Catalogo Permanente Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea Pietro Volpi Tipografia Digital Press Castellabate (SA) 2016, testo di G. Berigheli

Annuario internazionale d'arte contemporanea. Artisti '19. Ediz. Illustrata Art Now Editore – Mondadori Store 2019 https://www.annuarioartisti.it/


Mostre Personali

  • 1981 Galleria D’Arte “Centro del Portello” Genova
  • 1983 Galleria D’Arte “Il Diagramma” Napoli
  • 1983 Galleria D’Arte “il Brandale” Savona
  • 1985 Galleria D’Arte “Nove Colonne” Bologna
  • 1993 Galleria D’Arte “Studio Arte Due” Venezia
  • 1996 Galleria D’Arte “Il Leudo” Genova
  • 1996 Galleria D’Arte “Spazio Arte” Gavi (AL)

Mostre Collettive

  • 1969 Leo Club Arenzano (GE)
  • 1970 Club Dicobolo Genova
  • 1975 Galleria D’Arte “La Barcaccia” Firenze
  • 1976 Galleria D’Arte “Giotto” Firenze
  • 1983 Il Palasport Genova
  • 1983 Galleria D’Arte “ il Brandale” Savona
  • 1993 Arte- Fiera ‘93 Padova
  • 1994 Premio Arte 92 Mondadori Milano
  • 1994 Emozioni Visive – “Il Quadrato” Cesenatico
  • 1994 Segno e Colore – “Piazzadelmonte” Reggio Emilia
  • 1996 Galleria D’Arte “Il Leudo” Genova
  • 2007 Pinacoteca Comunale di Sessa Cilento opera inserita nella collezione permanente. Sessa Cilento,Salerno
  • 2022 La Palma d’Oro per le Arti Visive - Biennale Internazionale.Principato di Monaco Monte Carlo
  • 2023 Spoleto International Art presso il Caffè Letterario del Sansi
  • 2024 Artista dell'anno 2024. Cesenatico
  • 2024 Arte Genova mostra mercato di arte moderna e contemporanea. Genova

Antologia Critica

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Antologia Critica

Carlin al Portello Non è certo casuale che Piera Carlin giunga, già con la sua prima personale, alla Galleria del Centro del Portello, un ambiente che si è sempre distinto per il suo discorso concreto è puntuale sulle specificità della pittura. Di fatto il suo interesse verso le maggiori esperienze astratte dell'ambito purovisibilista e della ricerca percettiva spazio luminosa la condotta ad una eloquenza calma espirata, di assolutezza estetica, che mette in sintonia, su forme geometriche elementari, il colore è la forma che il colore, dipingendola, struttura. Sono perciò considerazioni sulle autonomie del colore, sulla sua morfologia analitica, sul suo ritmo essenziale, di definizione spaziale ma anche di concentrazione di esperienza esasperata attraverso la pura sensibilità formale, che i suoi quadri ( tutto un calcolato gioco di tensioni e di attrazioni modulare reciproca dei timbri e dei toni) ci riferiscono raccogliendo e concentrando Le possibili variabili allorché un dato cromatica e poste In relazione alla forma e allo spazio che li contiene. Il risultato è stabilito così dalle equivalenze semantiche che si instaurano tra gli ingredienti pittorici, per cui l'immagine che ne risulta appare costruita secondo quello organizzazione percettiva dell'interazione oggetto campo che ha la base della comunicazione visiva. Forme e colori di Germano Beringheli il Lavoro, Genova, 5 aprile 1981


Piera Carlin, la percezione dello spazio. Piera Carlin, alla sua prima personale (Centro del Portello, piazza Portello 6 rosso), è presentata da Germano Beringheli il quale ci fa presente che la protagonista in un primo tempo si mosse in un’ area dedicata all’ “immaginare surreale”, orientando quindi il suo interesse “verso le maggiori esperienza astratte nell'ambito puro visibilità e della ricerca percettiva spazio luminosa”. Osservando queste opere, che evidentemente tendono a creare quel tipo di plasticità costruita sulla costa mento ed anche sulla frizione delle cromie immaginate in una purezza ideale, È chiaro che la Carlin si dedichi devotamente ad un “elementarismo” di frana analisi formale, dove l'immagine essenzializzata, frondata di ogni apparenza o contingenza si fa segnale di un'evidenza interiore. Comunque l'aspetto più curioso (a mio parere) di questa operazione è il fatto che, per quanto L'artista non si giovi di ocre o di azzurri contabili ma punti le sue carte su cromie intense e profonde, si ha l'impressione di percepire tenere risonanze musicali, o quantomeno lirico vocali due punti e il gioco delle intuizioni e delle predisposizioni, che sapientemente inquadrati non suggestivo lirismo geometrizzante, genere e chi suggestivi. Felice Ballero Corriere Mercantile martedì 7 Aprile 1981


Ritratto di Piera carlin, giovane pittrice genovese. Le tele senza nome. Piera carlin, genovese, appena terminati gli studi al liceo artistico barabino, ha rinunciato la carriera di insegnante di disegno per dedicarsi esclusivamente la vocazione di artista. Dal 1969, anno della sua prima mostra collettiva ad oggi ha perseverato in questa attività “Nonostante i miei familiari non siano tutto d'accordo e spero sempre che mi dedichi esclusivamente alla casa la mia bimba di 1 anno”, sproata dal noto critico Germano Beringheli. “Lo conosco da circa 10 anni, Ed è in tutto questo tempo mi ha sempre dato Preziosi consigli e la critica necessaria per insistere in un lavoro che soprattutto all'inizio è difficile” spiega la pittrice. Alla prima collettiva, a Genova, ne sono seguite altre, ad Arenzano, Firenze, Albenga fino ad arrivare alla prima personale nell'81 al Centro del Portello, e l'ultima Napoli conclusasi il 31 marzo scorso. Nell'evoluzione dell'arte della Carlin due sono le tappe fondamentali alle quali corrispondono due gruppi di opere, uno che comprende tutti i suoi lavori fino al 1987 in tutto e secondo dal 1981, che continua ancora oggi, del quale fanno parte per ora solamente sei quadri “appena uscita dal Liceo Artistico ho fatto un po' di figurativo surreale, poi mi sono resa conto che quel tipo di pittura non mi soddisfaceva, ne era adeguata ai tempi e così ho cominciato a guardare l'astrattismo post pittorico, e in particolare Albers, Rothko, Newman, e ho cercato di costruire un discorso-colore rappresentazione spaziale”. Proprio questa fase è stata determinante l'influenza di Beringheli che, come ci ha spiegato la pittrice, “fin dall'inizio cercò di indirizzarmi verso uno stile più moderno ma, ho impiegato anni di lavoro, finché sono arrivata ad eliminare la figura di iniziare un discorso di spazio colore”. Una particolarità curiosa di questo artista è che non mette mai i titoli e le sue opere perché afferma “non penso che un titolo possa dare un qualsiasi significato di un mio quadro. E, Perciò preferisco conta segnali con un numero, Anche perché ciascuno di essi una fase evolutiva del precedente”.” Il punto di partenza per i due gruppi delle mie opere, è stato Infatti lo stesso quadro, in un secondo tempo ho sviluppato un discorso pittorico in due maniere differenti, e da qui l'origine dei due gruppi”progetti per il futuro? Una mostra alla galleria del Brandale a Savona e la partecipazione mostra per la celebrazione degli 80 anni del lavoro. Speriamo poi tante mostre negli anni successivi….. Mela Lombardini il Buongiorno 9 Aprile 1983


Una pittrice genovese di alta classe: Piera Carlin e il gesto luce. Pittrice di autentica classe, la genovese Piera Carlin, dimostra in una personale al diagramma, l'alta qualità della sua ricerca che, dopo un periodo di analisi costruttivistica portata avanti con estremo rigore seguendo le linee di un'investigazione sulla percezione visiva e sulla luce, ha debordato oggi verso un'operazione gestuale di abilissima recupero dell'immagine. È una pittura di volumi, dunque, la signora Carlin, che è donna di notevole gusto e di ragguardevole personalità, irrompe in un discorso modificato sugli effetti della luce. Come dire che la pittrice non si ferma risultati geometrico visivi percettivi che simili composizioni possono ferire, ma si porta, quasi seguendo l'analisi di Perilli, all'interno dei fenomeni, la ricerca di una di solitudine emoziona abilità che possono essere lette, tuttavia, soltanto da un occhio esperto adeguatamente sensibile. Ma c'è di più: l'operazione della Carlin oltrepassa lo stesso muro della coscienza per andare a scandagliare fra le brume dell'inconscio, trasformando il primitivo costruttivismo in una sorta di surrealismo sui generis dominato della memoria. Sotto il profilo dei valori formali, pur rischiando di cadere in un pericoloso estetismo, La signora però signora Carlin ristabilire equivalenze di timbri Eddie Thoneick di accertata bellezza. L'immagine acquisita, in questo modo, una propria musicalità Gino Grassi, Napoli Oggi, 13 aprile 1983


Galleria il brandale di Savona Piera carlin, l'arte e la scienza geometrica.

Saggiare le possibili articolazioni interne di una forma geometrica al fine di sprigionare nei significati latenti, Cioè per specificare in essi costitutivi eri e riferibili alla struttura plastica quale organismo ideale della realtà ora di essenziale siccome le aspirazioni di Mondrian, costituisce il punto fermo della ricerca di pittrice Piera Carlin. Per questa via concreta ed analitica, che investe il concetto è l'arte come Theory cit astrattiva e che quindi ricerca è una struttura confrontata dalle idee sulla percezione del filosofo Merleau- Ponty Ho sostituito la nozione di assenza, la Carlin punta alla condensazione di un'immagine assoluta.

Germano beringheli il Lavoro, Genova, 12 giugno 1983


La parte dell'occhio. Savona.

Situazione Liguria per iniziativa del centro per andare, panoramica di Ligure emergenti tra cui Piera Carlin.

Francesco Vincitorio l'Espresso 29 gennaio 1984

Piera Carlin a Bologna Presentazione ricercata quella usata da Piera Carlin per la sua personale alla galleria 9 Colonne/ SPE/ Resto del Carlino di Bologna nel febbraio scorso. L'artista genovese ha utilizzato, come chiave di lettura della mostra, paragrafi dell'Opera teorica più importante di Kazimir Malevich, il suprematismo come modello della non rappresentazione. Indubbiamente le opere esposte sono fedele alla filosofia citata, sono cioè priva di oggettività consueta di intendono proporsi solo pura sensibilità. Abbiamo davanti sensazioni che si completano e si contrastano del piano dello spazio e dallo spazio nel piano della tela stessa che non vogliono avere la funzione spiegare la fonte ispiratrice. Piera Carlin eliminato le idee, i concetti, e rappresentazioni e ha dato ascolto solamente la sua sensibilità per creare così arte non oggettiva. L'ho fatto costruendo una forma o figura nuova, che la sensibilità, in un fondo che è il nulla, cioè fuori della sensibilità. I colori, le forme della Tecnica sono solo mezzi necessaria sensibilità espressa. Piera carlin, dotata di gagliardo temperamento sente l'esigenza di di comunicare di sistemare queste sensazioni, che sono venute fuori con forza e hanno acquisito una forma. Roberta Castellani arte e cultura giugno 1985


L’equilibio perfetto E’ certo che la pittura astratta, quando, come nel caso di Piera Carlin, raggiungere l'equilibrio perfetto, ha una sua arcana, dirompente, forza Qui non è davvero possibile sottrarsi. L'artista genovese si rifà inizialmente suprematisti costruttivisti russi come ad alcuni maestri nostrani due punti Tuttavia evidente che riesce a superare ogni forma di manierismo, in modo del tutto Limpido. Enzo Fabiani Segno e Colore,rassegna di artisti e opere del primo arte 1992 Giorgio Mondadori Editore

Opere Principali

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  • The Rapsody serie di 3 opere 1991-1993, dipinti acrilico lucidato su tela 60x 40
  • Crazy 1998 Acrilico lucidato su tela 80x 80
  • Magic Man 1995 80x 80
  • The machine trilogy serie di 3 opere dipinti acrilico lucidato su tela 80x80

bibiliografia

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  • Dizionario degli Artisti Liguri, De Ferrari editore (GE), 1991 ad oggi, G. Berigheli
  • Repertorio Illustrato degli Artisti LiguriDe Ferrari editore (GE), 1995, G. Beringheli
  • Comanducci dizionario universale delle belle arti http://www.comanducci.it/ 2001
  • Biblioteca Franzoniana Genova
  • Inserimento in catalogo Artisti, 2008