Indice
USS Cabot (CVL-28)
USS Cabot | |
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La Cabot al largo di Port Barrancas nel 1949 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Portaerei leggera |
Classe | Independence |
Proprietà | US Navy Armada Española |
Cantiere | NYS Camden NJ |
Impostazione | marzo 1942 |
Varo | 4 aprile 1943 |
Entrata in servizio | luglio 1943 30 agosto 1967; (acquistata nel 1972) |
Intitolazione | Giovanni Caboto Dedalo |
Radiazione | 1972 1988 |
Destino finale | trasformata in nave museo dal 1989, poi demolita nel 2002 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 13.000 t, 16.185 t a pieno carico |
Lunghezza | 189,9 m |
Larghezza | 22 m |
Pescaggio | 7,9 m |
Propulsione | vapore: |
Velocità | 32 nodi (59 km/h) |
Equipaggio | 1.112 |
Armamento | |
Armamento | 26 cannoni antiaerei Bofors da40 mm |
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La USS Cabot fu una portaerei leggera della classe Independence, in servizio con la United States Navy
Storia
[modifica | modifica wikitesto]USS Cabot
[modifica | modifica wikitesto]Nata come incrociatore leggero, le era stato originariamente assegnato il nome USS Wilmington (CL-79), ma insieme alle altre portaerei della classe venne trasformata in portaerei leggera; come tale era in grado di operare a velocità di squadra (oltre 30 nodi) e di far operare un gruppo di volo di poco più di 30 velivoli, tra caccia, bombardieri e aerosiluranti. Assunto il nome di USS Cabot, questa nave partecipò alla seconda guerra mondiale nel teatro di guerra dell'Oceano Pacifico. In realtà il nome doveva essere assunto dalla portaerei della classe Essex contrassegnata dal pennant 16, ma nel 1942, alla notizia che la vecchia USS Lexington era stata affondata nella battaglia del Mar dei Coralli, allo scafo venne assegnato quel nome, e il 2 giugno 1942 il Wilmington venne appunto ribattezzato Cabot[1]. Come parte della Task Force 38 partecipò a varie operazioni nel Pacifico, come l'incursione aerea su Formosa e la battaglia del Golfo di Leyte, e in questo teatro fu colpita da un kamikaze il 24 novembre 1944 e gravemente danneggiata. Rimessa in servizio, fu posta in riserva nel 1947 ma presto trasformata in nave per la lotta antisommergibile. Messa di nuovo in riserva nel 1955, fu riattivata nel 1965 per la sua messa a disposizione della Armada Española.
Dédalo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1967 gli Stati Uniti d'America la prestarono per un periodo di cinque anni alla Spagna[2], e la nave raggiunse le acque spagnole il 20 dicembre dello stesso anno, venendo ribattezzata Dédalo,[3] per poi venderla alla stessa nel 1972.
Nave museo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la sua dismissione dal servizio, avvenuta nel 1988 con la concomitante entrata in servizio della nuova portaerei Principe de Asturias, la nave venne presa in consegna dalla associazione dei veterani della USS Cabot e trasformata in nave museo a New Orleans[4][5], ma a causa della perdita dei fondi, venne demolita e parte della sua isola e del ponte di volo sono esposti al National Naval Aviation Museum della Naval Air Station di Pensacola, Florida, Stati Uniti. La nave aveva conservato la configurazione originale di armamento con i cannoni Bofors fino alla fine della sua vita operativa. La vicenda ebbe un seguito legale a causa del comportamento dell'associazione dei veterani[6] "interessato più alla demolizione della nave che alla sua conservazione", e sulla reale proprietà della nave stessa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ USS Cabot (CVL-28), su Ninesisters.com. URL consultato il 6 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
- ^ ABC: La flota Española, va adisponer de un Portahelicópteros
- ^ (ES) ABC: Hoy llega a aguas gaditanas el portahelicópteros Dédalo, destiando al servicio de la aviación naval española
- ^ ABC: El portaeronaves Dédalo, zarpó ayer de Rota rumbo a Nueva Orleans en su último viaje
- ^ La vanguardia: Última singladura del Dédalo
- ^ World Aircraft Carriers Lists Photo Gallery: USS Cabot/SNS Dedalo
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Camil Busquets i Vilanova, Los Portaaviones Españoles, Agualarga Editores, S.L. ISBN 978-84-88959-02-7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su USS Cabot
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Associazione della USS Cabot, su usscabot.com.
- USS Cabot/SNS Dedalo - The Last Light Carrier, su hazegray.org.
- (ES) Dédalo R-01; Portaaviones ligero, su La Armada Española, http://www.revistanaval.com/armada/. URL consultato il 16 novembre 2009.