Tributo del falcone maltese
Il Tributo del falcone maltese era un tributo annuale che il Gran Maestro dei Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme doveva pagare all'Imperatore Carlo V e a sua madre, la regina Giovanna di Castiglia, in qualità di monarchi di Sicilia, per la concessione di Tripoli, Malta e Gozo. Erano in vigore anche altre condizioni. Il tributo annuale da pagarsi il 1º novembre consisteva in un esemplare di falco. L'accordo fu redatto e firmato a Castel Franco ed è datato ventitreesimo giorno del mese di marzo nell'anno del Signore 1530.[1][2][3][4][5][6][7]
Testo della concessione
[modifica | modifica wikitesto]Il testo recita:
«[Noi] concediamo, e nella nostra liberalità, generosamente doniamo al suddetto Reverendo Gran Maestro della Religione e dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, in perpetuità feudale, nobile, libera e fiera, le nostre città, castelli, luoghi e isole di Tripoli, Malta e Gozo, con tutte le loro città, castelli, luoghi e territori insulari; con giurisdizione pura e mista, diritto e proprietà di governo utile; con potere di vita e di morte su maschi e femmine che risiedono nei loro limiti e con le leggi, le costituzioni e i diritti ora esistenti tra gli abitanti; insieme a tutte le altre leggi e diritti, esenzioni, privilegi, entrate e altre immunità di sorta; così che possano in seguito tenerli in possesso feudale per noi, come re di entrambe le Sicilie, e dai nostri successori nello stesso regno, regnanti in carica quel momento, sotto il solo pagamento di un falco; che ogni anno, in occasione della festa di Ognissanti, sarà presentato dalla persona o dalle persone debitamente autorizzate a tale scopo, nelle mani del viceré o del presidente, che a quel tempo potrebbe amministrare il governo, in segno e riconoscimento di feudale permanenza in carica; e dopo aver effettuato tale pagamento, rimarranno esenti e liberi da ogni altro servizio rivendicabile dalla legge e dalle consuetudini eseguite dai vassalli feudali.[8]»
Condizioni
[modifica | modifica wikitesto]La concessione doveva essere rinnovata in caso di una nuova successione e completata secondo le disposizioni del diritto comune. Altre condizioni erano le seguenti:
- Patto di non aggressione nei confronti del Regno di Sicilia;
- Nessuna immunità ai fuggitivi della giustizia;
- Nomina di un vescovo di Malta;
- Nomina del vescovo di Gran Croce e membro del Consiglio dell'Ordine;
- Preferenza di nominare un italiano come Ammiraglio dell'Ordine;
- Divieto di trasferibilità del feudo;
- Arbitrato in caso di controversia;
- A prescindere dalle leggi o condizioni che possono essere in vigore a favore delle persone già residenti lì;
L'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e il Gran Maestro pagarono annualmente il tributo fino al 1798 quando l'Ordine venne espulso da Malta per ordine dei francesi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La cesión de Malta a los Caballeros de San Juan a través de la cédula del 4 de marzo de 1530 (PDF). URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ La Soberana Orden de Malta a Través de Diez Siglos de Historia y Su Relación con la Acción Humanitaria.
- ^ El halcón maltés regresará a España dos siglos después.
- ^ La verdadera historia del halcón maltés (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
- ^ El halcón y el mar (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
- ^ El Rey volverá a tener otro halcón maltés en primavera.
- ^ Conferencia de Antonio de Castro García de Tejada, Halconero Mayor del Reino (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
- ^ Testo della concessione (PDF), su regalis.com, www.regalis.com. URL consultato il 16 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).