Stazione di Buddusò
Buddusò stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Buddusò |
Coordinate | 40°33′34.26″N 9°08′50.06″E |
Altitudine | 629 m s.l.m. |
Linee | Tirso-Chilivani |
Storia | |
Stato attuale | Dismessa |
Attivazione | 1893 |
Soppressione | 1969 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione passante in superficie |
Binari | 3 |
La stazione di Buddusò è stata una stazione ferroviaria posta lungo la ex linea ferroviaria a scartamento ridotto Tirso-Chilivani, a servizio del comune di Buddusò ma ubicata nel territorio municipale di Pattada.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini della stazione risalgono al tardo Ottocento, anni in cui la Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna realizzò tra le altre la linea Tirso-Chilivani il cui progetto prevedeva fosse servito anche il centro di Buddusò, nonostante i binari si sarebbero snodati a una dozzina di chilometri da questo paese[1]. Lo scalo fu quindi attivato il 1º aprile 1893[2] insieme al tronco Tirso-Ozieri[3] che completava la ferrovia.
Alla gestione SFSS nel 1921 subentrò quella della Ferrovie Complementari della Sardegna, sotto la cui amministrazione la stazione fu impiegata sino al 31 dicembre 1969[4], data di cessazione del servizio ferroviario sulla Tirso-Chilivani, rimpiazzato da autolinee sostitutive. Successivamente lo scalo fu disarmato e alienato[5].
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]Lo scalo di Buddusò si trovava a 13 km a ovest dell'omonimo centro abitato lungo la SS 128 bis e durante gli anni di attività era classificato come stazione passante[5] di terza classe[1]. Complessivamente erano presenti tre binari a scartamento da 950 mm[5]: da quello di corsa si diramava a ovest il binario di incrocio[5], mentre a est aveva origine un tronchino[5] che serviva lo scalo merci, dotato di due piani di carico[5], di cui uno specifico per il bestiame[5]. Presente nell'area anche un rifornitore idrico[5].
Attiguo al piano caricatore principale era posto l'edificio principale della stazione, il fabbricato viaggiatori, realizzato con le caratteristiche di casa cantoniera doppia (la numero sei della ferrovia[1]): la costruzione a pianta rettangolare (ancora esistente) ha sviluppo su due piani[5], è dotata di un tetto a falde in laterizi e presenta cinque luci per piano sul lato binari[5]. Sul lato sud era posto invece un accesso per le merci[5].
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]La stazione fu servita dalle relazioni merci e viaggiatori espletate dalle SFSS e in seguito dalle FCS.
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]Durante il periodo di attività ferroviaria nell'impianto era presente una sala d'attesa, ospitata nel fabbricato viaggiatori.
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]Data la distanza della stazione dal paese a partire dagli anni trenta furono attivi servizi di autolinee tra Buddusò e lo scalo[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Luigi Prato e Gavino Nurra, La ferrovia Chilivani-Tirso, su lestradeferrate.it. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Orario SFSS 1º aprile 1893 in Corda, inserto grafico.
- ^ Altara, p. 165.
- ^ Altara, p. 186.
- ^ a b c d e f g h i j k Luigi Prato e Gavino Nurra, Stazione di Buddusò, su lestradeferrate.it. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Ogliari, p. 1104.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
- Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
- Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Buddusò