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Royalty
Il termine royalty indica la quota di prodotto lordo corrisposta, in natura, dalle società concessionarie di giacimenti minerari allo stato concedente, in sostituzione o, talvolta, in aggiunta a prelievi sugli introiti netti (sotto forma di imposte o canoni in denaro).[1]
In senso lato con royalty (termine della lingua inglese) si indica il diritto del titolare di un brevetto o di una proprietà intellettuale, o il possessore di un bene o di un copyright, ad ottenere il versamento di una somma di denaro da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di detti beni per fini commerciali e/o di lucro.
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]Le royalties sono applicate in campo industriale per la remunerazione di diritti derivanti da brevetti che possono essere ceduti, dietro contratto, in licenza a terzi. Non esiste una regola fissa per la determinazione delle royalties in quanto derivano da pattuizioni contrattuali fra privati e possono assumere quindi numerosissime forme.
Determinazione del valore
[modifica | modifica wikitesto]La royalty può essere determinata una tantum oppure può essere rateizzata. Il valore rateale può essere determinato da una percentuale sul prezzo di vendita, all'ingrosso o al dettaglio, sul guadagno unitario, sul costo di produzione. Nel caso di royalty percentuale, essa può essere crescente o decrescente nel tempo in relazione alle aspettative di vita commerciale del prodotto o a livelli presunti di fatturato.
Il valore varia da Paese a Paese; vi sono Paesi come l'Irlanda dove le royalties non sono praticate. A titolo indicativo si può affermare che nella maggior parte dei Paesi della UE le royalties applicate sul fatturato annuo relativo al bene di cui si è ceduta la licenza variano dal 2 al 50% ma possono esistere situazioni dove i livelli sono diversi da quelli indicati.
Italia
[modifica | modifica wikitesto]In Italia, sul profilo fiscale, chi paga le royalties è soggetto ad una trattenuta del 20% dell'importo versato all'autore, se quest'ultimo risiede in Italia, mentre, nel caso in cui risieda all'estero, la trattenuta è del 30%.
Se a ricevere le royalties è l'autore direttamente, quest'ultimo pagherà una tassazione da lavoratore autonomo, altrimenti la tassazione ricadrà nella categoria "redditi diversi".[2][3]
Le persone fisiche che ottengono royalties godono di una tassazione agevolata consistente in una deduzione fiscale IRPEF pari al 40% ,se percepite da persone sotto i 35 anni, e pari al 25%, se percepite da persone sopra i 35 anni come previsto dal comma 8 dell'articolo 54 del Testo Unico Delle Imposte Sui Redditi.[4][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Royalty, su treccani.it.
- ^ Cosa sono le royalty e come funzionano, su aldoagostinelli.com.
- ^ Agenzia delle entrate, Risposta n.616 Oggetto: ritenuta sui canoni per licenze corrisposti ad un soggetto non residente - Articolo 25, comma 4, d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600.
- ^ Articolo 54 Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) (D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917) Determinazione del reddito di lavoro autonomo, su brocardi.it.
- ^ Royalty e Partita IVA, come si tassa il diritto d'autore autonomo?, su pmi.it.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Brevetto
- Diritto d'autore
- Licenza (economia)
- Proprietà intellettuale
- Principio di esaurimento comunitario
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) royalty, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.