Indice
Pamphagus ortolaniae
Pamphagus ortolaniae | |
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Maschio e femmina di P. ortolaniae in accoppiamento. | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Exopterygota |
Subcoorte | Neoptera |
Superordine | Polyneoptera |
Sezione | Orthopteroidea |
Ordine | Orthoptera |
Sottordine | Caelifera |
Superfamiglia | Acridoidea |
Famiglia | Pamphagidae |
Sottofamiglia | Pamphaginae |
Genere | Pamphagus |
Specie | P. ortolaniae |
Nomenclatura binomiale | |
Pamphagus ortolaniae Cusimano & Massa, 1977 | |
Sinonimi | |
Pamphagus ortolanii |
Pamphagus ortolaniae Cusimano & Massa, 1977 è un insetto ortottero celifero della famiglia Pamphagidae, endemico di Lampedusa.[1]
L'epiteto specifico è un omaggio alla zoologa palermitana Giuseppina Ortolani.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È un ortottero dalla conformazione tozza, caratterizzato da rilevanti sculture dell'esoscheletro, che raggiunge dimensioni di 43–47 mm nei maschi e 53–63 mm nelle femmine. Le ridotte dimensioni rispetto alle altre specie del genere Pamphagus lo fanno considerare un esempio di nanismo insulare.[1]
Il maschio è di colore grigio scuro marmorizzato, con due evidenti strie bianche ai lati del pronoto e una serie di piccole macchie bianche ai lati dell'addome; la colorazione della femmina va dal grigio al marrone e le macchie bianche addominali sono meno evidenti. Le antenne hanno 16 articoli corti e tozzi. Le tibie posteriori sono giallastre presentano due serie di spine con apice nero. Le tegmine sono quasi del tutto atrofizzate, ridotte a due moncherini che non superano il terzo segmento addominale.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La biologia di questi ortotteri è ancora poco nota. Osservazioni in laboratorio indicano che l'accoppiamento avviene tra giugno e agosto.[1]
Sono animali goffi e lenti, che spiccano il salto con evidente difficoltà. Per questo motivo sono facile preda da parte degli uccelli rapaci o di altri predatori. In particolare è stato osservato che questo pamfagide è una delle prede preferite del falco della regina (Falco eleonorae)[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Cusimano G., Massa B, Pamfagidi nuovi delle isole circumsiciliane (Orthoptera Acridoidea) (PDF), in Atti dell'Accademia di Scienze e Arti di Palermo 1975-76, vol XXXV, pp. 2-22. URL consultato il 23 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Massa B, Observations on Eleonora's Falcon Falco eleonorae in Sicily and surrounding islets, in Ibis 1978; 120(4): 531-534.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pamphagus ortolaniae
- Wikispecies contiene informazioni su Pamphagus ortolaniae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) D.C. Eades, D. Otte, M.M. Cigliano e H. Braun, Pamphagus ortolaniae, in Ortoptera Species File Online. Version 5.0/5.0. URL consultato il 23 ottobre 2012.
- Pamphagus ortolaniae, in Fauna Europea. URL consultato il 23 ottobre 2012.
- Insetti endemici italiani: Pamphagus ortolaniae e marmoratus, in Forum Natura Mediterraneo. URL consultato il 23 ottobre 2012.