Gal Fridman

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Gal Fridman
NazionalitàIsraele (bandiera) Israele
Altezza183 cm
Vela
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 1
Campionati mondiali di windsurf 1 1 1

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Statistiche aggiornate al 17 maggio 2013

Gal Fridman (in ebraico גל פרידמן?; Hadera, 16 settembre 1975) è un velista israeliano. È stato il primo campione olimpico israeliano nella storia dei Giochi olimpici estivi, a seguito della conquista della medaglia d'oro nella classe mistral (windsurf) alle Olimpiadi di Atene 2004.

Fridman è stato avviato al windsurf dal padre Uri, grande appassionato del mare e dell'acqua, al punto da chiamare i figli Gal (che significa onda), Maayan (fonte) e Yuval (torrente)[1][2]. Fridman ottenne la sua prima medaglia olimpica (un bronzo) ad Atlanta 1996, sempre nella specialità mistral, e quell'anno fu premiato in patria con il riconoscimento di Sportivo dell'anno[2]. Nel 1998 fu inserito nella Hall of Fame degli sportivi ebrei.

Dopo aver fallito la qualificazione per Sydney 2000, Fridman abbandonò le gare di windsurf per due anni e si dedicò ad altri sport (tra cui la mountain bike)[1][2]. Al rientro, nel 2003, vinse il campionato del mondo[2].

L'atleta ha dedicato la vittoria olimpica di Atene alla memoria dei connazionali uccisi nel massacro di Monaco, alle Olimpiadi del 1972[1][2][3].

La storica medaglia, però, gli è stata rubata nel giugno 2005 da ladri che hanno messo a segno un furto nella casa dei suoi genitori a Karkur (presso Hadera), dove il trofeo era conservato[4].

  1. ^ a b c Maurizio Crosetti, La prima volta di Israele - Un oro per Monaco, su La Repubblica, 26 agosto 2004. URL consultato il 7 aprile 2015.
  2. ^ a b c d e Gal Fridman (1975-) [collegamento interrotto], su the Jewish Agency for Israel. URL consultato il 7 aprile 2015.
  3. ^ (EN) Rami Hipsh, Congratulations all around, as country swells with pride (TXT), su Haaretz, 25 agosto 2004. URL consultato il 7 aprile 2015.
  4. ^ (EN) Windsurfer From Israel Has Gold, Bronze Medals Stolen, su The Washington Post, 8 giugno 2005. URL consultato il 7 aprile 2015.

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