Fulco di Deuil
Fulco di Deuil (... dopo il 1050 – 26 ottobre XII secolo) è stato un religioso francese. Monaco benedettino del XII secolo, è noto per la lettera consolatoria scritta a Pietro Abelardo, che lo fece entrare nella storia della letteratura medievale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fulco entrò, in data sconosciuta dell'XI secolo, come monaco benedettino nel convento di Saint-Florent a Saumur e successivamente divenne sacrestano dell'Abbazia di Saint-Florent-le-Vieil, che fu il nucleo primario del convento di Saumur, e infine diresse il Priorato di Sant'Eugenio a Deuil, presso Parigi.[1]
Il priorato, la cui chiesa è giunta fino a noi, si trovava alcuni chilometri a nord di Parigi, molto vicino all'Abbazia reale di Saint-Denis, nella quale era entrato Pietro Abelardo.
Nella sua funzione di responsabile del priorato, Fulco deve aver conosciuto Abelardo, al quale non era legato solo da un rapporto di conterraneità,[2] ma anche da uno stretto rapporto di conoscenza fra le rispettive famiglie.[3]
Sulle attività di Fulco non si sa nulla di più. Ma egli aveva non solo rapporti con l'ortodossia della Chiesa parigina, bensì pure con la Santa Sede, dove avrebbe potuto anche personalmente essersi recato.
Non si sa quando morì Fulco di Deuil, ma secondo il suo necrologio, dev'essere deceduto il 26 ottobre di un anno a noi ignoto, come si evince dal suo stesso necrologio:
«VII kal. Hic obiit frater Fulco, sacrista de Sancto Floriencio veteri, qui fuit prior deintus, qui dedit conventui vincam de Dugniaco pro anniversario faciendo»
«Il 26 ottobre qui decedette Fulco, sacrestano dell'antico San Fiorenzo, che fu qui Priore e che al convento donò per la sua commemorazione annuale un vigneto a Dugny»
Importanza
[modifica | modifica wikitesto]La lettera di Fulco ad Abelardo[5] è una cosiddetta Epistula consolatoria (it.: "lettera consolatoria"), che Fulco redasse ispirandosi a un antico modello e che nella sua agile e incisiva forma mostra il talento letterario dell'autore.
La lettera fu scritta verso l'anno 1118, cioè poco dopo che Pietro Abelardo, privato dei suoi attributi virili e profondamente umiliato, era entrato nell'abbazia di Saint-Denis. Fulco non disconosceva i precedenti successi di Pietro Abelardo, che egli chiama "la più chiara fonte della filosofia", gli rimprovera però frequentemente la sua precedente vanagloria e la sua smania di spendere, i suoi rapporti con "ragazze" e meretrici[6], e cerca infine di convincere il convertito dei vantaggi della vita in convento.
La sua lettera è di grande importanza per la ricerca sulla storia di Pietro Abelardo, fornendo importanti dettagli sulle circostanze della sua castrazione. Dalla propria formulazione risulta che si tratta di una lettera di risposta, scritta dopo aver ricevuto una lettera di richiesta da parte di Abelardo, ad oggi non ritrovata.
L'obituario di Deuil menziona un Folco che era stato priore di Deuil e sacrista di Saint-Florent-le-Vieil, probabilmente da identificarsi con l'amico corrispondente di Abelardo.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Priorato di Deuil era la, per così dire, dépendance parigina dell'Ordine di Saint-Florent, a Saumur sulla Loira: vedi (DE) H. Meinert, J. Ramackers; Papsturkunden in Frankreich, neue Folge, Band 5: Touraine, Anjou, Maine et Bretagne, Göttingen 1956, Seite 131, 249, 314.
- ^ Fulco, come nome comitale, era un nome importante degli Angiò. La patria di Abelardo, Le Pallet, fu fondata dagli Angioini
- ^ Nella sua lettera a Pietro Abelardo, Fulco dice che non gli avrebbe offerto il patrimonio della sua famiglia per finanziare un appello alla Santa Sede. Fulco conosceva anche benissimo il comportamento di Abelardo, il che non stupisce, quando si pensa che il suo precedente luogo di attività, Saint-Florent-le-Vieil, come Le Pallet, si trovava sul confine tra la Bretagna e l'Angiò, solo 40 km di distanza fra loro. Vedi in proposito (DE) W. Robl: Heloïsas Herkunft: Hersindis Mater, München 2001.
- ^ (FR) A. Molinier: Obituaires de la Province de Sens, vol. 1, Diocèses de Sens et de Paris, Paris 1902, p. 415.
- ^ Folco di Deuil, Epistola ad Abaelardum, Patrologia Latina, vol. 178, coll. 371-376. (tr. it. Lettera di Folco, priore di Deuil, a Pietro Abelardo, in Eloisa e Abelardo. Lettere, a cura di Nada Cappelleti Truci, Milano, Feltrinelli, 2017).
- ^ Pro e Contro. Il Prologo del Sic et Non (PDF), traduzione di Riccardo Mazzarol, Milano, ATI editore, febbraio 2012, ISBN 978-88-89456-48-4. Edizione originale a cura di Blanche B. Boyer, Richard McKeon, Univ. Chicago Press, Chicago e Londra, 1976, pp. 89-104.
- ^ Abelardo, Epistolario, a cura di Ileana Pagani, Utet, p. 46, ISBN 9788841893036, OCLC 56701876. URL consultato il 31 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Duchesne, F. Amboise, Petri Abaelardi Opera omnia, Editio princeps, 2 volumi, Parigi 1616, pubblicato in Jacques Paul Migne, Patrologia Latina, vol. 178, 373A, Parigi 1855.
- V. Cousin, Petri Abaelard Opera, 2 volumi, Parigi 1849-1859.