Femminile Juventus Torino
ASD Femminile Juventus Torino Calcio | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, nero |
Simboli | Zebra |
Dati societari | |
Città | Torino |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Fondazione | 1978 |
Scioglimento | 2024 |
Stadio | Stadio "A. Faccioli" via Aristide Faccioli, 72/A Torino (150 posti) |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 1 campionato di Serie B |
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L'Associazione Sportiva Dilettantistica Femminile Juventus Torino, meglio nota come Juventus Torino, è stata una società calcistica femminile italiana con sede nella città di Torino.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]La prima società di calcio femminile a prendere il nome di "Juventus" fu l'ACF Juventus,[1] nota agli esordi come Juventus Val di Lanzo, con sede a Lanzo Torinese. Fu fondata nel 1967 dall'imprenditore cumianese Teresio Signoretto, che la presiedette per tutto il corso della sua storia, e partecipò nel 1968 e nel 1969 ai campionati organizzati dalla UISP, per poi aderire alla FFIGC. Tra il 1971 e il 1974 le bianconere ebbero come allenatore il cecoslovacco Július Korostelev,[2][3] che le condusse al raggiungimento delle finali scudetto nel 1972;[4] tra le calciatrici più celebri che militarono nella società bianconera vi furono Maura Fabbri, Liliana Mammina ed Elena Schiavo.
Tuttavia, nel 1976 il patron Signoretto, adducendo comportamenti antisportivi verso di sé e la propria squadra, decise di terminare l'attività ufficiale non iscrivendola più a nessun campionato federale.
In quegli stessi anni fu attiva anche la Real Juventus, guidata dall'imprenditrice Jolanda Boldi,[5] che aderì alla FICF nel 1970. Nell'annata successiva, a seguito della crisi societaria della Gommagomma, alla società bianconera approdò in qualità di direttrice sportiva Valeria Rocchi, la quale portò con sé diverse calciatrici, tra le quali figuravano anche la nazionale svizzera Madeleine Boll e la bomber Elisabetta Vignotto: anche grazie a questi rinforzi, le bianconere riuscirono a vincere il campionato italiano FICF.
Nel 1972 la compagine bianconera figurò tra i dissidenti che si rifiutarono di aderire alla neocostituita FFIUAGC, ma nel 1973, a seguito della dissoluzione della stessa FICF, l'attività sportiva della società venne definitivamente interrotta.
1978-2024
[modifica | modifica wikitesto]La società nacque a Nichelino nel 1978 come Vernici Martino, assumendo due anni dopo la denominazione di Juventus Martino, per poi divenire nel 1981 Juve Piemonte.[6] In questi anni, durante i quali cambiò spesso nome per abbinamento, dalla Serie C cominciò a risalire la china fino ad arrivare in Serie A nell'annata 1985. Nella stagione 1990-1991 giunse seconda nel campionato di Serie B: conquistò la promozione in Serie A il 5 maggio 1991, allo stadio Flaminio di Roma, dopo aver vinto lo spareggio contro l'Acireale. Tornata in massima categoria nell'annata 1991-1992, stavolta come FCF Juventus, retrocedette due stagioni più tardi.
Tra gli anni 90 e gli anni 2000 tornò frequentemente a mutare denominazione, principalmente a seguito di fusioni con altri club minori dell'hinterland torinese quali la Libertas Beinasco e la CaprieVillarAlmese, società con sede a Villar Dora. Nel 2002 prese la denominazione di Juventus 1978, assumendo infine dal 2006 l'attuale nome. Nel 2009 affrontò una nuova fusione, stavolta con il Real Canavese, club di San Giusto Canavese. Ha disputato il campionato di Serie A2 dalla stagione 2009-2010 alla stagione 2011-2012, quando retrocedette in Serie C dopo aver perso i play-out contro l'Atletico Oristano. Vincendo il successivo campionato di Serie C, guadagnò la promozione al campionato di Serie B 2013-2014.
Al termine della stagione 2013-2014, presentò istanza tesa a ottenere il riconoscimento del caso di forza maggiore per rinuncia alla Serie B: la Federazione comunicò la sua non ammissione al campionato nazionale cadetto,[7] autorizzandola alla partecipazione al campionato regionale di Serie C. Al termine della stagione 2015-2016, vinse il campionato di Serie C e batté in finale di Coppa Piemonte il Romagnano, portando in bacheca due trofei prima della promozione in Serie B. La successiva permanenza tra i cadetti è durata due stagioni e si è conclusa nel 2017 con la retrocessione in Serie C; disputa quindi i tre successivi campionati nella terza divisione. Frattanto, con l'istituzione della squadra femminile ufficiale della più nota Juventus, dal 2017 la società perde l'appellativo colloquiale di "Juventus Femminile" che l'aveva accompagnata fin qui.[8]
Nella stagione 2020-2021 la società ha rinunciato a iscriversi alla Serie C, scegliendo di ripartire dal campionato regionale di Eccellenza.[9] Nelle stagioni 2022-2023 e 2023-2024 la squadra vince la Coppa Italia Eccellenza Piemonte, superando in finale, rispettivamente, il Moncalieri[10] e l'Alessandria. Al termine di quest'ultima annata la società si scioglie, dopo 46 anni di storia.[11][12]
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Femminile Juventus Torino |
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Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni regionali
[modifica | modifica wikitesto]- Coppa Italia Eccellenza Piemonte: 2
- 2022-2023, 2023-2024
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Largo al calcio femminile! A.C.F. Juventus, in Hurrà Juventus, n. 7, Torino, Juventus F.C., luglio 1970, pp. 20-21.
- ^ Ferruccio Cavallero, Una Juve prudente sul campo della Lazio, in Stampa Sera, 9 ottobre 1972, p. 9.
- ^ Le azzurre del calcio in passerella a Torino, in Stampa Sera, 16 luglio 1974, p. 10.
- ^ Scudetto hot-pants (con Juve), in Stampa Sera, 29 settembre 1972, p. 8.
- ^ Chiusi i "trasferimenti" delle calciatrici, in La Stampa, 10 aprile 1971, p. 16.
- ^ Dal comunicato ufficiale F.I.G.C.F. n. 2 del 18 marzo 1981.
- ^ Decise le ammissioni ai campionati nazionali, su lnd.it, 1º agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
- ^ Il pasticciaccio delle 2 Juventus Femminili..., su calciofemminileitaliano.it, 31 agosto 2017.
- ^ Eccellenza Femminile – Delusione Piemonte, solo due squadre volevano ripartire, su ideawebtv.it, 7 aprile 2021.
- ^ La Femminile Juventus Torino conquista la Coppa Italia Eccellenza Calcio Femminile, su piemontevda.lnd.it, 29 gennaio 2023.
- ^ Federica Fossi, Il calcio dice addio alla Femminile Juventus: la storica società piemontese chiude i battenti, su piemontesport.to.it, 1º luglio 2024.
- ^ Federica Fossi, Giordano sulla fine della Femminile Juventus: "Provo rammarico: c'erano persone sbagliate, al momento sbagliato", su piemontesport.to.it, 1º luglio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- I 5 volumi dell'Annuario del calcio femminile di Luca Barboni e Gabriele Cecchi, pubblicati dalla stagione 1998-99 al 2002-03 da varie case editrici.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Femminile Juventus Torino, su calciofemminileitaliano.it.