Chiesa di Sant'Ippolito Martire (Giacciano con Baruchella)
Chiesa di San Ippolito Martire | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Giacciano, Giacciano con Baruchella |
Coordinate | 45°03′27.28″N 11°27′13.87″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Ippolito di Roma |
Diocesi | Adria-Rovigo |
Inizio costruzione | 1669 |
Completamento | 1672 |
La chiesa di San Ippolito Martire è un luogo di culto cattolico sito a Giacciano, frazione del comune sparso di Giacciano con Baruchella. Sorta nel XVII secolo presenta elementi architettonici barocchi, tra cui la facciata ornata da cinque cuspidi piramidali. All'interno è collocato l'altare e la lapide con bassorilievo, detto anche "La dolente", dedicato ad Adelaide Foscarini, nobile veneziana moglie del marchese Carlo Guido Bentivoglio, realizzato su bozzetto di Antonio Canova (1818).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La decisione di edificare una nuova chiesa sul territorio è dovuta all'iniziativa della famiglia Bentivoglio che qui si stabilì e avviò la bonifica terminata nel 1625. Fu il marchese Bentivoglio d'Aragona che, presente il popolo in forma solenne e in rappresentanza del vescovo di Ferrara, cardinale Carlo Cerri, il suo vicario generale monsignor Giovanni Cavarnella, pose la prima pietra dell'edificio in data 17 ottobre 1669.[1]
Quasi tre anni più tardi, l'8 ottobre 1672, vi fu l'inaugurazione con impartizione della benedizione dell'edificio da parte del vescovo Cerri stavolta presente. Lo stesso Cerri ne decretò l'elevazione a parrocchia con atto datato 16 febbraio 1977.[1]
L'edificio subì gli effetti della devastante rotta del Tartaro che nel 1699 inondò il territorio di Giacciano, Zelo e Baruchella spingendosi fino al passo di Trecenta.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, di impostazione neoclassica, presenta una struttura a tre navate, con soffitto piatto e dalla facciata tripartita con sei paraste, tre cuspidi, rosone centrale sottoposto al timpano, collegati tra loro da pseudo capitelli e cornici rettilinee le quali, alternate con linee arcuate di stille secentesco, conferiscono all'insieme una composta serenità.[1]
All'interno l'opera di maggior rilievo è la tomba del marchese Carlo Guido Bentivoglio e la relativa lapide con bassorilievo, detto anche "La dolente", dedicato ad Adelaide Foscarini, nobile veneziana sua moglie, realizzato su bozzetto di Antonio Canova (1818). Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne, costruito da Antonio Callido nel 1829; integro nelle sue caratteristiche foniche originarie, dispone di 14 registri ed è funzionante, in buone condizioni.[2] Il campanile ospita uno dei pochi concerti interamente manuali con telaio (e ceppi) in legno, e con orologio a molla ricaricabile. Il concerto si compone di 4 campane, di note si3 reb4 mib4 solb4, fuse dalle fonderie Cavadini Verona e Colbachini Padova in anni diversi[3]. Dal 2019 la parrocchia è in attesa del fondo Cariparo per la ricostruzione del telaio in legno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Pia e Gino Braggion 1986, p. 26.
- ^ Chiesa di S. Ippolito Martire in Giacciano (Ro), su michelotto-organi.com. URL consultato il 28 dicembre 2018.
- ^ Campane di Giacciano (RO) - suonate varie. URL consultato il 23 febbraio 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pia e Gino Braggion (a cura di), Il sacro nel Polesine - Gli Oratori nella Diocesi di Adria, Volume terzo, Conselve, Tip. Reg. Veneta, 1986, ISBN non esistente.
- Rovigo e la sua provincia; guida turistica e culturale, seconda edizione, Rovigo, Provincia di Rovigo, assessorato al turismo, 2003, ISBN non esistente.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Sant'Ippolito Martire
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Ippolito Martire, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.