Causa seconda

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Nell'ambito dell'aristotelismo, del tomismo e del neotomismo, la causa seconda (in latino: causa secunda) indica una "causa particolare che deve la sua virtù all'azione universale della causa prima in essa [cioè Dio]".[1]

Gli Scolastici affermavano che la causa seconda agisc ein virtù di una causa prima (Causa secunda agit in virtute causae primae).

Ciò significa anche che la causa prima, che è Dio, non è in opposizione alla causa seconda creaturale; al contrario, Dio si avvale dell'opera delle creature, inclusi i demoni, per perseguire il fine del Sommo Bene.[2]

Diversamente dalla causa prima, che è unica, le cause seconde sono molteplici e concatenate causalmente tra loro: una causa seconda è a sua volta l'effetto di un'altra causa seconda, ad essa precedente nel tempo. Essa è lo strumento mediante il quale Dio preserva e dirige la sua creazione (Salmi 127:1[3]). Nell'atto divino, invece, la causa prima opera contemporaneamente alle cause seconde (non è un'actio praevia).[4]

Altri filosofi

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La nozione di causa seconda è presente anche nella teologia cattolica, ad esempio nel pensiero di Ermanno di Carinzia.

Per Malebranche, la causa seconda è un tipo di causa occasionale, vale a dire un causalità cui si nega un nesso causale vero e proprio. Per George Berkeley, invece, è un segno che informa gli uomini e non Dio.[5]

  1. ^ Thierry Dominique-Hulmbrecht, Théologie négative et noms divins chez Saint Thomas d'Aquin, Paris, Vrin, 2005, p. 710.
  2. ^ Summa Contra Gentiles III, chap. 17
  3. ^ Salmi 127:1, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Causa secunda, in Christian Cyclopedia.
  5. ^ (DE) Causa secunda, in Historisches Wörterbuch der Philosophie.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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