Carlo Stragliati

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fotografia di Carlo Stragliati

Carlo Stragliati (Milano, 7 luglio 1867Milano, 28 giugno 1925) è stato un pittore italiano.

Nasce a Milano il 7 luglio 1867 da Giuseppe Stragliati. Sposa a Milano Adele Suardi, figlia di Emanuele Suardi, proprietario dell’Hotel Cavour in piazza Cavour a Milano. Studia all’Accademia di Brera dove ha come maestri Raffaele Casnedi e Giuseppe Bertini e dove ottiene medaglie e riconoscimenti. Terminati gli studi nel 1892 vince il concorso per la pensione Oggioni e si reca a Roma e a Venezia.[1]

Nel 1898 espone a Torino un grande dipinto "Mater derelicta" che viene acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione per la Galleria d'arte moderna di Roma[2]. Nel 1899 espone a Brera il dipinto “La Croce del prossimo”.[1]

Esegue numerosi ritratti tra cui quello eseguito il 27 gennaio 1901 di “Giuseppe Verdi dipinto presso il letto di morte del grande musicista”, e quelli dei tenori “Emilio De Marchi”, “Edoardo Garbin”, “Giuseppe Borgatti” e “Enrico Caruso”, della “signora Darclée”, della “sorella del ministro inglese Balfour”, del “duca Uberto Visconti di Modrone”. Alla Galleria d'Arte Moderna (Milano) è esposto il quadro “La vedova”, studio preliminare della Mater derelicta .[1]

Al Museo del Risorgimento è esposto il quadro “Episodio delle Cinque Giornate di Milano in piazza Sant'Alessandro” con due ragazze che sventolano il tricolore da una finestra sulla piazza.[3] L’immagine del quadro è stata inserita nel francobollo commemorativo emesso dalle Poste Italiane per il 150-esimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini il 10 marzo 2022.[4]

Le 5 giornate di Milano da piazza S. Alessandro, Museo del Risorgimento, via Borgonuovo, Milano

Alla quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano è presente il dipinto “Monaca” mentre a Novara alla Galleria d’Arte Moderna A. e P. Giannoni è esposta “La modella” proveniente dalla collezione Ingegnoli mentre il “Ritratto di signora” è attualmente in deposito. [5]

Vissuto a Gallarate durante l’adolescenza in quanto vi era nata la madre, dipinge molti ritratti a destinazione privata per notabili del luogo e a destinazione pubblica per ditte e ospedali.

Lo scrittore Guido da Verona scrive di lui: “La grazia delle sue espressioni, la lealtà dei suoi colori, il suo istinto di fisionomista, la sua arte onesta, semplice, chiara che attrae e afferra.”[6] Nel volume Arte pura e decorativa del 1922 scrive inoltre di lui: "I quadri del pittore Carlo Stragliati mi fanno talvolta pensare a quei freschi mazzi di mughetti ancora spersi di rugiada, che le fioraie vendono per la strada in grandi canestre, nei mattini di primavera. A somiglianza di quei fiori, anche l'Arte sua è mattutina e fragrante, primaverile e chiara; la luce del sentimento vi brilla come una fina rugiada, e chiunque passa deve sentirne fin nell'anima il delicato buon odore.[7]

La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano conserva il seguente elenco delle sue opere esposte:

  • 1896, testa,
  • 1908, ingenuità,
  • 1910, ritratto di Caruso,
  • 1912, testa di fanciulla,
  • 1914, riflessi d'oro,
  • 1922, ritratto di signora,
  • 1925, nudo di donna.

È sepolto al cimitero di Griante insieme alla moglie perché passava molto tempo nella Villa La Collina, costruita dal suocero Emanuele Suardi del 1899, attualmente proprietà della Fondazione Adenauer.[8]

Galleria d'immagini

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  • Carlo Stragliati, ritratto femminile, 1906-1912 circa, Catalogo dei Musei Civici di Varese, a cura di Sergio Rebora, pag. 315-316
  • Carlo Stragliati di Guido da Verona, Arte pura e decorativa, n. 1 1922, pag. 21-24

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