Utente:PersOnLine/Qual è

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Il dubbio sulla grafia corretta tra qual è/qual'è è uno dei più frequenti errori ortografici della lingua italiana vertenti sulla presenza dell'apostrofo (assieme a tal, pover, ...) in un sintagma dove però non ha alcuna valenza semantica. Tutto nasce a seconda se la caduta vocalica la si interpreta come apocope vocalica, che non richiede l'apostrofo, o elisione, che invece lo richiede obbligatoriamente


Dizionario Treccani

«[...] Nel sing., è frequente la forma tronca qual, masch. e femm., sia davanti a consonante: per la qual cosa; qual si voglia; ogni qual volta; in certo qual (non quale) modo; e, in tono scherzoso, qual sia davanti a vocale, e in questo caso, poiché si tratta di un troncamento e non di un’elisione, è raccomandata dai grammatici la grafia senza apostrofo: qual orrore, qual età, qual era; qual è la verità? (scorretto, qual’orrore, qual’età, qual’era, qual’è la verità?); nel plur., accanto a quali, masch. e femm., coesiste nell’uso ant. o poet. la forma quai (anche troncata in qua’

DOP

«[...] tronc. (sempre senz'apostrofo anche davanti a vocale): qual è (meno bene qual'è) o quale é; quale fu (lert. qual fu); per qual (o per quale) motivo; per la qual cosa; nel qual caso; in certo quel modo; qual buon vento ti mena? - raro oggi il tron. in altri casi [...] - come conseguenza del tronc. divenuto oggi raro davanti a consonante [...] un tendenza di molti a segnare l'apostrofo in qual'è o qual'era (invece dei piiù corretti e regolati qual è e qual era), visto che davanti alle cons. iniziali d'altre forme verbali di essere il troncamento non si farebbe più [...]»

«tronc. (sempre senz'apostrofom anche davanti a voc.): tal è (err. tal'è) o tale è; [...] - Tronc. divenuto oggi raro: di qui l'incertezza di qualcouno tra le grafie tal è e tal'è, analogam. a quanto accade per qual è e quale, ma nel caso di tale ancor meno giustificata, stanti le sue rare occasioni della pratica»

Garzanti

«[[...] la forma tronca qual è comune davanti alle voci del verbo essere che cominciano con e- (qual è, qual ero ecc.) e, davanti a consonante, in talune locuzioni particolari (qual fosse; per la qual cosa; nel qual caso; in certo qual modo; qual mai) o nell'uso letterario]»



il Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli

«(troncato davanti a parole inizianti per vocale e, nell'uso lett., davanti a parole inizianti per consonante, spec. in locc. del linguaggio comune: qual è; qual era; qual orrore; qual ira; in un certo qual modo; qual buon vento»


il Dizionario della Lingua Italiana di Sabatini-Coletti

«si tronca davanti a parole che cominciano per e: qual è la sua opinione?; nonché davanti a consonante in alcune espressioni tipiche: qual buon vento vi porta?»

il Devoto-Oli

«(la vocale e davanti a parola che cominci con vocale subisce il troncamento e non l’elisione e perciò non ammette apostrofo: qual è, qual era e non qual’è, qual’era»


DOP

«tronc. (sempre senz'apostrofo anche davanti a voc.): tal è (err. tal'è) o tale è; [...] - Tronc. divenuto oggi raro: di qui l'incertezza di qualcouno tra le grafie tal è e tal'è, analogam. a quanto accade per qual è e quale, ma nel caso di tale ancor meno giustificata, stanti le sue rare occasioni della pratica»

il Devoto-Oli

«davanti a consonante frequente la forma tronca tal sia per il m. che per il f.; questa forma può aversi anche davanti a vocale, ma sempre senza apostrofo»

Gabrielli

«(si tronca in tal prima di parole che iniziano per consonante»

Garzanti

«troncato in tal davanti a consonante, rar. davanti a vocale (in questo caso sempre senza apostrofo»

Sabatini-Coletti

«come agg., al sing. può troncarsi in tal davanti a voc. e a conson., che non sia s seguita da altra conson.: p.e. tal altro; la tal cosa; come pron. si tronca solo nella loc. il tal dei tali»

Treccani

«Come agg., nel sing. è frequente la forma tronca tal, m. o f., davanti a consonante (in tal modo, con tal forza); più rara davanti a vocale, nel qual caso non si apostrofa (in un tal impiccio, ma meglio in un tale impiccio; tal altro, scritto anche talaltro, v.)»

Gabielli

«poveruomo o pover'uomo, pover uomo [...]»

Garzanti

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Sabatini-coletti

«poveruomo o pover'uomo s.m. [...]»

treccani

«Sempre ispirata a compatimento, ma con varie connotazioni, l’espressione pover’uomo (o pover uomo; anche poveruomo): e ora, chi glielo dice a quel pover’uomo? tanto il pover’uomo era lontano da prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo! (Manzoni) [...]»

Grammatica (e altro)

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Nella sua grammatica, Luca Serianni riprende il pensiero di Leone, per cui foneticamente si potrebbe parlare solo di elisione segnata o no graficamente dall'apostrofo, e scrive:

«In base a questa norma ['l'apostrofo è il segno che si usa nell'elisione per distinguere dalla seconda la prima parola, quando questa non ha esistenza indipendente' [1]] bisogna scrivere qual è (e non qual'è, perché si può dire qual vita, qual monte ecc,) ma pover'uomo (giacché nessuno direbbe oggi pover ciel come si legge in Dante, Purgatorio, XVI 2))»

Nel glossario della stessa grammatica Giuseppe Patota argomenta:

«qual è/qual'è: la forma corretta è al prima, senza apostrofo (e indipendentemente dal genere maschile o femminile a cui quale si riferisce [...]). Infatti, l'omissione dei e in quale rappresenta un troncamento (o apocope), non elisione. La differenza ortografica tra due fenomeni consiste in ciò: il troncamento produce forme autonome potrebbero essere adoperate davanti a parole comincianti vuoi per vocale vuoi per consonante (qual era [...] qual meraviglia), l'elisione crea invece forme condizionate dall'iniziale vocalica della parola seguente (un condizionamento espresso dall'apostrofo)»

Posizione ufficiale dell'Accademia della Crusca:

«L'esatta grafia di qual è non prevede l'apostrofo in quanto si tratta di un'apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un'elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l'apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell'elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell'italiano antico [sottolineato non del testo originale]), ecc. È vero che la grafia qual'è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.»

  1. ^ Alfonso Leone. Elisione e troncamento in Lingua Nostra. Firenze, Sansoni, 1963, XXIV pp. 24-27