Utente:Antonia Riccardi
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L’Associazione Maestri di Strada nasce nel 2003, quando il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi pensò di effettuare una donazione per il Progetto Chance, un progetto finanziato ed organizzato da istituzioni statali e comunali.
Questo progetto, portato avanti da Cesare Moreno e da sua moglie Carla Melazzini, è stato chiuso (successivamente alla morte di quest'ultima) nel 2009, per motivi che non son mai stati abbastanza chiari.
Dal 2009 dunque l’associazione Maestri di Strada decide di dare più forza al proprio lavoro, e decide di andare avanti tramite risorse private ed il lavoro di giovani specializzati nello studio delle scienze umane e sociali, con il supporto di tutti i cittadini che si sono da subito prodigati per curare l’educazione di giovani a rischio dispersione.
1. Organizzazione interna
[modifica | modifica wikitesto]Il perno centrale dell’Associazione “Maestri di Strada” è composto da educatori e coordinatori provenienti da diversa formazione, quali la scuola, l' università, i servizi sociali o privato sociale. Ad essi sono affiancati il gruppo di direzione, quello di segreteria, editoria, web, progettazione, ricerca e monitoraggio, in cui ognuno collabora per il bene comune.
Il team dei Maestri di strada ha da subito creato un gruppo di professionisti, che supportati da psicologi nello svolgimento del loro lavoro, collaborano in modo sereno ad un obiettivo comune: combattere la dispersione scolastica e "sognare i giovani come oggi non sono".
2. Il lavoro dei Maestri di Strada
[modifica | modifica wikitesto]Maestri di strada lavora all' interno delle scuole, ma non solo; centri di aggregazione giovanile, teatri, parchi pubblici o semplicemente la strada sono luoghi di incontro ideali, in cui si favorisce la crescita autentica, la conoscenza del territorio, le relazioni e lo scambio culturale, che sono la base per una sana crescita personale ed intellettuale.
La "cura educativa" serve a mettere in risalto le potenzialità dei giovani, che durante la crescita si trovano a dover fare i conti con le proprie insicurezze e incertezze sul futuro . Dunque è necessario l' accompagnamento alla crescita con sostegno emotivo, e collaborazione alla cura parentale.
3. Progetti attuali
[modifica | modifica wikitesto]Maestri di Strada è sostenuta da donazioni di privati, il 5 per mille, il contributo di Fondazioni e soprattutto l' aggiudicazione di bandi comunali, regionali e statali a cui partecipa.
Ecco una serie di progetti che l' Associazione si è aggiudicata e che ha portato ed attivato sul territorio.
3.1 Progetto E-VAI (Educazione Volontà Accoglienza Integrazione)
Attivo dal 2011, questo progetto si svolge nelle scuole medie e in istituti superiori della Sesta Municipalità di Napoli (San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli) caratterizzata per l' elevato tasso di dispersione scolastica, ed ha come obiettivo centrale quello di contrastare la dispersione scolastica, prendendosi cura dei giovani, stimolando i loro interessi e vivendo con loro i luoghi del quotidiano.
3.2 Progetto “Giovani per i Giovani”
Attivo dal 2015, questo progetto, come gli altri, ha come obiettivo generale il problema della dispersione scolastica, ma anche quello dell'emarginazione sociale, e cerca di usufruire delle risorse giovanili per sviluppare una comunità educante che insieme opera per un cambiamento della condizione esistente, sognato da tutti.
3.3 Progetto Matrioske
Nato nel 2017, si tratta di un progetto dedicato alla donna, in particolare alle giovani donne che in tenera età sono diventate mamme e che quindi pensano di dover stravolgere i loro piani per il futuro. Per questo il progetto ha seguito l'immagine della donna a 360°, dal suo ruolo di mamma e di una genitorialità responsabile, ma anche alla cura di se stessa, del suo benessere e dei suoi sogni, perché rispetta e segue il motto "una mamma felice fa un figlio felice".
3.5 Progetti "Scuola Viva" e "Scuola al centro"
Il Fondo Sociale Europeo ed il Miur , a partire dall'anno scolastico 2016-2017, hanno lanciato due bandi (rispettivamente Scuola Viva e Scuole al centro) con l'obiettivo di innalzare il livello della qualità della scuola campana. Maestri di Strada ha aderito ad entrambi i progetti e seguendo le norme dettate dalle istituzioni citate, ha attuato dei programmi utili a rafforzare la relazione tra scuola, territorio, imprese e cittadini (per il progetto Scuola Viva), e a realizzare interventi di inclusione sociale per prevenire la dispersione scolastica nelle zone periferiche delle città caratterizzate da un alto tasso del fenomeno (per Scuole al Centro).
3.6 Progetto “Sconfini dell’educazione”
Questo progetto, come suggerisce il titolo stesso, ha come obiettivo quello di sconfinare i i limiti prefissati dell' educazione dentro le mura delle scuole, ma ha cercato di andare oltre ed attuare il concetto di educazione anche a tutti quelli che possono essere considerati parte attiva di essa, come ad esempio Ia famiglia o anche in contesti diversi dall' edificio scolastico, come il territorio stesso e chi lo vive.
Il progetto propone un approccio più complesso ai problemi della crescita personale attraverso l’educazione, affrontando insieme questioni sempre aperte come l’emarginazione sociale e la difficile inclusione di nuovi italiani, problemi legati al disagio esistenziale presente anche in ambienti socialmente agiati; problemi relativi a condotte eccessivamente conflittuali o asociali.
3.7 Progetto “Terra terra”
Il laboratorio Terra Terra ha l' obiettivo di far vivere ai giovani il territorio e "toccarlo con mano". Coltivare la terra, trasformare i suoi prodotti in conserve, mangiare insieme alla propria famiglia ciò che si è coltivato, dà ai giovani un maggiore senso di appartenenza al territorio e di responsabilità verso ciò che devi far crescere tramite la tua cura. Ma è anche momento di socializzazione e collaborazione per la realizzazione di un bene comune. Le attività si sono svolte prima all'interno dell'Istituto Tecnico Agrario “De Cillis” e poi nello spazio comunale di Ponticelli riservato alla riscoperta dell' orto urbano.
3.8 Progetto Genitori se po' fa'!
Il ruolo dei genitori è senza dubbio fondamentale per la crescita e l' educazione dei figli. per questo, all' interno del progetto E-VAI, è stato creato uno spazio apposito, di riflessione e di incontro con i genitori, appunto il progetto " Genitori se po fa' ". L'obiettivo del progetto è costruire una rete di scambio, di informazioni ed esperienze, tra i genitori, perché la genitorialità è considerata una risorsa che sicuramente può aiutare a promuovere e sostenere il territorio. L' intervento non prevede di parlare dei figli, di come farli crescere o eventualmente cambiarli in meglio, ma ha al centro la cura della relazione genitore-figlio, che non è mai fissata in uno standard preciso, ma che ha bisogno di continui cambiamenti ed adattamenti.
3.9 Progetto P.A.T.T.I.
Il progetto Patti, che parte nel 2018, risponde al bando Nuove generazioni , finalizzato alla cura educativa ad personam per i giovani in età scolare per i quali sono state evidenziate situazioni di grave povertà educativa, come ad esempio famiglie in cui è presente un unico genitore, o con genitori "assenti", con problemi giudiziari, con comportamenti poco consoni o devianti o con problemi psichici, etc.
L’acronimo PATTI ( Percorsi di Apprendimento Tra Territori ed Istruzione) richiama sempre il rapporto con il territorio in cui è coinvolta tutta la comunità educante, scuola e famiglia.
3.10 Progetto Co-Educo (Comunità Educativa della zona Orientale di Napoli)
In questo progetto particolare attenzione è riservata ai docenti, per cui si offrono le risorse per migliorare l’offerta formativa, sostenere se stessi ed i giovani, attraverso spazi di riflessione e ri-motivazione. Ancora una volta l' obiettivo principale restano i giovani, in particolar modo quelli più emarginati, per i quali si cerca di riuscire a cambiare l' idea fissata da canoni prestabiliti di se stessi e del loro futuro, attraverso le risorse dell’educazione, della volontà di cambiamento, dell’accoglienza del disagio e dell’integrazione tra esperienze di vita e saperi, il tutto supportati dalla comunità educante.
3.11 Progetto M.E.T.I.S.
Il progetto METIS ha una copertura nazionale, in quanto si svolge in 6 città italiane (Cosenza, Napoli, Roma, Bologna, Genova, Milano). L’acronimo METIS (Metodologie Educative Territoriali per l’Inclusione Sociale) corrisponde ai metodi classici dell'associazione, usati anche negli altri progetti, che ogni giorno collaborano e si confrontano con la scuola e con il territorio.
3.12 Progetto "Lo sguardo giovane"
Il Progetto “Lo Sguardo Giovane” pone particolarmente attenzione ad una fascia di età difficile: si tratta di offrire sostegno a tutti quei giovani che si trovano a dover affrontare il difficile passaggio dalle scuole medie a quelle superiori e quindi supportarli nel campo dell’orientamento e accompagnamento educativo, della formazione professionale e della creazione delle basi del futuro che dovranno da lì a poco affrontare.
4. I laboratori territoriali delle arti
[modifica | modifica wikitesto]Uno degli strumenti utilizzati dall' Associazione Maestri di Strada per avvicinare i giovani, sono i laboratori territoriali delle arti, mezzi di unione, socializzazione ed inclusione. Con una serie di interventi, co-progettatti con gli insegnanti ad integrazione del progetto didattico, le attività laboratoriali hanno come scopo quello di migliorare l’apprendimento delle discipline scolastiche. Si tratta di diversi percorsi, dedicati all'arte, all'educazione e alla cittadinanza attiva, in cui i giovani si esercitano ad essere protagonisti delle proprie storie e della propria comunità ed in cui possono vivere nuove esperienze e far affiorare abilità nascoste ed inaspettate.
Il “laboratorio delle arti” però è anche punto di incontro e di interazione tra i ragazzi di diversi quartieri (spesso "in competizione" tra di loro) e di diverse età, scelti tra le scuole che collaborano con l' Associazione all' interno dei diversi progetti o "pescati" direttamente dal territorio, in modo da avere uno scambio sociale che altrimenti non si realizzerebbe in egual misura nelle scuole. I laboratori molto spesso rappresentano un ' opportunità speciale per i ragazzi con scarse competenze di base, come un' ultima occasione per dimostrare a se stesso ed agli altri capacità e competenze nascoste ed inaspettate, che aiutano anche a migliorare la propria autostima e di conseguenza il rendimento scolastico.
I laboratori si svolgono in media due giorni alla settimana, in orario pomeridiano, dopo quello scolastico. La partecipazione è volontaria, ma comunque formalizzata in un patto che dimostra la volontà e l’impegno dei giovani coinvolti.
I laboratori territoriali delle arti si dividono in varie discipline e categorie e sono tutti seguiti da Esperti in materia, educatori e coordinatori.
Ecco alcuni esempi:
4.1 Laboratorio di Matematica
Tramite l' utilizzo di giochi, enigmi, indovinelli e rompicapi, si prova a ricreare una situazione scolastica in un contesto più ludico. La finalità è quella di favorire il processo di costruzione del pensiero matematico, di trasmettere fiducia ai giovani che, superando problemi matematici, capiscono di riuscire a poter superare i propri limiti e riuscire a fare tutto ciò che si vuole.
4.2 Laboratorio di Scienze
Le attività si svolgono secondo i metodi più classici, ma anche con materiale povero o da riciclo, con cui chiunque può riprodurre autonomamente l’esperimento. La finalità è quella di mostrare come la scienza, come materia che si studia a scuola, in realtà è ogni giorno intorno a noi.
4.4 Laboratorio di Musica & Storia
La musica è particolarmente amata dai giovani, ed utilizzarla per imparare la storia è uno dei metodi usati dall' associazione. Ascoltare le canzoni dei secoli scorsi, adattarle ad oggi e capirne il significato. Lo scopo è favorire l’interscambio tra diversi linguaggi, diverse metodologie e diversi strumenti che consentano non solo di supportare la didattica tradizionale, ma anche di ampliarla.
4.5 Laboratorio di Arte
Il modulo di arte accoglie un piccolo gruppo di ragazzi, già molto portati per il disegno e per le attività creative. Le attività sono molto varie e vanno dalla creazione delle maschere di cartapesta finalizzate alla sfilata di carnevale, passando per la costruzione dei mobili di cartone per le scenografie teatrali, arrivando alle diverse tecniche di disegno. In seguito poi si è ampliato, avvicinandosi anche allo studio ed alla messa in opera dei murales e della street art, abbellendo anche talvolta i muri bianchi degli edifici scolastici.
4.6 Laboratorio di teatro
È il laboratorio più affollato ed anche il più amato dai giovani. Si tratta di un percorso che coinvolge tutte le tecniche teatrali. È dunque un esperienza che aiuta ad affrontare le proprie paure, a sviluppare le capacità di ascolto, della collaborazione e del lavoro di gruppo. Un laboratorio che ha portato in tutta Italia la messa in scena di grandi opere di importanti autori del passato ( De Pretore Vincenzo, La Lisistrata, Il cunto del viaggio dei 2 nobili gentiluomini tratto da Shakespeare e da Terenzio ), adattate dal regista dell' Associazione per i giovani del territorio.
4.7 Laboratorio di Trucco
Il laboratorio di trucco attira ovviamente molte giovani e giovanissime che vogliono imparare a truccarsi. In realtà il laboratorio è stato pensato per tutte quelle ragazze un po' più timide, che non riescono ad esporsi nei laboratori che le vedrebbero protagoniste attive della scena, come quello di musica o teatro. Qui invece imparano anche se lentamente ad aprirsi, a chiacchierare, confidarsi, scoprire i pregi e coprire i difetti, non solo quelli estetici.
5. Cesare Moreno - il presidente dell' Associazione Maestri di Strada
[modifica | modifica wikitesto]È il maestro con i sandali, messi in segno di protesta anni fa, perché Chance aveva ricevuto i vestiti, (i fondi della Legge 285), ma le istituzioni erano carenti nelle attività ordinarie e di base: i banchi e per lui quindi le scarpe. [1]"Il simbolo di questo sono stati e sono i miei sandali: tredici anni fa quando il progetto ha avuto inizio avevamo i finanziamenti per lo straordinario ma non – è un classico - per l’ordinario: i locali, i bidelli, i banchi e tutto quanto è (alcune cose erano) nelle competenze dell’assessorato all’istruzione. Minacciai di non dare inizio alle attività se non era tutto a posto e fui subito bollato come il solito rompiscatole, risposi a mio modo: mi metto i sandali in inverno come segno di lutto e sofferenza per l’assenza dell’essenziale e li leverò quando voi avrete provveduto all’ordinario. Da allora i miei sandali sono stati visti da cinque milioni di spettatori del Maurizio Costanzo show, da milioni di spettatori di diversi programmi RAI, della televisione della CEI, sono sull’enciclopedia italiana on line, ma il progetto ha continuato a peregrinare come la Madonna a Nazareth per trovare casa, ha continuato a non avere i banchi fino a quando finalmente è stato chiuso".
Ancora oggi questi sandali sono ai suoi piedi, che indossa anche in pieno inverno. Ultimamente ha dichiarato che esistono molti progetti sulla dispersione scolastica, con altrettanti finanziamenti e che è in fiduciosa attesa di una sede per il lavoro con i ragazzi, senza dover più chiedere permessi e appoggi ad altri. Se ciò si dovesse realizzare, dopo circa 20 che porta i sandali ai piedi per protesta contro il mancato sovvenzionamento dei banchi scolastici nel progetto chance, finalmente rimetterà le scarpe.
Dal 1974 al 1983 svolge varie indagini dell'orientamento e sui problemi educativi nell'ambito della cattedra di Metodologia della Ricerca Sociale dell'Università di Napoli
È maestro elementare dal 1983.
Dal 1994 al 1996 come consulente del Ministero della Pubblica Istruzione ha varato a Napoli il Piano Provinciale di lotta alla dispersione “Qualità della scuola e successo formativo”.
E’ stato tra i fondatori del progetto Chance, recupero dei dispersi della scuola media, e suo coordinatore dal 1998 alla chiusura avvenuta nel 2009.
Dal 1998 al 2001 è stato nel gruppo di lavoro ministeriale Progetto SPORA che ha coordinato la sperimentazione di alcune decine di progetti riguardanti il recupero e la prevenzione della dispersione nelle zone a rischio dell'intero territorio nazionale.
Nel 2001 è stato membro della Commissione Nazionale per il riordino dei cicli scolastici e nel 2002 del Gruppo di Lavoro tecnico Scientifico per la formazione in tema di dispersione scolastica.
Il 2 giugno 2001 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica per le sue attività in merito al recupero degli adolescenti in situazioni difficili.
Dal 15 giugno 2001 alla fine della legislatura è stato membro della Commissione Nazionale per il riordino dei cicli .
Il 28 gennaio 2002 il Direttore Generale del MIUR per la formazione e l’aggiornamento lo ha nominato con il dispositivo prot 318/A/3 membro del Gruppo di Lavoro tecnico Scientifico per la formazione in tema di dispersione scolastica
Dicembre 2005 responsabile scientifico del Progetto G-BUS, giovani per il benessere l’utilità sociale, fattoria viaggiante per la promozione delle professionalità giovanili e la cittadinanza.
Dall' aprile 2006 è Presidente della Associazione Maestri di Strada ONLUS che promuove attività educative per adolescenti in difficoltà e la formazione degli educatori e docenti in tema di inclusione sociale.
19 Settembre 2006 Riceve la targa del Ministero Della Pubblica Istruzione per i meriti nel campo del recupero degli adolescenti e della formazione degli operatori
Ad aprile 2008 ha tenuto un Corso all’Università Internazionale dell’Andalusia nell’ambito del master di “experto universitario Intervencion socio educativa en ambitos desfavorecidos”
10 ottobre 2008 - Premio nazionale “LA CITTA’ DEI CITTADINI” - Il premio, che ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica, è stato assegnato per la sezione associazioni al progetto G-BUS promosso da Maestri di Strada. I
2010 - Ha ideato e coordinato le giornate di studio “Saperi di strada e cittadinanza dei giovani Trame di pensiero e strutture per la promozione di nuove alleanze educative”, cui hanno partecipato studiosi di otto università italiane.
Dall’anno 2010 progetta e coordina il progetto E-VAI (educazione, volontà, accoglienza, integrazione) per la prevenzione della dispersione scolastica nella periferia orientale di Napoli con un finanziamento della Fondazione San Zeno di Verona.
Ha pubblicato in riviste specializzate e volumi numerosi contributi per la definizione di metodologie educative. Ha curato l’edizione del volume postumo di Carla Melazzini “Insegnare al principe di Danimarca”.
22 settembre 2011 Premio Siani al volume “Insegnare al Principe di Danimarca”
Nell’anno 2011 ha progettato e realizza il progetto E-VAI (educazione, volontà, accoglienza, integrazione) per la prevenzione della dispersione scolastica nella periferia orientale di Napoli con un finanziamento della Fondazione San Zeno di Verona.
Il 3 e 4 luglio 2012 ha coordinato insieme alla prof. Santa Parrello le giornate di studio “la Mappa e il territorio” Ripensare l’educazione tra strada e scuola a cui hanno partecipato importanti studiosi dall’Italia e dall’estero.
Dal giugno 2013 al luglio 2014 è stato membro del CTS e Coordinatore nazionale dei Seminari METIS (Metodologie Educative Territoriali di Inclusione Sociale) per la formazione di docenti ed educatori impegnati in progetti di recupero della Dispersione.
Nel 2017 è stato insignito del Premio alla Cultura 2017 dalla Fondazione Premio Napoli, per esser stato promotore di un’idea di città dove centro e periferie contribuiscono alla costruzione di un’identità culturale complessa, più ricca e per l'’impegno che con i Maestri di strada ha favorito la crescita non soltanto delle zone marginali ma di tutta la comunità cittadina, ponendo in connessione civile mondi ingiustamente destinati da sempre ad una inaccettabile separazione culturale.
Nel 2018 è stato coinvolto mediaticamente sulla questione delle baby gang che ha colpito la città di Napoli e non solo, con numerose interviste e comparse tv.
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