Stazione di Monteu da Po
Monteu da Po stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Monteu da Po |
Coordinate | 45°09′30.53″N 8°01′09.26″E |
Linee | ferrovia Chivasso-Asti |
Storia | |
Stato attuale | In uso |
Attivazione | 1912 |
Caratteristiche | |
Tipo | fermata in superficie, passante |
Binari | 1 |
Note | il traffico venne sospeso dal 2011 al 2018 |
La stazione di Monteu da Po è una fermata ferroviaria posta sulla linea Chivasso-Asti. Chiuso al traffico, assieme all'intera linea, dal 2011 al 2018, l'impianto serviva il centro abitato di Monteu da Po.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'impianto venne attivato come stazione il 20 ottobre 1912 dalle Ferrovie dello Stato, contestualmente all'inaugurazione della linea[1].
Lontana dal fronte della prima guerra mondiale e poco interessata anche dalle vicende della seconda non costituendo obiettivo strategico primario, la stazione risentì di tali eventi solo per le conseguenti fluttuazioni della domanda di trasporto, iniziando nel secondo dopoguerra un periodo di costante calo dei proventi da traffico dovuto all'avvento della motorizzazione privata e a un orientamento comune non più favorevole al trasporto su ferro.
Sostituita da tempo la trazione a vapore grazie all'impiego di automotrici termiche, il traffico continuò a mantenersi a livelli insoddisfacenti e in luogo del potenziamento del servizio per conquistare nuove fasce di utenza nel 1986 la ferrovia venne inclusa in un elenco di "rami secchi" da sopprimere[2], salvandosi dai tagli alla rete operati in quel periodo previe alcune modifiche minori d'orario volte ad abbassare i costi di esercizio[3].
Nonostante gli investimenti appena profusi, l'ipotesi del tagli di alcune linee fu nuovamente ventilata nel 1993[4] ma fu ben presto la natura a porre il primo serio ostacolo al proseguimento dell'esercizio: la linea subì infatti ingenti danni durante l'alluvione del fiume Po nel 1994, quando crollò quasi interamente il ponte su tale fiume. I lavori di ripristino[5] comportarono dunque la ricostruzione del ponte sul Po[6][7]; durante il loro svolgimento[8] fu istituito un autoservizio fra Chivasso e Cocconato[9] che perdurò fino al 27 agosto 2000 quando fu inaugurata la riapertura dell'intera linea ferroviaria[10].
Nel 2001 la gestione della linea, e con essa quella della fermata di Monteu da Po, passò alla neocostituita Rete Ferroviaria Italiana.
La pesante situazione economico-finanziaria della Regione Piemonte indusse la stessa a sospendere i contratti di servizio su numerose linee secondarie di propria competenza, portando nel settembre 2011 alla definitiva sospensione del servizio sulla Chivasso-Asti[11]; terminato da tempo il servizio merci il contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto passeggeri non venne dunque più rinnovato[12][13][14].
Il 3 agosto 2018 viene ufficializzata dall'assessore Francesco Balocco la riapertura al servizio viaggiatori insieme al tratto Chivasso-Brozolo in attesa di successivi interventi di ripristino della restante tratta fino ad Asti, necessitante di importanti interventi infrastrutturali.[15]
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio degli anni novanta l'intera rete secondaria piemontese fu oggetto di un profondo programma di rinnovamento che mirava a diminuire i costi di esercizio attraverso l'automazione e il telecomando degli impianti[16]; chiusa nel 1991[17][18], la Asti-Chivasso fu dunque oggetto di lavori[19][20] che comportarono l'eliminazione dei binari di incrocio di Monteu da Po con conseguente trasformazione in fermata impresenziata; la linea fu riaperta il 19 novembre 1992[21].
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]Fra il 1883 e il 1949 nelle adiacenze dell'allora stazione era possibile l'interscambio con i convogli in servizio sulla tranvia Torino-Chivasso/Brusasco.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La stazione compare nei quadri orario FS dell'epoca.
- ^ Notizia su I Treni, n. 60, aprile 1986, p. 4.
- ^ Notizia su I Treni, n. 65, novembre 1986, p. 6.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 61, gennaio 1994, p. 5.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 75, aprile 1995, p. 8.
- ^ Notizia su I Treni, n. 166, dicembre 1995, p. 5.
- ^ Notizia su Mondo Ferroviario, n. 168, luglio 2000, p. 11.
- ^ Notizia su I Treni, n. 186, ottobre 1997, p. 5.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 103, novembre 1997, p. 7.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 135, ottobre 2000, p. 4.
- ^ Notizia su I Treni, n. 342, novembre 2011, p. 4.
- ^ redazionale, Servizio con autobus sulle ferrovie a bassa frequentazione, in Piemonte Informa, 16 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
- ^ Silvia Adorno, Chiusure in Piemonte, in "I Treni" n. 351 (settembre 2012), pp. 14-19
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 259, febbraio 2012, p. 7.
- ^ Linea Chivasso-Asti riattivata ma solo fino a Brozolo, su nuovaperiferia.it.
- ^ Angelo Nascimbene, Mai più "secchi"?, in Tutto Treno, n. 32, maggio 1991, pp. 28-29.
- ^ Notizia su I Treni, n. 114, aprile 1991, p. 5.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 31, aprile 1991, p. 10.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 37, novembre 1991, p. 8.
- ^ Notizia su Tutto Treno, n. 38, dicembre 1991, p. 10.
- ^ Genua, Asti-Chivasso. Un centenario mancato, p. 56.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fabio Genua, Asti-Chivasso. Un centenario mancato, in Tutto treno & storia, n. 34, secondo semestre 2015, pp. 50-57.
- Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, Volume 8, 1915.
- Fabrizio Torella, Teresa Coltellese, Le stazioni impresenziate sulla rete ferroviaria italiana. Definire il fenomeno per definire le opportunità Archiviato il 26 giugno 2013 in Internet Archive., 2002.
- Rete Ferroviaria Italiana, https://donet.rfi.it/RFIPlatform/viewDocumentWebById.do?docId=%7BAD9F58B4-DA29-4230-A319-7EA17354702E%7D&docType=FL[collegamento interrotto], edizione 2003.
- Francesco Ogliari, Franco Sapi, Scintille tra i monti. Storia dei trasporti italiani volume 8°. Piemonte-Valle d'Aosta, a cura degli autori, Milano, 1968
- Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Torino, Editrice Il Punto, 2002. ISBN 88-88552-00-6.