Recuperante
Il recuperante è colui che, in particolare dopo le grandi guerre mondiali, si recava nei luoghi dove erano imperversati i combattimenti, specie di trincea, e recuperava i residuati bellici per rivenderli come rottami pregiati o come esplosivi.[1][2] Successivamente l'attività è divenuta prevalentemente di carattere storico e di ricerca.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Per le popolazioni locali dell'immediato dopoguerra (prima e seconda guerra mondiale), si trattava prevalentemente di un'attività supplementare per integrare gli scarni guadagni mensili, per altri divenne invece il lavoro principale.[3] Si trattava anche di un'attività pericolosa in quanto era frequente incappare in materiale inesploso:[3] quindi i recuperanti iniziarono anche a brillare gli esplosivi in modo artigianale.
Le diverse generazioni di recuperanti che si sono succedute erano animate inizialmente dallo spirito di sussistenza-sopravvivenza (1919-1950), mentre in seguito le motivazioni sono divenute storico-sociali.[3]
A partire dagli anni 1970 e nell'epoca contemporanea, il recuperante è gradualmente divenuto figura che agisce essenzialmente per due ragioni:
- il recupero a scopo commerciale, la cui ricerca nei siti delle guerre è finalizzata al ritrovamento, restauro e vendita dei reperti, presso i mercatini sparsi nel Nord e centro Italia o durante le fiere normalmente denominate "Militaria" o simili.
- il recupero a scopo collezionistico o storico, che impronta la sua ricerca nel ritrovamento, il restauro conservativo e la creazione di una collezione o la cessione dei reperti a musei e collezioni pubbliche.
Durante queste ricerche avviene che vengano ritrovati i resti di militari a cui può essere data una identità e una tumulazione.[4]
In alcuni luoghi, come la regione Veneto, l'attività del recuperante è regolamentata e per svolgerla è necessario ottenere un'autorizzazione, comunemente chiamata patentino.[5]
Film
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Treccani, recuperante
- ^ Il Nuovo De Mauro, recuperante
- ^ a b c d Museo della Grande Guerra, Lancelli, una famiglia di recuperanti
- ^ Devide Piol, Belluno. Teschi e ossa, la montagna restituisce i resti di otto soldati della Grande Guerra, Corriere della Sera, 31 agosto 2019
- ^ Regione Veneto, LEGGE REGIONALE n. 17 del 12 agosto 2011
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- 'Ndar per scaie, storie di recuperanti, Saisera, 2006. ISBN 9788890242199
- Alessandro Gualtieri, Giovanni Dalle Fusine, Recuperanti. Dai pionieri ai moderni ricercatori, prefazione di Mario Rigoni Stern, Nordpress, 2009. ISBN 9788895774282
- Alessandro Gualtieri, Giovanni Delle Fusine, Recuperanti di ieri e di oggi, Ledizioni, 2012. ISBN 9788867050352
- J. Pascal Marcacci, Bruno Zama, Recuperanti e riciclanti delle due guerre mondiali, GRB-ANER, 2014. ISBN 9788890472664
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rai Cultura, Quel che resta della guerra. I recuperanti, di Sara Chiaretti, regia di Federico Cataldi, condotto da Carlo Lucarelli
- askanews, La ricerca dei recuperanti, una vita a caccia di reperti bellici, 30 giugno 2014