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Chanson russa
Chanson russa | |
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Origini stilistiche | blatnaya pesnya, musica leggera, pop, rock, jazz |
Origini culturali | Impero Russo |
Strumenti tipici | voce, chitarra, basso, batteria, tastiera |
Popolarità | alta in Russia |
La chanson russa (in russo русский шансон?, russkiy shanson) è un tipo di musica leggera diffusa in Russia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chanson ha avuto origine dai canti intonati dai prigionieri (blatnaya pesnya) risalenti all'epoca dell'Impero russo. Originariamente allegri in quanto servivano a mantenere alto il morale, con l'instaurazione dell'Unione Sovietica e la salita al potere di Stalin, i testi di quei brani sono divenuti più cupi e hanno iniziato a esprimere il dissenso nei confronti dell'attuale regime, motivo per cui erano proibiti.[1] Tali canti si sono diffusi tra gli studenti sovietici e l'intellighenzia anticonformista negli anni cinquanta durante il disgelo di Nikita Chruščёv, che ha permesso a milioni di prigionieri dei gulag di tornare nelle loro case.[2] Durante la metà degli anni sessanta la chanson si è diffusa grazie ai registratori a nastro[3] e ha avuto particolare fortuna tra i cosiddetti bardi che intonavano tale musica servendosi di una sola chitarra come accompagnamento; tuttavia, dal momento che non erano approvati dalla classe dirigente, questi musicisti hanno spesso eseguito le canzoni di prigionia durante le feste studentesche private.[4][5] Dopo la caduta dell'Unione Sovietica i testi che caratterizzano il genere hanno continuato a mantenere la loro verve malinconica, ma è cambiato musicalmente, divenendo più professionale ed ereditando elementi da stili musicali occidentali come il pop, il rock e il jazz. Sebbene molti funzionari russi osteggino ancora oggi il genere (uno di questi, il procuratore generale russo Vladimir Ustinov, ha definito i brani chanson "propaganda della sottocultura criminale"),[6] vi sono numerosi politici che invece tollerano o apprezzano il genere. A conferma di ciò, l'artista chanson Alexander Rosenbaum è stato insignito del titolo di artista del popolo russo da Vladimir Putin e membro della Duma del partito Russia Unita.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Notes from a Russian Musical Underground: The Sounds of Chanson, su nytimes.com. URL consultato il 31 luglio 2023.
- ^ (EN) Christopher Lazarski, Vladimir Vysotsky and His Cult, in Russian Review 51, 1992.
- ^ (EN) Gene Sosin, Magnitizdat: Uncensored Songs of Dissent", in Dissent in the USSR: Politics, Ideology, and People, Johns Hopkins University Press, 1975, p. 276.
- ^ Lazarski, "Vladimir Vysotsky", 60.
- ^ Sosin, "Magnitizdat", 278.
- ^ Kishkovsky, "The Sounds of Chanson", 1.
- ^ Kishkobsky, "The sounds of Chanson", 2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) These artists are bringing Russia's most embarrassing musical genre back to its criminal underground roots, su new-east-archive.org. URL consultato il 28 luglio 2023.
- (EN) Notes From a Russian Musical Underground: The Sound of Chanson, su nytimes.com. URL consultato il 27 luglio 2023.