Castello Borghese (Vivaro Romano)

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Castello Borghese
Vista della Torretta del Castello.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàVivaro Romano
Indirizzovia Mastro Lavinio
Informazioni generali
Condizioniin rovina
Costruzioneinizi XI secolo
Distruzione1799
UsoMuseo

Il Castello Borghese di Vivaro Romano (città metropolitana di Roma Capitale), sito nel centro storico del paese, è il castello intorno a cui si è sviluppato lo storico fenomeno dell'incastellamento che ha dato origine al paese ed epicentro delle vicende storiche del paese.

Costruzione e allargamento

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La storia del castello di Vivaro Romano viene fatta risalire agli inizi del Regno Longobardo, nonostante compaia per la prima volta in un testo scritto solo nel 1012 come proprietà dell'Abbazia di Farfa; documenti del Regesto di Farfa ne indicano l'esistenza nel racconto dell'incendio che distrusse proprio questo primo castello intorno al 1048.[1]

Successivamente la proprietà del castrum entrò a far parte delle proprietà della famiglia Orsini. A questa proprietà viene fatto risalire l'allargamento di tutto il castrum e grande restauro del castello vero e proprio; vennero costruiti:[2]

La Torretta vista dall'interno del Castello; a sinistra i resti del Palazzo Baronale
  • Una cinta muraria a difesa dell'abitato con quattro porte, oggi andate perdute - Porta Colle Gennaro, Porta Lancia, Porta Paola e Porta Nuova.
  • Il Palazzo Baronale, la cui entrata era posta su un grande giardino con fontana rivolto alla Piana del Cavaliere e composto da 16-19 stanze e una cappella a S. Michele, in ricordo della ecclesia castri di S. Michele ospitata nel castello andato distrutto nell'XI secolo.
  • Due alte torri di forma quadrata, di cui una vera e propria entrata al complesso e allo stesso tempo prigione del castrum, simmetriche rispetto al Palazzo.
  • Un orto posto dietro il Palazzo.

Di tutto il complesso oggi sono ancora visibili solo alcune parti: la Torretta di 3 piani, la base della torre gemella e parti del grande portale del Palazzo Baronale.

Dopo molti passaggi di proprietà, il feudo di Vivaro passò infine alla famiglia Borghese, quando nel 1609 Papa Paolo V Borghese lo acquisto per suo nipote Marcantonio II Borghese elevandolo a status di Principato[3], e si fecero promotori di un nuovo restauro; a questo viene fatto risalire il grande arco a tutto sesto seicentesco, portale alla residenza che ancora oggi introduce ai resti del Castello.

Il Castello fu poi coinvolto nella battaglia tra la Repubblica Romana, repubblica sorella della Francia rivoluzionaria, e lo Stato Pontificio, quando un gruppo di insorti vivaresi capitanati dal fabbro-ferraio Mastro Lavinio Ferruzzi[4] si asserragliarono nel Castello intorno al 1799[5] che fu più volte attaccato dalle truppe della Repubblica[6].

Il teatro di nuova costruzione

A seguito di tali eventi, proprio nel 1799 i vivaresi, per motivi non noti, decisero di distruggere il Castello, vendendone addirittura i materiali[7][8].

Età contemporanea

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Un restauro generale dei resti del Castello fu svolto agli inizi del Duemila; con esso fu costruito un teatro all'aperto, nel giardino che era la piazza del Castello di fronte al Palazzo Baronale, per lo svolgimento di rappresentazioni artistiche e feste paesane.

Nel 2013 fu creato un museo per raccontare la storia dell'abitato e degli abitanti di Vivaro Romano[9][10].

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo Castrum Vivarii.

La Torretta medievale è ciò che rimane delle due torri del castello, ha base quadrata e si sviluppa su tre piani.

Attualmente ospita il museo demo etnoantropologico e storico-archeologico Castrum Vivarii.

  1. ^ Di Nicola, 1985, pp. 80-85.
  2. ^ Di Nicola, 1985, pp. 60 / 98-99 / 187-188.
  3. ^ I Signori di Vivaro, su museocastrumvivarii.it. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  4. ^ Presutti, 1929-1930, p. 255.
  5. ^ Gori, 1864, p. 48.
  6. ^ Presutti, 1929-1930, pp. 258-259.
  7. ^ Presutti, 1929-1930, p. 258.
  8. ^ Notazione presente nell'Archivio Borghese "Vivaro" n.142.
  9. ^ Il Museo, su museocastrumvivarii.it. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  10. ^ Museo Castrum Vivarii • Sistema Museale Medaniene, su • Sistema Museale Medaniene. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  • Fabio Gori, Nuova guida storica, artistica, geologica ed antiquaria da Roma a Tivoli e Subiaco alla grotta di Collepardo alle valli dell'Amsanto ed al lago Fucino, Parte IV, Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1864, pp. 46-48.
  • Giacchino Di Nicola, Storia di Vivaro Romano sullo sfondo della regione ai confini del Lazio con la Sabina e l'Abruzzo, Roma, s.n., 1985.
  • Giuseppe Presutti, Vivaro, in Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte, vol. IX-X, Subiaco, Tipografia dei Monasteri, 1929-1930, pp. 248-271.

Collegamenti esterni

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