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Carmen Martin Gaíte

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Carmen Martin Gaíte

Carmen Martin Gaíte ( Salamanca, 8 dicembre 1925Madrid 23 luglio 2000 ) fu una scrittrice spagnola , una delle figure più importanti delle letterature ispaniche del secolo XX. Ricevette, tra l’altro, il Premio Principe di Asturia per la letteratura.

Carmen era la seconda figlia del matrimonio formato da José Martín López (Valladolid, 1885) e da Maria Gaíte Veloso (Orense, 1894), i quali si sposarono nel 1923. I suoi genitori si erano conosciuti a Salamanca, dove suo padre lavorava come notaio. I suoi nonni materni erano di Orense ed anche sua madre nacque in questa provincia. Suo nonno era stato un cattedratico di geografia e il suo prozio fu fondatore dell’Ateneo di Orense, direttore ed editore del periodico L’ Orensano. La famiglia di solito passava le estati in una fattoria che avevano i loro nonni materni a San Lorenzo de Piñor (Barbados) a cinque chilometri da Orense.[1] [2] [3] Questi viaggi furono alla base del suo vincolo con Galicia ed i suoi interessi per la cultura della terra, che serve da scenario per alcune delle sue opere come Las ataduras y Retahílas.

Carmen nacque e crebbe nella città di Salamanca. Durante la sua infanzia non andò in nessuna scuola giacché suo padre, di idee liberali, non desiderava che fosse educata in una istituzione religiosa, per questo ricevette lezioni da professori particolari e da suo padre, grande appassionato di storia e letteratura, che esercitò come iniziatore di Carmen e di sua sorella Ana in queste discipline.

L’ inizio della Guerra Civile spagnola impedì a Carmen di prendere la maturità nell’ Istituto Escuela di Madrid, come già ebbe fatto sua sorella Ana, che dovette finire i suoi studi di scuola secondaria presso l’ Istituto femminile di Salamanca, ambiente il quale si riflette nel suo romanzo, Entre visillos. Lì ebbe come professori Rafael Lapesa, Salvador Fernández Ramírez, due futuri membri della Reale Accademia spagnola e che segnarono la sua vocazione letteraria.

Nel 1943, iniziò i suoi studi di Filosofia e Lettere nell’Università di Salamanca, dove ebbe come professori Francisco Maldonado, Antonio Tovar, Manuel Garcìa Calvo ed Alonso Zamora Vicente. Il primo corso coincise con Ignazio Aldecoa ed Augustín Garcia Calvo. In questo anno collaborò con la rivista Trabajos y dias, dove apparirono i suoi primi poemi e si interessò anche al teatro, partecipando come attrice in varie opere. Durante l’estate del 1946, vinse una borsa di studio per l’Università di Coimbra, dove rafforzo i suoi interessi per la cultura galiziana portoghese. Nell’estate del 1948, dopo aver terminato la sua laurea nel ramo della Filologia Romanica, ebbe una borsa di studio per ampliare gli studi all’estero, nel College Internazionale di Cannes. Lì perfezionò la lingua francese, si inizia alla letteratura francese contemporanea e conosce un tipo di società più aperta e cosmopolita.[3] In questo stesso anno, andandosene della Francia si trasferisce a Madrid, con l’intenzione di preparare la sua tesi di dottorato sui canzonieri galiziano-portoghesi del secolo XIII, che non arriverà a concludere. A Madrid si ritrova con Ignazio Aldecoa, che la introduce nel circolo letterario di alcuni componenti della così chiamata Generazione del 50, tra i quali troviamo Medardo FraileAlfonso SastreMayrata O'WisiedoJesús Fernández SantosRafael Sánchez FerlosioJosefina Rodríguez Álvarez e Carlos Edmundo de Ory.[3]

Inizio della sua carriera letteraria

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Poco a poco il suo progetto di tesi dottorale andò diluendosi e vinse peso la sua dedicazione alla letteratura. Pubblicava racconti e articoli su riviste e lavoro per un po’ di tempo facendo schede per un dizionario della Reale Accademia spagnola, lavorò anche come professoressa in una scuola femminile e come impiegata contabile di suo padre che si era trasferito a Madrid. [3]

Nel 1953 cominciò a collaborare con la rivista letteraria Revista Española, e nel mese di ottobre contrasse matrimonio con lo stesso scrittore Rafael Sánchez Ferlosio, che ebbe conosciuto al suo arrivo a Madrid nel 1950. Dopo la cerimonia, il matrimonio viene trascorso alcuni mesi a Roma, nella casa dei nonni materni di Sanchez Ferlosio, inoltre a visitare altre città italiane come Napoli, Firenze e Venezia. Questo periodo italiano la portò a contatto con la letteratura contemporanea di questo paese,tra le sue principali influenze spiccano Cesare Pavese, Italo Svevo e Natalia Ginzburg. Si separerà da Ferlosio nel 1970, per vivere con sua figlia Marta che verrà a mancare nel 1985 all’età di 29 anni.

Nella primavera del 1954 ottiene il Premio Café Gijon per il suo breve romanzo El balneario. Nell’ottobre di questo stesso anno nacque il suo primo figlio, Miguel, che morì di meningite nel maggio dell’anno seguente. Sua figlia Marta, nacque due anni dopo nel 1956.

Il suo consolidamento come romanziera arrivò con il premio nadal che ottenne nell’estate del 1958 per il suo primo romanzo lungo, Entre visillos. Il secondo fu Ritmo lento che arrivò finalista per il premio Biblioteca breve di narrativa del 1962. [3]

La passione per la storia

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Negli anni sessanta lascia un po’ in disparte la scrittura narrativa, attratta dalla storia, rimanendo più di dieci anni senza pubblicare alcun romanzo. Frutto di questo lavoro sono El proceso de Macanaz: historia de un empapelamiento (1970), sulla politica del XVIII secolo. Melchor de Macanaz, ed El conde de Guadalhorce, su época y su labor (1976). In questa linea di investigazione costruì la sua tesi dottorale con il titolo Linguaggio e stile amorosi nei testi del secolo XVIII spagnolo, che lesse l’11 giugno 1972, a 46 anni, davanti ad un tribunale composto dai suoi più antichi professori Rafael Lapesa, Alonso Zamora Vicente, e che era composto anche da José María Jover ed Emilio Lorenzo. [3] L'opera, che analizza fenomeni curiosi spariti come il “chischiveo”, fu pubblicata nel 1973 con il titolo Usi amorosi del diciotto in Spagna.

Ricevette tra l’altro il Premio Nadal ed il Premio Principe di Asturia delle Letterature.

Monumento eretto a Carmen Martin Gaíte (dicembre del 2000) nella Plaza de los Bandos, dove nacque nella città di Salamanca.
  • A rachas (1973), poesia
  • La búsqueda de interlocutor y otras búsquedas (1974), articoli
  • Todo es un cuento roto en Nueva York (1986), poesia
  • Agua pasada (Articoli, prologhi e discorsi) (1993), miscellanea
  • Esperando el porvenir. Homenaje a Ignacio Aldecoa (1994), conferenze
  • La hermana pequeña (1999), teatro
  • Poemas (2001), poesia
  • Cuadernos de todo (2002), diario
  • Pido la palabra (2002), conferenze
  • Visión de Nueva York (2005), diario
  • Tirando del hilo : (artículos 1949-2000) (2006), articoli
  • El libro de la fiebre (2007)

Bibliografia recente

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  • González Couso, David, (2009). «Carmen Martín Gaite y su geografía literaria». Espéculo. Rivista di studi letterari, Madrid, UCM.
  • Cruz Cámara, Nuria (2008). El laberinto intertextual de Carmen Martín Gaite. Newark, Juan de la Cuesta.
  • González Couso, David (2008). Los perfiles gallegos de Carmen Martín Gaite. Almería, Procompal Pubblicazioni. Epílogo di Ana María Martín Gaite.
  • González Couso, David (2008). Una propuesta de lectura para Caperucita en Manhattan. Granada, Procompal Pubblicazioni.
  • Saiz Álvarez, José Manuel e Herrero Herrero, Eustasio, eds. (2007). Luz en la quietud. Libro-homenaje a Carmen Martin Gaite. Collezione Acqua Libri, 1, Madrid: Edizione FIEC.
  1. ^ Cristina Huete, Allariz reivindica a 'Carmiña', in EL PAÍS, 28 aprile 2008. URL consultato il 27 novembre 2015.
  2. ^ David González Couso, Carmen Martín Gaite y su geografía literaria, su pendientedemigracion.ucm.es. URL consultato il 27 novembre 2015.
  3. ^ a b c d e f Raúl Cremades, Tras la huella literaria de Carmen Martín Gaite. Estudio biográfico y aproximación didáctica., in Crítica Cl, 25 marzo 2013. URL consultato il 28 novembre 2015.