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Ferrovia di Moura
Ferrovia di Moura | |
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Nome originale | Ramal de Moura |
Stati attraversati | Portogallo |
Attivazione | 1869 - 1902 |
Soppressione | 1990 |
Gestore | Comboios de Portugal |
Precedenti gestori | Caminhos de Ferro do Estado |
Lunghezza | 60 km |
Scartamento | Iberico 1668 mm |
Ferrovie | |
La ferrovia di Moura (in portoghese Ramal de Moura e in origine parte della Linha do Sueste) è una ferrovia a scartamento iberico che collegava Moura a Beja, sulla ferrovia dell'Alentejo, in Portogallo. Venne dismessa nel 1990.
La linea raggiunse Quintos il 2 novembre 1869, Serpa il 14 aprile 1878, Pías il 14 febbraio 1887 e Moura il 27 dicembre 1902[1][2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prodromi
[modifica | modifica wikitesto]Un collegamento via ferrovia della regione dell'Alentejo a Lisbona venne concepito nella seconda metà del XIX secolo in quanto utile al trasporto delle produzioni agricole[3] pertanto si pensò di unire Beja e Évora alla sponda sud del Tago per creare quivi un approdo dal quale raggiungere Lisbona. Nel 1854 il progetto venne affidato alla Companhia Nacional dos Caminhos de Ferro ao Sul do Tejo. Nel 1859 il governo contrattò con la Companhia dos Caminhos de Ferro do Sueste l'esecuzione della Vendas Novas -Beja e la corrispondente per Évora[1]. La linea per Beja fu inaugurata il 15 maggio 1864 tuttavia le due concessioni avevano il difetto di avere scartamento differente con obbligo di trasbordo a Vendas Novas. Il governo trovò la soluzione nazionalizzando la Companhia ao Sul do Tejo rivendendo le sue linee alla Companhia do Suestes con la clausola che avrebbe dovuto completarle e uniformare lo scartamento[1].
Tratta tra Beja e Pias
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1864 la Companhia do Sueste ottenne una concessione per il prolungamento Beja-frontiera spagnola (sulla direttrice di Siviglia) passante per Quintos[1][4][5].[6] Tale ferrovia si sarebbe collegata al porto di Huelva con la ferrovia spagnola[7].
La Companhia do Sueste tuttavia entrò in seria difficoltà economica per cui le sue linee furono nazionalizzate nel 1867[1]; il completamento della costruzione delle linee fu assunto quindi dallo Stato; la prima sezione della Linha do Sueste, tra Beja e Quintos entrò in servizio il 2 novembre 1869[1][8], la prosecuzione per Serpa il 14 aprile 1878[9].
Nel 1884 iniziarono gli espropri per la tratta Serpa-Pías[10] e il 14 febbraio 1887 era stata ultimata[11][12].
Tratta Pias-Moura
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate del 1897 un disegno di legge incluse, tra le altre costruzioni anche la tratta Pias-Moura[13]. Come per altri anche in questo caso vi furono richieste e varianti progettuali. Il "Plano Geral da Rede ao Sul do Tejo" approntato il 15 maggio 1899 e pubblicato il 27 novembre 1902 considerava la tratta Pias-Moura comune alla Linha do Sueste e alla Linha do Guadiana (nome dell'tronco Évora-Pomarão[7][14]. Tramontava definitivamente l'idea di raggiungere la Spagna declassando la linea al solo interesse locale[15]. Nonostante i finanziamenti promessi la linea non veniva ancora costruita e numerose iniziative locali premevano perché iniziassero i lavori[16][17].
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]Il 29 luglio 1901 fu aperta una gara d'appalto per la costruzione del sedime che fu vinta da 5 imprese[18]. Nell'aprile 1902 le Caminhos de Ferro do Estado pianificarono la costruzione del tratto[19]; i lavori iniziarono con previsione di completarli nel mese di settembre[20]. Nel maggio 1902 furono banditi i concorsi per la realizzazione della stazione di Moura e di alcune infrastrutture di linea[21].
I lavori tuttavia non rispettarono le scadenze previste anche a causa delle avverse condizioni atmosferiche danneggiarono seriamente alcuni tratti della ferrovia[22].
L'inaugurazione fissata al 15 novembre venne ritardata ancora al 27 dicembre anche se la stazione di Moura non era ancora pronta [18];le opere di completamento e assestamento della massicciata vennero completate successivamente[16].
Ulteriori progetti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1930 il Plano Geral da Rede Ferroviária riprese il progetto della ferrovia del Guadiana tra Évora e Pomarão includendovi il tracciato già esistente Moura-Pias che sarebbe stato decurtato dalla Linha do Sueste nella sua sezione Beja-Pias[23].
Nel 1939 venne progettata la Variante di Serpa, con un nuovo ponte sul Guadiana, allo scopo di servire meglio la città.
Declino del servizio
[modifica | modifica wikitesto]Per far fronte al deficit di esercizio derivante dalla scarsa frequentazione dei treni all'inizio degli anni cinquanta vennero utilizzate automotrici per il trasporto viaggiatori[24].
La ferrovia di Moura venne chiusa al traffico il 1º gennaio 1990[17]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La ferrovia da Beja a Moura adottava lo scartamento iberico 1668 mm; era a binario unico e lunga circa 60 km[25]. Era inizialmente considerata parte della Rete do Sul e Sueste[25].
Stazioni e fermate | ||||||
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Ferrovia dell'Alentejo → Barreiro | |||||
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153,937 | Beja | ||||
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L.ª Alentejo → Funcheira | |||||
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156,885 | Alcoforado | ||||
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159,590 | Vila Azedo | ||||
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160,570 | Neves | ||||
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166,042 | Baleizão | ||||
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169,746 | Torre da Cardeira | ||||
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173,246 | Quintos | ||||
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Variante di Serpa (prog. abb.) | |||||
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178,6 | Ponte sul Guadiana | ||||
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178,572 | Ponte do Guadiana | ||||
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Serpa (prog. abb.) | |||||
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182,951 | Serpa-Brinches (ant. Serpa) | ||||
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Variante di Serpa (prog. abb.) | |||||
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187 | Corte do Poço | ||||
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Ferrovia del Guadiana → Pomarão (prog. abb.) | |||||
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195,983 | Pías | ||||
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202,076 | Pipa | ||||
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205,860 | Machados | ||||
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208,827 | Vale de Rãs | ||||
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212,707 | Moura | ||||
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Ferrovia del Guadiana → Reguengos (prog. abb.) |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Carlos Manitto Torres, A evolução das linhas portuguesas e o seu significado ferroviário (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 70, n. 1683, 1º febbraio 1958, pp. 75-78. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ Capelo et al, p. 252.
- ^ Veigas, p. 26.
- ^ José Fernando de Sousa, A transformação das oficinas gerais dos C. F. E., no Barreiro (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 46, n. 1122, 16 settembre 1934, pp. 465-467. URL consultato il 24 febbraio 2017.
- ^ José Fernando de Sousa, A Conclusão do Ramal de Sines (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 48, n. 1170, 16 settembre 1936, pp. 483-484. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ José Fernando de Sousa, Ligações ferroviárias com a Espanha: A Linha de Zafra a Villa Nueva (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 48, n. 1158, 16 marzo 1936, pp. 165-167. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ a b Parte Official (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 360, 16 dicembre 1902, pp. 381-384. URL consultato il 1º marzo 2017.
- ^ Martins et al, p. 244.
- ^ Carlos Nono, Efemérides ferroviárias (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 63, n. 1495, 1º aprile 1950, pp. 71-72. URL consultato il 26 febbraio 2016.
- ^ Matos et al, p. 228.
- ^ Carlos Nono, Efemérides ferroviárias (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 61, n. 1467, 1º febbraio 1949, pp. 131-132. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ Há 50 anos (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 60, n. 1465, 1º gennaio 1949, pp. 96-97. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ Há Quarenta Anos (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 49, n. 1190, 16 luglio 1937, pp. 367-368. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ José Fernando de Sousa, A rêde ferro-viaria ao Sul do Tejo (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 359, 1º dicembre 1902, pp. 354-356. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ José Fernando de Sousa, As nossas linhas ferroviárias internacionais e as linhas de Salamanca à fronteira portuguesa (PDF) [collegamento interrotto], in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 40, n. 954, 16 settembre 1927, pp. 266-270. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ a b De Pias a Moura (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 16, n. 361, 1º gennaio 1903, p. 10. URL consultato il 2 febbraio 2017.
- ^ a b Correia, pp. 129-130.
- ^ a b Pias a Moura (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 360, 16 dicembre 1902, pp. 402-403. URL consultato il 23 agosto 2012.
- ^ Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 344, 16 aprile 1902, p. 124. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 350, 16 luglio 1902, p. 218. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ Arrematações (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 346, 16 maggio 1902, pp. 155-156. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ Linhas Portuguezas (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 15, n. 356, 16 ottobre 1902, pp. 314-315. URL consultato il 24 de Junho de 2014.
- ^ Portogallo. Ministério do Comércio e Comunicações - Direcção Geral de Caminhos de Ferro - Divisão Central e de Estudos - Secção de Expediente, Decreto n. 18190 del 28 marzo 1930 (PDF), in Série I do Diário do Governo n. 83, 10 aprile 1930.
- ^ Guerra Maio, Pousadas e Automotoras (PDF) [collegamento interrotto], in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 64, n. 1525, 1º luglio 1950, pp. 161-163. URL consultato il 3 marzo 2017.
- ^ a b Jaime Jacinto Galo, A Rêde Ferroviária de Portugal (PDF), in Gazeta dos Caminhos de Ferro, vol. 60, n. 1454, 16 luglio 1948, pp. 380-382. URL consultato il 1º marzo 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rui Capelo; Augusto Monteiro; João Nunes et al, História de Portugal em Datas, Círculo de Leitores, Lda. e Autores, 1994, p. 480, ISBN 972-42-1004-9.
- José António de Oliveira Correia, Moura: Culturas e Mentalidades, Moura, Câmara Municipal de Moura, 1997, p. 325.
- João Martins; Madalena Brion; Miguel Sousa et al, O Caminho de Ferro Revisitado: O Caminho de Ferro em Portugal de 1856 a 1996, Lisbona, Caminhos de Ferro Portugueses, 1996, p. 446.
- A. Matos; M. Martins; M. Bettencourt, Senhores da Terra: Diário de um Agricultor Alentejano (1832-1889), Lisbona, Imprensa Nacional - Casa da Moeda, 1982, p. 455.
- Francisco Reis; Rosa Gomes; Gilberto Gomes et al, Os Caminhos de Ferro Portugueses 1856-2006, Lisbona, CP-Comboios de Portugal e Público-Comunicação Social S. A., 2006, p. 238, ISBN 989-619-078-X.
- Francisco José Viegas, Comboios Portugueses: Um Guia Sentimental, Lisbona, Círculo de Editores, 1988, p. 185.
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