Utente:Roberta.Pesce95/Sandbox

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La vedova di Francesco Gaipa (Messina, XVIII secolo) è stata una tipografa italiana[1].

Non si hanno notizie riguardo alla nascita e all'infanzia della moglie dell'editore messinese Francesco Gaipa, la quale subentrò al marito nel 1767, un anno dopo la morte dello stesso[2]. Non si conosce precisamente la data di morte del tipografo, ma si sa che essa avvenne per certo nel corso del 1766, anno nel quale pubblicò alcune opere tra cui Assertiones polemicae di Antonino Foti, l'Orazione panegirica di Michelangelo da S. Basilio e le Theses de Deo di Lorenzo Papotto[3]. Nello stesso anno, però, fu pubblicato un Saggio letterario che danno al pubblico i signori grammatici della scuola superiore nel tempio del Collegio Imperiale che presentava la soscrizione "nella stamperia degli eredi di Gaipa"[4]. La tipografia si trovava nella strada di S. Lorenzo, a Messina[5]. Durante la sua attività, iniziata nel 1748 e consolidatasi successivamente, Francesco Gaipa pubblicò all'incirca una settantina di edizioni, stampate con particolare accuratezza per il dettaglio iconografico; diligenza e impegno gli permisero quindi di ottenere il titolo di "Regio Impressore"[6]. Lo zelo del tipografo non fu, però, ugualmente imitato dalla vedova: in circa una decina di anni (1767-1780) ella diede alle stampe una ventina di edizioni, riguardanti prevalentemente la letteratura devozionale e occasionale. Probabilmente, la vedova ebbe non poche difficoltà nella gestione dell'officina alla morte del marito[7]. Dopo il 1780 non si conoscono notizie riguardanti la tipografa, ma in generale si può affermare che, verso la fine del XVIII secolo, tutta l'attività editoriale messinese diminuì[8].

Edizioni stampate

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Le edizioni della vedova Gaipa sono per la maggior parte stampate in piccoli formati e sono sempre decorate con fregi, frontalini e finalini xilografici[9]. Tra di esse, sono degni di nota i tre scritti risalenti al 1796: due componimenti musicali che appartengono al librettista Giuseppe Calvi, ovvero il Dialogo sopra le cagioni e gli effetti strepitosi del terremoto e l' Eliseo sul Carmelo, e le Theses ex universa jurisprudentia di Michael Primo Arena[10]. L'unica edizione in folio del catalogo della tipografa è quella delle Theses philosophico-mathematicae ex physica (1772) di Placido Atanasio[11]. Le restanti edizioni riguardano soprattutto la letteratura devozionale (Modo di recitare la corona della Santissima Trinità del 1770), oppure opere popolari (l'Istorico racconto della invenzione e traslazione della vergine e martire S. Frebonia del 1771 di Francesco Proto). Purtroppo, varie edizioni sono andate perdute nel tempo.[12].

1767

  • L'Epicedio. Serenata funebre[13]
  • Piccolo, Diego Saverio, Vita della venerabil serva di Dio suor Maria Spadaro[14] (SBN: IT\ICCU\PALE\001872)
    Diego Saverio Piccolo, «Vita della venerabile serva di Dio suor Maria Spadaro», Messina: Regia Stamperia della Vedova di Gaipa, 1767
  • Costanzo, Vincenzo, Il Sogno[15]
    Vincenzo Costanzo, «Il sogno», Messina: Regia Stamperia della Vedova di Gaipa, 1767

1768

1769

  • Arena, Michael Primo, Theses ex universa jurisprudentia, dedicate ad Antonino Sersale, cardinale e arcivescovo[18] (SBN: IT\ICCU\PBEE\007392)
  • Calvi, Giuseppe, Dialogo sopra le cagioni, e gli effetti più strepitosi del terremoto[19] (SBN: IT\ICCU\NAPE\026468)
  • Calvi, Giuseppe, Eliseo sul Carmelo[20] (SBN: IT\ICCU\NAPE\026469)

1770

1771

  • Direttorio del sacerdote[22] (SBN: IT\ICCU\PALE\003662)
  • Proto, Francesco, Istorico racconto[23] (SBN: IT\ICCU\PALE\004549)

1772

1773

1774

  • Corunedda di lu gloriusu principe archangilu protitturi principali di la città di Caltanissetta[30]
  • Ganci, Candido Michele, Astronomici astrologici discorsi[31] (SBN: IT\ICCU\PALE\004362)
  • Zanclae triumphus[32]

1775

  • Mifsud, Bartolomeo, Componimento storico[33] (SBN: IT\ICCU\PALE\004551)

1776

  • Ristretto della Vita, Virtù e Miracoli della beata Rita da Cassia[34]

1780

  • In festo S. Ursula[35]
  • Feria VI. post octavam Corporis Christi[36]
  • Valentina Sestini, La vedova di Francesco Gaipa (1767-1780), in Donne tipografe a Messina tra XVII e XIX secolo, Pisa, Roma, Serra, 2015, ISBN 978-88-6227-798-3.
  • Giuseppe Lipari, Gli annali dei tipografi messinesi del '600, Messina, Sicania, 1990, ISBN 88-7268-021-2.

Voci correlate

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  1. ^ Valentina Sestini, La vedova di Francesco Gaipa (1767-1780), in Donne tipografe a Messina tra XVII e XIX secolo, Pisa, Roma, Serra, 2015, p. 65, ISBN 978-88-6227-798-3.
  2. ^ Ibidem
  3. ^ Ibidem
  4. ^ Ivi, pp. 65-66
  5. ^ Ivi, p. 66
  6. ^ Ibidem
  7. ^ Ivi, p. 67
  8. ^ Ivi, p. 71
  9. ^ Ivi, p. 67
  10. ^ Ibidem
  11. ^ Ibidem
  12. ^ Ivi, pp. 67-71
  13. ^ Giuseppe Lipari, Gli annali dei tipografi messinesi del '600, Messina, Sicania, 1990, p.135, ISBN 88-7268-021-2.
  14. ^ Ibidem
  15. ^ Ibidem
  16. ^ Ivi, p.136
  17. ^ Ibidem
  18. ^ Ibidem
  19. ^ Ivi, p.138
  20. ^ Ibidem
  21. ^ Ibidem
  22. ^ Ivi, p.139
  23. ^ Ivi, p.141
  24. ^ Ivi, p.142
  25. ^ Ivi, p.143
  26. ^ Ibidem
  27. ^ Ibidem
  28. ^ Ivi, p.144
  29. ^ Ibidem
  30. ^ Ibidem
  31. ^ Ibidem
  32. ^ Ivi, p.145
  33. ^ Ibidem
  34. ^ Ivi, p.146
  35. ^ Ivi, p.147
  36. ^ Ibidem