Roma in fiamme
Roma in fiamme | |
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Titolo originale | Rome's Sacred Flame |
Autore | Robert Fabbri |
1ª ed. originale | 2018 |
1ª ed. italiana | 2019 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Romanzo storico |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Impero romano |
Protagonisti | Vespasiano |
Serie | Il destino dell'imperatore |
Preceduto da | La furia di Roma |
Seguito da | L'imperatore di Roma |
Roma in fiamme (Rome's Sacred Flame) è un romanzo storico di Robert Fabbri, ed è l'ottavo capitolo della saga Il destino dell'imperatore, che ha come protagonista Tito Flavio Vespasiano. Uscito per la prima volta nel 2018, è stato poi pubblicato in Italia l'anno seguente. La trama verte sul grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C., da qui il titolo, e dell'inizio delle persecuzioni dei cristiani.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Vespasiano è appena diventato governatore della provincia d'Africa, e Nerone, il folle imperatore dal temperamento imprevedibile, lo ha incaricato di partire con una spedizione formata dai suoi uomini più fidati nel remoto regno dei Garamanti e liberare duecento cittadini romani ora resi schiavi. Lì, Vespasiano, che spera in un rapido successo e ritorno a Roma, scopre che l'intera popolazione di schiavi è sull'orlo della rivolta: non ci sono eserciti a controllare i tumulti, ed è solo questione di tempo prima che la situazione degeneri nel caos. Vespasiano è dunque costretto a fuggire con i suoi uomini e i suoi prigionieri liberati nel deserto, incalzati dai ribelli, dalla sete e dalla stanchezza. Come se non bastasse, le stravaganze dell'imperatore Nerone a Roma destano grande preoccupazione, tanto che non solo i senatori temono per la propria vita, ma persino quelli che più stanno vicino a Nerone cominciano a complottare contro di lui. Per salvare il suo regno, Nerone pianifica un sanguinario progetto, per elevarsi a salvatore della città e mostrare al popolo i suoi nemici come criminali assetati di potere. Vespasiano, pur desiderando sbarazzarsi della dinastia imperiale per liberare Roma dalla sua follia e dai suoi eccessi, aiuta Nerone e si libera di alcuni vecchi nemici. Alla fine si ritroverà a capo di un esercito, consapevole che la resa dei conti tra lui e l'imperatore si sta avvicinando sempre più.
Il libro è diviso in un prologo, ambientato a Roma nel 63 d.C., e di quattro parti, più l'Epilogo:
- Garama, dicembre del 63 d.C.
- Roma, giugno del 64 d.C.
- Terme di Cotilia, aprile del 65 d.C.
- Roma, aprile del 65 d.C.
- Epilogo, Tracia, aprile del 67 d.C.
Personaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Vespasiano: protagonista della serie. In questo romanzo è inizialmente governatore dell'Africa Latina; alla fine viene nominato governatore della Siria e comandante dell'esercito romano incaricato di reprimere la rivolta giudaica.
- Sabino: fratello di Vespasiano e prefetto Urbano di Roma.
- Gaio Vespasio Pollone: zio materno dei protagonisti e senatore romano. Muore suicida sul finire del romanzo, vittima di un errore del nipote Vespasiano.
- Flavia: moglie di Vespasiano e madre dei suoi figli, Tito, Diocleziano (futuri imperatori) e Flavia minore. Muore nel penultimo atto del libro per mano dello Storpio.
- Tito: figlio di Vespasiano e futuro imperatore. Diventa questore e combatterà spesso al fianco del padre.
- Magno: capo della Fratellanza dei Crocevia, amico e alleato di Vespasiano.
- Hormus: ex-schiavo di origine armena di Vespasiano, reso liberto nel libro precedente.
- Corbulone: generale e politico romano, è amico di Vespasiano, ma ha rapporti poco positivi con il di lui amico di sempre Magno. Stavolta, egli e Vespasiano sono consuoceri, perché i loro figli stanno per sposarsi. In questo romanzo, dopo essersi distinto nella guerra contro i Parti e dopo aver suscitato la gelosia dell'imperatore Nerone, viene indotto da quest'ultimo al suicidio. La sua ingiusta fine sprona Vespasiano a iniziare a tramare seriamente per conquistare il trono imperiale.
- Cenis: Amante di Vespasiano.
- Nerone: imperatore di Roma, figlio di Agrippina e figlio adottivo del suo predecessore Claudio. In questo romanzo da inizio alle persecuzioni contro i cristiani, in seguito al grande incendio che devasta la città nel 64 d.C.
- Seneca: principale consigliere dell'imperatore Nerone. Muore suicida perché coinvolto in una congiura di palazzo.
- Poppea: amante e poi seconda moglie di Nerone, e donna manipolatrice; in questo romanzo, però, l'imperatore si sbarazza di lei uccidendola.
- Izebbiudjen: ciambellano di Nayram dei Garamanti, che lui definisce "Sua Eminentissima Maestà, il Signore dei Mille Pozzi".
- Nayram: sovrano dei Garamanti. La sua politica assolutista provocherà una tremenda e fatale rivolta di schiavi.
- Lo Storpio: è in realtà lo stesso ragazzino crocifisso nei primi capitoli del primo libro, ma nel penultimo atto si scopre che venne salvato dal padre. Provoca la morte di Flavia e tenta di uccidere Domiziano. Ritiratosi, catturerà poi Vespasiano e Magno e tenterà di farli crocifiggere, ma viene sconfitto da Tito che lo metterà definitivamente sulla croce.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Robert Fabbri, Roma in fiamme, traduzione di Rosa Prencipe, Newton Compton, 10 gennaio 2019, p. 373, ISBN 978-88-227-2548-6.
- Robert Fabbri, Roma in fiamme, traduzione di Rosa Prencipe, n. 193, Gli Insuperabili GOLD, Newton Compton, gennaio 2020, p. 373, ISBN 978-88-227-3749-6.