RS Ophiuchi
RS Ophiuchi | |
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Classificazione | A: gigante rossa ( M0/2III) B: nana bianca |
Classe spettrale | A: M2IIIpe B: D |
Distanza dal Sole | 1 950 anni luce (600 parsec)[1] 5 200 anni luce (1 600 parsec)[2] |
Costellazione | Ofiuco |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 17h 50m 13,20s |
Declinazione | -06° 42′ 28,5″ |
Lat. galattica | 19,80 |
Long. galattica | +10,37 |
Dati fisici | |
Massa | |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 12,5 (quiete) / 5,0 (nova) |
Moto proprio | AR: 6 mas/anno Dec: -5 mas/anno |
Nomenclature alternative | |
V* RS Oph, HD 162214, NOVA Oph 1958,
IRAS 17474-0641, SBC9 996, PPM 201101, 2MASS J17501316-0642284, AN 20.1901, WISEA J175013.15-064228.5, SS73 106, NOVA Oph 1898, ASAS J175013-0642.5, WISE J175013.16-064228.4, SV* HV 164, 2XMM J175013.1-064227, BD-06 4661, NOVA Oph 1933, NOVA Oph 1967, TIC 6348255, [WWV2004], GCRV 10316, J1750131-064228, AAVSO 1744-06, EM* MWC 414, TYC 5094-550-1, NOVA Oph 2006, UCAC4 417-071414, Gaia DR3 4174878674679897344, Gaia DR2 4174878674679897344 | |
RS Ophiuchi è una stella binaria, posta nella costellazione dell'Ofiuco a nord-est di ν Ophiuchi in direzione di M14, dotata di peculiari caratteristiche. Il sistema è infatti una variabile cataclismica di tipo nova ricorrente. Le due componenti del sistema sono una stella gigante rossa ed una nana bianca. L'orbita della seconda è all'interno dell'atmosfera rarefatta della prima. Attraverso un disco di accrezione il materiale della gigante rossa si accumula sulla nana bianca fino al raggiungimento di una massa critica, che innesca una reazione termonucleare con conseguente esplosione della nova, con la quale viene espulso verso lo spazio lo strato esterno. La variabilità rende difficile una stima accurata della distanza del sistema. Nel 2024 è stato scoperto un super resto di nova attorno a RS Ophiuchi.[4]
Fenomenologia
[modifica | modifica wikitesto]Sotto l'azione dell'elevatissimo campo gravitazionale della nana bianca, masse di gas della stella compagna che hanno raggiunto il lobo di Roche vanno ad alimentare il disco d'accrescimento in orbita attorno alla nana bianca; al raggiungimento di una massa critica, cadono sulla sua superficie dove l'impatto con la superficie stellare provoca l'istantanea trasformazione dell'energia cinetica del gas in calore così intenso da innescare termicamente la fusione nucleare dell'idrogeno (runaway thermonuclear reaction in inglese), evento che dà origine al fenomeno della nova; risultato dell'esplosione termonucleare è un aumento di luminosità su tutto lo spettro elettromagnetico e l'espulsione di materia a velocità che raggiungono ~ 10.000 km/s[5]. L'esplosione termonucleare provoca l'espulsione dalla nana bianca di circa 1/10.000.000 masse solari[6]. Una questione non ancora risolta definitivamente è se le nove ricorrenti siano i progenitori delle supernova di tipo Ia[7].
Le esplosioni si ripresentano con una periodicità che oscilla tra i dieci e i venti anni. Al loro manifestarsi il sistema può raggiungere una magnitudine pari a 5 rimanendo visibile ad occhio nudo per qualche giorno.
Cronologia delle esplosioni
[modifica | modifica wikitesto]La seguente cronologia è sicuramente incompleta in quanto il Sole transita ogni anno nei pressi RS Ophiuchi pertanto una parte delle esplosioni per ragioni statistiche avviene durante il periodo nel quale la nova non è visibile, in questi casi è possibile dedurre l'avvenuta esplosione solo osservando la parte finale della discesa della luminosità dal picco alla situazione di quiete, in futuro le osservazioni tramite satelliti permetteranno di osservare tutte le esplosioni.
1898
[modifica | modifica wikitesto]L'esplosione del giugno (?) 1898 non fu osservata direttamente. Nel 1904 Williamina Fleming, durante la revisione di alcune lastre fotografiche di Henry Draper, notò una possibile traccia di una nova che venne successivamente confermata da ulteriori analisi svolte da Edward Pickering e Annie Jump Cannon[8].
1907
[modifica | modifica wikitesto]L'esplosione del 1907 avvenne nei primi mesi dell'anno quando la stella era nel periodo di occultamento stagionale da parte del Sole. Il brillamento è ritenuto altamente probabile poiché alla prima osservazione dopo la stagione di occultamento il valore della magnitudo era inferiore a quello registrato nell'ultima osservazione precedente l'occultamento.[9]
1933
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 agosto 1933 è esplosa raggiungendo una magnitudine apparente 4,3[10][11]: fu osservata per primo dal astrofilo bolognese Eppe Loreta che stava osservando Y Ophiuchi allorché notò a sud-ovest un oggetto brillare a circa 50 arcominuti. L'osservazione fu confermata pochi giorni dopo dall'astrofilo statunitense Leslie Copus Peltier.
1945
[modifica | modifica wikitesto]L'esplosione del 1945 avvenne anch'essa nella stagione di occultamento solare come quella del 1907. In questo caso però vi fu una più prolungata osservazione della coda del brillamento rendendone più sicura l'attribuzione.[12]
1958
[modifica | modifica wikitesto]Il 13 luglio 1958 è esplosa raggiungendo la magnitudine fotografica 5,64: fu osservata per primo dall'astrofilo Cyrus Fernald a Longwood in Florida (USA)[13].
1967
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 ottobre 1967 è esplosa raggiungendo una magnitudine apparente 4,8: i primi ad osservarla furono Max Beyer ad Amburgo in Germania e Cyrus Fernald[14][15].
1985
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 gennaio 1985 è esplosa raggiungendo la magnitudine apparente 5,4[16] fu osservata per primo da Warren Morrison a Peterborough in Ontario (Canada). Per la prima volta oltre che nel visibile fu studiata nell'infrarosso, nell'ultravioletto e in radioonde[17].
2006
[modifica | modifica wikitesto]Il 12 febbraio 2006 è esplosa raggiungendo la magnitudine apparente 4,5: fu osservata per primo dall'astrofilo giapponese Hiroaki Narumi[18][19]. Fu studiata in varie lunghezze d'onda.[20][21].
2021
[modifica | modifica wikitesto]L'8 agosto 2021 è esplosa raggiungendo la magnitudine apparente di 4,8. L'esplosione è stata scoperta dagli astrofili Alexandre Amorim, Eddy Muyllaert e Keith Geary[22].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Izumi Hachisu e Mariko Kato, A theoretical light-curve model for the 1985 outburst of RS Ophiuchi [collegamento interrotto], in Astrophysical Journal, vol. 536, giugno 2000, pp. L93/L96.
- ^ (EN) Mariko Kato, Theoretical light curve for the recurrent nova RS Ophiuchi - Determination of the white dwarf mass, composition, and distance, in Astrophysical Journal, vol. 369, n. 1, marzo 1991, pp. 471-474, ISSN 0004-637X.
- ^ Joanna Mikołajewska e Michael M. Shara, The Massive CO White Dwarf in the Symbiotic Recurrent Nova RS Ophiuchi, in The Astrophysical Journal, vol. 847, n. 2, 26 settembre 2017, pp. 99, DOI:10.3847/1538-4357/aa87b6. URL consultato il 5 settembre 2021.
- ^ (EN) M. W. Healy-Kalesh, M. J. Darnley, E. J. Harvey, A. M. Newsam, Discovery of a nova super-remnant cavity surrounding RS Ophiuchi, in ArXiv, 8 febbraio 2024, p. 6, DOI:10.48550/arXiv.2402.05855.
- ^ (EN) The Recurrent Nova Class of Objects
- ^ (EN) Swift Observations of Extragalactic Recurrent Novae Archiviato il 7 novembre 2013 in Internet Archive.
- ^ (EN) The Outbursts of Classical and Recurrent Novae
- ^ Leonida Rosino, S. Taffara, G. Pinto, Lo spettro della nova ricorrente RS Ophiuchi nel massimo del 1958, Memorie della Societa Astronomica Italiana, vol. 31, pag. 251, dicembre 1960
- ^ (EN) Central Bureau for Astronomical Telegrams, RS Ophiuchi, in Circular No. 8396, 30 agosto 2004.
- ^ (EN) Harvard Announcement Card, n. 279. Observation of E. Loreta
- ^ (EN) O. C. WILSON and E. G. WILLIAMS, SPECTROPHOTOMETRY OF RS OPHIUCHI (NOVA OPHIUCHI NO. 3), Astrophysical Journal, vol. 80, pag. 344, dicembre 1934
- ^ (EN) Bradley E. Schaefer, Comprehensive Photometric Histories of All Known Galactic Recurrent Novae, in The Astrophysical Journal Supplement, vol. 187, n. 2, aprile 2010, pp. 275-373.
- ^ A. Abrami, B. Cester, Osservazioni fotometriche della Nova ricorrente RS Ophiuchi, Memorie della Società Astronomia Italiana, vol. 30, pag. 183, gennaio 1959
- ^ (EN) Roberto Barbon, A. Mammano, Leonida Rosino, Spectroscopic observations of the recurrent nova RS Ophiuchi from 1959 to 1968 (Communication at Non-Periodic Phenomena in variable Stars IAU Colloquium, Budapest, 1968), Communications of the Konkoly Observatory, n. 65, vol. VI, 1, pag. 257-260, gennaio 1969
- ^ (EN) Arthur D. Code, Recent Outburst of RS Ophiuchi, Astrophysical Journal, vol. 151, pag. L145, marzo 1968
- ^ IAUC 4030: Prob. N IN Nor; RS Oph; IR Gem; 1984p; 1984m; Corr, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 5 settembre 2021.
- ^ (EN) Padin et al., RS Ophiuchi — first radio detection of a recurrent nova outburst, in Nature, vol. 315, maggio 1985, pp. 306.
- ^ [vsnet-alert 8859] RS Oph in outburst !!, su ooruri.kusastro.kyoto-u.ac.jp. URL consultato il 5 settembre 2021.
- ^ IAUC 8671: N Oph 2006; RS Oph, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 5 settembre 2021.
- ^ (EN) Monnier et al., No Expanding Fireball: Resolving the Recurrent Nova RS Ophiuchi with Infrared Interferometry (PDF), in Astrophysical Journal, vol. 647, agosto 2006, pp. L127–L130, DOI:10.1086/507584.
- ^ (EN) Bode et al., Swift observations of the 2006 Outburst of the Recurrent Nova RS Ophiuchi. I. Early X-Ray Emission from the Shocked Ejecta and Red Giant Wind (PDF), in Astrophysical Journal, vol. 652, novembre 2006, pp. 629–635, DOI:10.1086/507980.
- ^ Alert Notice 752: Rare Outburst of Recurrent Nova RS Ophiuchi | aavso, su aavso.org. URL consultato il 5 settembre 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- T Coronae Borealis
- KT Eridani
- YY Doradus
- U Scorpii
- Stelle principali della costellazione dell'Ofiuco
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su RS Ophiuchi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) I dati di RS Ophiuchi sul sito SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr.
- (EN) I dati di RS Ophiuchi sul sito dell'International Variable Star Index, su aavso.org.
- (EN) The multifrequency behaviour of the recurrent nova RS Ophiuchi