Psi9 Aurigae
Psi9 Aurigae | |
---|---|
Classificazione | gigante azzurra |
Classe spettrale | B8IIIe C ~ |
Distanza dal Sole | 826 anni luce |
Costellazione | Auriga |
Redshift | -0,000137 ± 0,000007 |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 06h 56m 32,0573s |
Declinazione | +46° 16′ 26,394″ |
Lat. galattica | +20,0718° |
Long. galattica | 170,3004° |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 5,84 |
Magnitudine ass. | -1,18 |
Parallasse | 3,95 ± 0,69 mas |
Moto proprio | AR: -3,59 ± 0,79 mas/anno Dec: 4,98 ± 0,49 mas/anno |
Velocità radiale | -41,1 ± 2 km/s |
Nomenclature alternative | |
Psi9 Aurigae (ψ9 Aur / ψ9 Aurigae) è una stella gigante azzurra di magnitudine 5,84 situata nella costellazione dell'Auriga. Dista 826 anni luce dal sistema solare.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale. La sua posizione è fortemente boreale e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero nord, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero sud la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. La sua magnitudine pari a 5,8 la pone al limite della visibilità ad occhio nudo, pertanto per essere osservata senza l'ausilio di strumenti occorre un cielo limpido e possibilmente senza Luna.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero nord è visibile anche all'inizio dell'estate, grazie alla declinazione boreale della stella, mentre nell'emisfero sud può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate australe.
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]La stella è una gigante azzurra; possiede una magnitudine assoluta di -1,18 e la sua velocità radiale negativa indica che la stella si sta avvicinando al sistema solare.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dati della stella dall'archivio Simbad, su simbad.u-strasbg.fr.