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La donna che voleva morire
La donna che voleva morire | |
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Titolo originale | 性輪廻 死にたい女 Segura magura - Shinitai onna |
Lingua originale | giapponese |
Paese di produzione | Giappone |
Anno | 1971 |
Durata | 64 min |
Dati tecnici | B/N e a colori |
Genere | drammatico |
Regia | Kōji Wakamatsu |
Sceneggiatura | Izuru Deguchi |
Casa di produzione | Wakamatsu Production |
Fotografia | Hideo Itoh |
Interpreti e personaggi | |
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La donna che voleva morire (性輪廻 死にたい女?, Segura magura - Shinitai onna) è un film del 1971 diretto da Kōji Wakamatsu.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]La vicenda si svolge in Giappone, poco dopo il suicidio di Yukio Mishima, avvenuto il 25 novembre 1970. In una innevata località turistica giungono due sposi in viaggio di nozze: il maturo Ikiro Yoko e la giovane moglie Ryoko. Dopo aver fatto l'amore, Ryoko dice al marito che vorrebbe morire; il marito risponde che potrebbero contrarre un vicendevole patto di suicidio (Shinjū). Nel frattempo, nella stessa località, un giovane turista confida a Natsu, la proprietaria dell'albergo, di volersi uccidere secondo il rituale dei samurai; la proprietaria gli mostra allora una lunga cicatrice, reliquato di un colpo di spada che le era stato inferto dieci anni prima da un uomo di cui era innamorata e col quale aveva stretto un patto di suicidio, il quale tuttavia, dopo averla colpita con una spada da samurai e averla ferita gravemente, aveva rinunciato a sua volta di uccidersi ed era fuggito. Più tardi Natsu riconosce in Ikiro Yoko l'innamorato che dieci anni prima aveva rotto il patto di suicidio. A sua volta il giovane aspirante suicida riconosce in Ryoko, la moglie di Ikiro Yoko, una giovane che qualche tempo prima aveva incitato al suicidio rituale lui e altri giovani. Natsu e Ikiro Yoko decidono di onorare il vicendevole patto di suicidio sottoscritto anni prima e chiedono ai due più giovani di aiutarli a mettere in atto il proposito. Dopo la morte di Ikiro Yoko e Natsu, i due più giovani se ne vanno via insieme, in automobile, dalla località turistica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il tema del suicidio e dei patti di suicidio ebbe risonanza nel novembre del 1970 in occasione del suicidio rituale messo in atto dallo scrittore giapponese Yukio Mishima e alcuni suoi seguaci. Nel film di Koji Wakamatsu appaiono brevi filmati nei quali compare Mishima o si fa riferimento al suo suicidio; si avvertono inoltre echi della cultura giapponese dello Zengakuren, un movimento nel quale erano presenti i temi dell'autodistruzione[1].
La donna che voleva morire è uscito in Giappone nell'aprile 1971[2], ma non è mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane. È stato tuttavia trasmesso in televisione da Rai 3 il 3 novembre 2012 nel programma Fuori orario con dialoghi in lingua giapponese e sottotitoli in lingua italiana[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marco Müller e Dario Tomasi (a cura di), Racconti crudeli di gioventù: nuovo cinema giapponese degli anni 60, Torino: EDT, 1990, pp. 22-24, ISBN 88-7063-087-0, ISBN 9788870630879 (Google libri)
- ^ IMDb
- ^ Programmazione Fuori orario
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La donna che voleva morire, su IMDb, IMDb.com.
- (EN, ES) La donna che voleva morire, su FilmAffinity.
- (EN) La donna che voleva morire, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) DVD "The Woman Who Wanted To Die (Segura Magura: Shinitai Onna)", su avaxhome.ws.