Encephalartos princeps
Encephalartos princeps | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Encephalartos |
Specie | E. princeps |
Nomenclatura binomiale | |
Encephalartos princeps R.A.Dyer, 1965 |
Encephalartos princeps R.A.Dyer, 1965 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica del Sudafrica.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una specie a portamento arborescente, con fusto alto sino a 6 m, eretto, talora decombente o addirittura pendente, di 40–60 cm di diametro.[3]
Le foglie, pennate, disposte a corona all'apice del fusto, sono lunghe 100–130 cm, di colore dal verde-argenteo al verde-bluastro, con un picciolo lungo 15–26 cm. Sono formate da numerose foglioline lanceolate, opposite, lunghe 15–19 cm e larghe 13–20 mm, di consistenza coriacea, inserite sul rachide con un angolo di 45°.
È una specie dioica; gli esemplari maschili hanno usualmente da 1 a 3 coni, sub-cilindrici, di colore verde oliva, lunghi 16–26 cm e con diametro di 8–10 cm; quelli femminili presentano da 1 a 3 coni, ovoidali, lunghi 30–40 cm, 20–25 cm di diametro.
I semi sono ovoidali, lunghi 24–26 mm, ricoperti da un tegumento rosso.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale di E. princeps è limitato alla provincia del Capo Orientale (Sudafrica).[1]
Cresce lungo i pendii rocciosi di dolerite che costeggiano i fiumi Black Kei, Great Kei e Kubusi, nelle aree di Cathcart, Stutterheim e Komga, da 200 a 800 m di altitudine. Si tratta di un habitat semidesertico, con precipitazioni annue di 450–500 mm.[3]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List classifica E. princeps come specie vulnerabile[1].
La specie è inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Donaldson, J.S. 2010, Encephalartos princeps, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) Encephalartos princeps R.A.Dyer | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 24 novembre 2020.
- ^ a b Withelock 2002, pp.226-227.
- ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M., The Cycads, Timber press, 2002, ISBN 0-88192-522-5.
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Encephalartos princeps
- Wikispecies contiene informazioni su Encephalartos princeps
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Encephalartos princeps, su The Cycad Pages. URL consultato il 23 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2014).
- Encephalartos princeps, su PlantZAfrica.com. URL consultato il 29 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2011).