Emmy Zehden
Emmy Zehden nata Windhorst (Lübbecke, 28 marzo 1900 – Berlino, 9 giugno 1944) è stata un'antifascista tedesca, testimone di Geova e combattente della resistenza contro il regime nazista[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Emmy lavorò come domestica, nel 1918 si trasferì a Berlino dove incontrò il commerciante ebreo Richard Zehden; i due si sposarono a metà degli anni '20.[3][4]
Nel 1930, Zehden si interessò al Movimento degli Studenti della Bibbia. Lei e suo marito furono battezzati come Testimoni di Geova nel 1935 (la vecchia denominazione era stata messa al bando).[5] Nel 1938, suo marito fu imprigionato per un anno per la sua fede religiosa.
La coppia adottò un figlio, Horst Schmidt, che si rifiutò di prestare il servizio militare per la sua fede nei Testimoni di Geova. Emmy nascose il figlio e due suoi compagni, in virtù della loro fede si rifiutavano di prestare il servizio militare, ma furono scoperti e tutti e quattro furono condannati a morte.
I due compagni di Horst furono decapitati. Emmy fu condannata a morte per «landesverräterischer Feindbegünstigung und Wehrdienstentziehung» («favoreggiamento del nemico ed elusione del servizio di leva per tradimento della patria»)[6] e fu decapitata nonostante avesse presentato domanda di grazia, il 9 giugno 1944 nella prigione di Plötzensee a Berlino.[7][8] Horst non fu giustiziato, sposerà una testimone di Geova sopravvissuta a un campo di concentramento.[3][4]
Il marito Richard fu deportato a Sachsenhausen, o ad Auschwitz,[9] dove morì il 5 novembre 1943.[10]
Memoria
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1992, a Berlino, è stata intitolata una strada in memoria di Emmy Zehden, la Emmy-Zehden-Weg.[4][11][12] Una pietra d'inciampo la ricorda al numero 32 di Franzstraße, a Wilhelmstadt.[2]
Il figlio adottivo Horst Schmidt scrisse il libro Der Tod kam immer montags. Verfolgt als Kriegsdienstverweigerer im Nationalsozialismus. Eine Autobiografie.[3][13][14][15][16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lehrke, pp. 174-175
- ^ a b Emmy Zehden geb. Windhorst | Stolpersteine in Berlin, su www.stolpersteine-berlin.de. URL consultato il 20 settembre 2024.
- ^ a b c Emmy Zehden, su www.gdw-berlin.de, German Resistance Memorial Center. URL consultato il 4 settembre 2020.
- ^ a b c Emmy Zehden Way—The Story Behind the Name, su wol.jw.org, Watchtower, 1977. URL consultato il 4 settembre 2020.
- ^ Emmy Zehden, su zumfeindgemacht.de. URL consultato il 12 giugno 2024.
- ^ Tuchel, Steinbach, p. 201.
- ^ Notification, su Gedenkstätte Plötzensee. URL consultato il 2 febbraio 2024.
- ^ Beheading - Gedenkstätte Plötzensee, su www.gedenkstaette-ploetzensee.de. URL consultato il 20 settembre 2024.
- ^ Gedenkbuch - Memorial book entry, su www.bundesarchiv.de. URL consultato il 22 settembre 2024.
- ^ Richard Zehden | Stolpersteine in Berlin, su www.stolpersteine-berlin.de. URL consultato il 21 settembre 2024.
- ^ StadtINFO, Kauperts Straßenführer durch Berlin zusammengestellt nach amtlichen Unterlagen und eigenen Erhebungen, Kauperts Media, 2008, OCLC 646573019.
- ^ Via Emmy Zehden: Cosa c’è dietro questo nome — BIBLIOTECA ONLINE Watchtower, su wol.jw.org. URL consultato il 20 settembre 2024.
- ^ Krenze, pp. 247-250
- ^ Schmidt
- ^ Schmidt
- ^ Death Always Came on Mondays Af Horst Schmidt, su gramma.dk. URL consultato il 4 settembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gisela Lehrke, Gedenkstätten für Opfer des Nationalsozialismus historisch-politische Bildung an Orten des Widerstands und der Verfolgung, Campus Verlag, 1988, ISBN 9783593340135.
- Johannes Tuchel e Peter Steinbach, Widerstand gegen den Nationalsozialismus, Wiley, 1994, ISBN 9783050025681.
- Horst Schmidt, Der Tod kam immer montags : verfolgt als Kriegsdienstverweigerer im Nationalsozialismus; eine Autobiographie, Essen, Klartext-Verlag, 2003, ISBN 9783898612012.
- Horst Schmidt, Death always came on Mondays : persecuted for refusing to serve in the Nazi army : an autobiography, Copenhagen, Gramma Books, 2005, ISBN 9788799012541.
- Michael Krenze, Review: Der Tod kam immer montags. Verfolgt als Kriegsdienstverweigerer im Nationalsozialismus. Eine Autobiographie by Horst Schmidt and Hans Hesse, in Kirchliche Zeitgeschichte, vol. 18, n. 1, 2005.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emmy Zehden
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Emmy Zehden, su Arolsen Archives.