Indice
Diana Cenni
Diana Cenni | ||||||||||||||||
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Diana Cenni Campione d'Italia 1947 | ||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | |||||||||||||||
Pallacanestro | ||||||||||||||||
Termine carriera | 1948 | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||
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Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Pattinaggio corsa | ||||||||||||||||
Specialità | Pattinaggio di velocità a rotelle | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||
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Diana Cenni (Bologna, 12 settembre 1917 – Incisa in Val d'Arno, 27 agosto 1999) è stata una cestista e pattinatrice italiana.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Pallacanestro
[modifica | modifica wikitesto]Era soprannominata "vipera" per la velocità con cui bucava le maglie delle difese avversarie.
Iniziò a giocare a pallacanestro nel G.I.L. di Bologna, per poi approdare in Serie A con il Dopolavoro Rionale Magnani. In seguito fu tesserata per la Canottieri Milano che giocava a Milano in via Washington, campo condiviso con la squadra maschile del Dopolavoro Borletti.
Trasferitasi a Milano con il futuro marito Carlo Doglio a fine 1943 dopo la sua scarcerazione,[1] ne condivide sia gli ideali antifascisti che la lotta partigiana[2] militando nella resistenza in città.
Dopo la guerra riprese l'attività sportiva nel 1946 con i colori del G.S. Bernocchi di Legnano, società che aveva rilevato dalla Canottieri Milano lei, Nerina Bertolini e Maria Mengaldo. Fu considerata quale una delle migliori ali della stagione 1946-47.[3]
Fu più volte convocata a selezioni per la Nazionale Italiana.[4][5]
In Nazionale Universitaria fu convocata 1 volta.[6][7]
Disputò una sola gara in nazionale in occasione del doppio incontro Francia-Italia che fu disputato venerdì 9 gennaio 1948 a Parigi.[8]
Il 23 marzo 1959 al Palazzetto dello Sport di Napoli il Presidente della F.I.P. Decio Scuri le consegnò il distintivo ricordo coniato apposta per tutte le cestiste italiane che avevano giocato almeno una partita in Nazionale Italiana.
Pattinaggio
[modifica | modifica wikitesto]Iniziò l'attività sportiva nel F.G.C. di Bologna.[9]
Ai campionati italiani a Roma il 16 marzo 1936 si classificò ottava correndo 600 metri in 1' e 52''.[10]
Cronologia presenze e punti in Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia completa delle presenze e dei punti in Nazionale - Italia | |||||||
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Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Punti | Note |
09/01/1948 | Parigi | Francia | 35 - 22 | Italia | Amichevole | 0 | [11] |
Totale | Presenze | 1 | Punti | 0 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Polemos, biografia di Carlo Doglio, marito di Diana Cenni. Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ "Antonio Scalorbi and the anarchist movement in post-war Bologna" cita Carlo Doglio e Diana Cenni. (EN)
- ^ In "Spigliata e veloce la Bernocchi" da "Il Corriere dello Sport" di Roma dell'8 agosto 1947, pag. 2.
- ^ "Gli allenamenti delle possibili e probabili nazionali" a Venezia 28-29 settembre 1940 da Il Littoriale di giovedì 26 settembre 1940 pag. 2.
- ^ "Gli allenamenti delle possibili e probabili nazionali" da Il Littoriale di lunedì 30 settembre 1940.
- ^ Per la partita Italia-Ungheria a Genova del 2 agosto 1942 non fu convocata per motivi tecnici (le ragazze del G.U.F. non potevano giocare nella Nazionale maggiore), da "Il Littoriale" di lunedì 1º agosto 1942 pag. 1.
- ^ Il 20 settembre 1942 a Budapest in Ungheria-Italia 21-42 realizzò 2 punti; da "Il Littoriale" di lunedì 21 settembre 1941 pag. 3.
- ^ "Il Corriere dello Sport" di sabato 10 gennaio 1948 in prima e seconda pagina.
- ^ È fra le 5 atlete bolognesi a inaugurare la nuova pista di Firenze il 17 febbraio 1936 da "Il Littoriale" del 19 febbraio 1936 pag. 5.
- ^ In "Le gare romane di ieri" da "Il Littoriale" del 17 marzo 1936 pag. 6.
- ^ Almanacco illustrato del basket 1990, p. 410.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Almanacco illustrato del basket 1990, Modena, Panini, 1989, p. 602.